lunedì 21 dicembre 2009

manifestazione no-ponte finita con un lutto

La manifestazione nazionale a Villa San Giovanni contro la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina si è conclusa con un lutto. Uno degli oratori, Franco Nisticò, aveva appena pronunciato le ultime parole del suo intervento: “Vogliamo l’essenziale”, quando è stato colpito da un infarto. Ma a soccorrerlo non c'era nessuna ambulanza
“Vogliamo l'essenziale”. Queste le ultime parole di Franco Nisticò, sabato, durante la manifestazione nazionale No Ponte a Villa San Giovanni, prima di essere colpito da un infarto. Essenziale come l'ambulanza che, secondo gli organizzatori, avrebbe potuto salvarlo, ma è arrivata troppo tardi. Essenziale come tutta la sanità e la sicurezza delle strade, che nel Sud scarseggiano. Sono queste le priorità per i manifestanti venuti da tutta Italia, e non il ponte sullo Stretto di Messina, al di là di tutte le tecniche valutazioni di fattibilità. La morte di Nisticò è stata per loro l'ennesima triste prova.
per saperne di più vai su step1

martedì 15 dicembre 2009

mappa delle zone inquinate della Calabria

Su questo link potete trovare l'elenco di tutti i siti che sono contaminati da un forte inquinamento, scorie radioattive, discariche incontrollate, batterie esauste, lastre di eternit. In questi luoghi si registra una forte concentrazione di morti a causa di tumori e leucemie.

Cosa sta facendo la Regione Calabria per debellare questa piaga? Al momento non ci sono leggi regionali, nè controlli (a parte la scoperta delle discariche abusive sotto segnalazione) che regolarizzano lo smaltimento dei rifiuti pericolosi. Esiste una Legge Nazionale il D.Lgs. 152 del 2006, ma questa non può essere applicata finchè le Regioni non emettono un proprio regolamento.
Nel 2007 La Regione Calabria ha redatto un piano dei rifiuti con la Legge Regionale 28 dicembre 2007 n° 27 ma nel luglio del 2008 con Sentenza n° 277 è stata dichiarata costituzionalmente illeggittima. Di fatto siamo privi di un regolamento che ci permetta di gestire i rifiuti in modo corretto.
Per esempio nel campo dell'edilizia, dovrebbe essere già obbligatorio in caso di demolizioni monitorare il tragitto dei rifiuti con particolari schede (che classificano e separano i rifiuti stessi) che l'impresa di costruzioni è tenuta a compilare e la quantità di rifiuti dovrebbe arrivare in discarica controllata esattamente nella stessa quantità della partenza.
La Regione Calabria, in virtù della situazione critica del suo territorio dovrebbe muoversi ed emettere una Legge a riguardo....e invece....
il nulla
tutto viene messo a tacere. Si dichiara che il pescato è sano, che i prodotti agricoli sono genuini, ma queste parole sono accompagnate con degli esami di laboratorio?

venerdì 4 dicembre 2009

Il Natale dovrebbe far riflettere di più



In questi giorni sto riflettendo molto su tante cose per le quali ho sempre rimandato una riflessione più approfondita, e sembra che ora sia arrivato il momento di affrontare alcuni temi piuttosto delicati.
Sarà la mia nuova condizione di gestante a portarmi a ciò, anzi lo è sicuramente. Una maggiore sensibilità verso l'ambiente che mi circonda, verso la società in cui vivo, le abitudini e le prospettive.
Non perchè voglio far la bacchettona, ma temi sui quali già da tempo riflettevo, ora si fanno più pressanti ed importanti in virtù di una trasmissione di valori a cui tengo particolarmente.

Una delle cose a cui ho pensato con maggiore insistenza è la questione religiosa. Io sono cristiana cattolica, non praticante. La maggiore perplessità risiede proprio in quel non praticante che da sempre per me ha simboleggiato una manifestazione di protesta nei confronti di alcune rigidità che la Chiesa si ostina a mantenere. Per tutto il resto io mi trovo molto vicina ai valori cristiani ed ogni giorno cerco di metterli in pratica, verso me stessa, verso l'ambiente e verso le persone con cui interagisco. Riconosco l'importanza della ritualità ed è per questo che non mi sono mai sposata. Non lo escludo che possa accadere ma proprio per il grande valore che riconosco nel matrimonio ho sempre affrontato questa questione con profondo rispetto ed umiltà. Vorrei trasmettere a mio figlio questi valori cristiani, che condivido pienamente, per questo vorrei iniziarlo con il battesimo, ma qui mi devo scontrare con quell'ottusità della Chiesa di cui parlavo prima. Per la Chiesa è inaccettabile che una coppia non sposata concepisca un figlio, per prima cosa, e vincola il battesimo del proprio bambino al matrimonio. Ho sempre immaginato il mio matrimonio come il frutto dell'amore e non come una costrizione od un ripiego. Perciò mi trovo a chiedermi per coerenza di pensiero quale strada devo seguire. Non voglio fare questo passo per il bambino perchè riguarda la mia maturità spirituale e non solo la mia. Perciò abbiamo deciso di fare un tentativo. Il battesimo ci sarà solo se la Chiesa lo accetterà, altrimenti il mio piccolo dovrà aspettare.
D'altronde gli insegnamenti che mi hanno inculcato a me da ragazzina non li ho mai capiti davvero se non in età matura, alcune volte, troppo giovane, mi hanno creato parecchie confusioni.



