mercoledì 18 marzo 2009

giovane architettura ecologica vince a Reggio Calabria


Hanno vinto 40mila euro per un’ eco-scultura dello studio Aka per il Centro tv di Reggio: i tre architetti Federica Caccavale, Alessandro Casadei e Paolo Pineschi hanno trionfato al concorso di idee per la realizzazione di un centro televisivo sperimentale e didattico-culturale negli stabilimenti dell’ ex Italcitrus del capoluogo calabrese.
E’ un serpente che si snoda nel paesaggio naturale, tra gli edifici di archeologia industriale. Si distingue come forte segnale urbano grazie a una pelle metallica e multimediale. E’ questa l’ opera di land-art che ha vinto il concorso di idee per la realizzazione di un centro televisivo sperimentale e didattico-culturale negli stabilimenti dell’ ex Italcitrus di Reggio Calabria.

LO STUDIO AKA
Il design è dello studio Aka, fondato da Federica Caccavale, Alessandro Casadei e Paolo Pineschi. Un team di architetti quarantenni attivi a Roma dal 2000.

PAESAGGIO E SCULTURA
Non solo gli edifici ma anche il terreno sono pensati come una scultura. Nella notte il centro è avvolto in una rete luminosa che parte dal terreno e culmina nell’ antenna-scultura, ben visibile anche dalle infrastrutture che passano poco lontano. Il centro diventa di per sé uno strumento di comunicazione, un dispositivo interattivo e non un contenitore passivo.

UN PICCOLO SISTEMA ECOLOGICO
La rete funziona anche come una pelle bioclimatica: é un sistema ecologico in parte passivo, che protegge dal caldo e dal freddo, e in parte attivo, grazie all’ inserimento di pannelli fotovoltaici.
“Nel bando l’amministrazione comunale - spiega Caccavale - non si davano indicazioni precise sulla conservazione o demolizione dello stabilimento esistente: noi l’ abbiamo tenuto parzialmente come memoria della storia industriale, ma abbiamo poi realizzato un nuovo edificio che si presenta come un origami: infinite superfici che diventano spazi per la comunicazione interattiva e continua”.

TECNOLOGIE AVANZATE CON MATERIALI SEMPLICI
Il budget per realizzare l’ opera, di 10.200 mq, è pari a 6 milioni e 650mila euro. Dal punto di vista urbano, gli architetti hanno considerato tutto il lotto come un parco e all’interno hanno ritagliato uno spazio pubblico per eventi all’ aperto: una piazza dentro un bosco. L’ approccio costruttivo è low-tech: tecnologie avanzate ma materiali e tecniche semplici.

LA CASA ECOLOGICA
Fiore all’ occhiello di Aka è la casa unifamiliare ecologica, esito di una competizione promossa in Germania, un prototipo di abitazione ‘eco’ già commercializzata in alcuni Paesi europei. (fonte)

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