Un altro dei temi che mi sta a cuore ma che è slegato, solo in parte, dalla mia condizione, è la situazione calabrese. In questi giorni il Presidente della Camera Gianfranco Fini ha fatto visita alla scuola elementare di Bivona, cittadina devastata dall'alluvione del luglio 2006. Egli ricordando l'evento tragico ha ribadito la necessità e la volontà delle Istituzioni nazionali e regionali di farsi parte attiva nel risollevamento morale, sociale ed economico della comunità non solo di Bivona ma di tutto il Meridione.(fonte)
Naturalmente ringrazio il Presidente per le sue parole di conforto ma rimango molto perplessa sulla effettiva fiducia che questa visita mi suscita. Ho l'impressione che queste siano le solite parole al vento.
Per qualche istante ho pensato che mi sarebbe piaciuto far nascere il mio piccolo in Calabria, dargli un legame maggiore con questa terra meravigliosa, ma il mio compagno mi ha riportato alla dura realtà ricordandomi come gli ospedali calabresi siano spesso poco sicuri e, al di là dei pregiudizi, comunque avrebbe poco senso essere seguita qui fino al parto e poi andare in una struttura dove non conoscono il mio percorso gestazionale.
Questa breve parentesi mi riporta alla mia mancanza di fiducia nella gestione del territorio calabrese in tutte le sue CARATTERISTICHE.
Anche se ...l'iniziativa intrapresa nel territorio silano di rimettere in funzione il vecchio tracciato ferroviario con il trenino a vapore (link) a scopo turistico ed anche pendolare mi trova del tutto soddisfatta. Purtroppo i casi positivi si contano sempre sulle dita e spesso dopo qualche tempo vengono abbandonati e lasciati morire.

Un'altra cosa che mi ha lasciato esterefatta stamattina è stata vedere sulla prima pagina di Repubblica la faccia tumefatta del Presidente Berlusconi.
Mi vergogno profondamente per quello che è successo ed anche se non sono una berlusconiana non tollero alcun tipo di violenza ne rivendicazioni meschine come quella subita dal Presidente del Consiglio. Spero che si rimetta presto e sappia che la maggior parte degli italiani è rimasta scioccata da questo evento.
Ora, dopo questa bravata, l'opposizione si troverà ancora più in difficoltà nel vedere riconosciuti i diritti fondamentali della legalità.
Anche se oggi tra tanti fatti negativi, non riesco a trovare un barlume di speranza di futuro migliore, so che per il mio piccolino ci potrà essere sempre un pò di speranza finchè sarà circondato da amore e voglia di giustizia.


lunedì 23 novembre 2009

il lieto evento






è vero è più di tre settimane che non mi faccio viva.
le cose su cui scrivere sono tante e piano piano le elencherò tutte, ma quella che mi preme di più rivelare è molto personale, ma è anche un fatto talmente straordinario e felice che non posso tenerlo per me. Aspetto un bebè.
Un piccolo esserino con un cuore già grandissimo.
Non pensavo che ad un mese l'embrione avesse già il cuore pulsante di 180 battiti al minuto.
Vederlo lì, sullo schermo grigio dell'ecografo mi ha suscitato tanta tenerezza.

Da quel giorno, ogni giorno per me è una sfida di resistenza. Sono preoccupata di doverlo proteggere continuamente, ma non è che sia uno sforzo mi viene assolutamente naturale.
Il fatto che i primi tre mesi siano i più delicati mi mette un pò di ansia sulla correttezza dei miei comportamenti. La mattina mi sveglio e nella mia testa rieccheggia questa frase "sono incinta" e allora ogni gesto ed ogni movimento che faccio è in funzione di questo piccolino che si è attaccato alla mia pancia.

Che meravigliosa sorpresa è la vita!

Qualche giorno fa, un ragazzo spagnolo è passato dalle mie parti (Vibo Marina) e, tramite un sito a cui mi ero iscritta qualche tempo fa di couchsurfing, mi ha contattato per chiedermi ospitalità. Ovviamente prima di accettare ho voluto verificare l'identità della persona e l'affidabilità, e sono rimasta piacevolmente sorpresa nello scoprire un ragazzo di 25 anni amante dello sport che aveva intrapreso una singolare avventura.

Partito da Jaen in Andalucia, Spagna era giunto vicino Napoli ed il suo obiettivo era Catania dove qualche tempo fa aveva fatto l'erasmus e voleva reincontrare i suoi amici italiani, compagni di tante gite all'aria aperta e gare ciclistiche. Perchè si, questo viaggio lo ha intrapreso interamente in bici!
Un ragazzo coraggioso devo dire, come potevo rifiutargli la mia ospitalità e nonostante non averlo potuto conoscere di persona, l'ho affidato alle cure di mia madre.

qui potete visitare il sito completamente dedicato a quest'avventura.
e qui il post dedicato al suo passaggio a Vibo Marina.

In queste settimane di assenza mi sono dedicata ad imparare l'uncinetto, e devo dire che il risultato non è dei peggiori. Qui di sotto la mia prima (in realtà la seconda, ma la prima è impubblicabile) creazione:


venerdì 23 ottobre 2009

Partecipa anche tu






Il 24 Ottobre (domani!) si svolgerà ad Amantea (CS) la Manifestazione Nazionale per protestare contro l'indifferenza del governo in merito al ritrovamento delle ormai famose navi dei veleni che inquinano irreparabilmente il nostro mare.
Non riguarda solo i calabresi, anche se una nave è stata ritrovata nei fondali prospicenti la costa calabrese, ce ne sono tantissime altre disseminate in fondo al Mar Mediterraneo.
Cosa fare?
Di sicuro la loro presenza nei fondali non è rassicurante. Gia molte specie marine hanno subito mutazioni genetiche a causa di influenze radioattive (vedi polpi giganti) e non sappiamo ancora gli effetti sull'uomo.

Forse il recupero delle navi potrebbe essere troppo oneroso? Comunque sia il governo deve dare una risposta al suo popolo. Si tratta della salute. E sappiamo tutti che senza una buona salute si vive male.

giovedì 22 ottobre 2009

FARE anzichè COMPRARE




L'autunno è iniziato e con lui sono ricominciati i ritmi estenuanti di lavoro.
E' un pò di giorni che rifletto proprio su questo aspetto, ovvero come il lavoro sia diventato una priorità assoluta nella vita quotidiana, spesso causa di sacrifici e rinunce.
Mi direte voi se non si lavora non si mangia...certo certo è proprio così.
Ma fate mai caso alla quantità di cibo e soprattutto alla qualità del cibo che passa sopra le vostre tavole? Avete sempre verdura e frutta fresca ogni giorno e qualche volta carne, pesce e uova, come insegna la buona dieta mediterranea? oppure abbondano sulle vostre tavole prodotti conservati, come insaccati, formaggi spalmabili, carni e soprattutto pasta?


La crisi economica che stiamo attraversando ha le sue fondamenta soprattutto sul sistema economico in cui viviamo: comprare comprare comprare.
Tutto è imperniato dall'ansia di produzione e dall'ansia di piazzare i prodotti ad un buon prezzo.
Così, come con gli alimenti ci ritroviamo le nostre case di oggetti che spesso, con il tempo, dimentichiamo di avere. Ovviamente per sostenere questo tipo di economia dobbiamo lavorare tantissimo, altrimenti come potremmo comprare l'ultimo modello di televisore al plasma?
Purtroppo però lavorare così tanto (c'è chi si spinge alla 12 ore al giorno!) penalizza il tempo prezioso per occuparsi di altro, e per altro intendo tutti gli aspetti della vita quotidiana che servono per rendere una persona VIVA! Gli affetti, le passioni, gli hobby, leggere, scrivere, dire fare e baciare.
Personalmente ho da poco scoperto una nuova passione, e mi ritrovo a scalpitare al lavoro fino al termine delle mie ore per la fretta di tornare a casa e potermici dedicare....(presto vi svelerò di cosa si tratta)
Anche sul fatto di comprare è da tempo che ragiono sulle reali necessità di possedere un oggetto piuttosto che un altro e sono giunta alla conclusione che certe cose anche se costano poco, in realtà se ne può fare a meno. La mania di comprare può diventare una vera e propria malattia. Conosco tante persone che periodicamente devono destinare parte dei loro stipendi per fare acquisti, e riescono a ritenersi soddisfatti solo se raggiungono il loro scopo. Il denaro è il nostro dio ma nessuno osa dirlo ad alta voce.
Fare invece che comprare.
E per Fare è necessario del tempo, tempo prezioso. Tempo necessario.
Lavorare meno può essere una soluzione per qualcuno, ma il nostro sistema che vuole gli ottantenni ancora al lavoro non ce lo permette ancora. Allora è necessaria una rivoluzione al contrario. Me lo ha suggerito una blogger che seguo da molto tempo. Cominciare ad eliminare gli acquisti superflui non è un sacrificio ma diventa una fonte preziosa per accumulare tempo prezioso per fare e per lavorare meno.
Cosa intendo per Fare?
Oggi siamo tutti talmente abituati a sapere che qualsiasi cosa abbiamo bisogno la troviamo in commercio che non ci adoperiamo più per farcela da noi. Abbiamo perso un pò la manualità e quell'ingegno che hanno fatto grandi tanti inventori.
Mia nonna quando ero piccola mi vestiva con i suoi maglioni fatti all'uncinetto. Mi tenevano calda e soprattutto mi proteggevano perchè sapevo che li aveva fatti lei. Quei maglioni ce li ho ancora, spuntano fuori ogni cambio di stagione ed ogni volta mi commuovo. Ormai troppo piccoli per me aspetto che possano essere di utilità per qualcun altro ma di sicuro non li getterò mai. Quando si rompe qualcosa in casa, Andrea molto creativamente si adopera per aggiustare con quello che trova già in casa e a volte i risultati sono molto sorprendenti.
Rifletteteci.

lunedì 28 settembre 2009

MONTALTO UFFUGO



Tra un mercatino, un bagnetto ed una cena con amici è saltato fuori, questa estate, una piccola gita fuori porta: Montalto Uffugo.
Una scoperta davvero deliziosa. Grazie ad una amica originaria di questo paese ho potuto vedere un esempio ricco di tradizione e cultura, architettura e musica. Purtroppo come tutti i centri piccoli della Calabria, anche Montalto necessita del recupero del suo centro storico ed una attenzione maggiore negli interventi di restauro. E' comunque godibile visitare questo paesino arrocato su un monte.

Ora qualche cenno storico per capirne un pò di più:

Le origini di Montalto Uffugo sono incerte. Anticamente era chiamata "Aufugum", probabilmente per una simultaneità di azioni che la configurazione orografica del territorio sembrava garantire: vedere, osservare, organizzarsi per difesa e, se necessario, fuggire.
Tracce dell’esistenza dell’antica Aufugum in epoca romana si trovano nelle "Storie" di Tito Livio. Fu proprio in quell’epoca che Aufugum fu "colonizzata" ed elevata al "rango di Municipio". La successiva caduta dell’Impero Romano e le invasioni dei Visigoti di Alarico nel 410 d.c. segnarono il suo declino.Nel IX secolo le persistenti e crudeli scorrerie dei Saraceni in Calabria, favorite della dominazione bizantina, portarono alla totale distruzione di Aufugum.
Contrariamente a quanto si crede, fu ricostruita nello stesso luogo e, questa volta, fu chiamata "Mons Altis". La posizione strategica di Montalto - che aveva indotto i Romani a stanziarvi un "presidio" militare - fu apprezzata anche dai Normanni, che vi costruirono un castello con varie torri di guardi e vie di accesso. La politica di contenimento dello strapotere dei baroni e delle gerarchie ecclesiastiche attuata dai Normanni, portò a Montalto Ebrei e Valdesi.
Nello stesso periodo la comunità cristiana costruì il Duomo dell’Assunta. Al di là della leggenda, la scelta del "Monte Serrone" - su cui fu deciso di costruire il Duomo - l’imponenza della costruzione ed il suo orientamento planimetrico costituivano una forte opposizione, sia pure soltanto visiva, al potere e alla politica dei Normanni. Nel XV secolo Montalto penne sede di "Contado" e, nel XVI, sede di "Ducato". Alla sua guida si avvicendarono perse famiglie nobiliari: i Ruffo, i D’Allegro, i Ferrante di Cordova, i D’Aragona, o Borgia Alvares di Toledo. In particolare con gli Aragonesi Montalto penne un importante centro religioso e quasi tutti gli Ordini Monastici vi costruirono una loro imponente dimora, in particolare i Carmelitani, che con il filosofo-astronomo Paolo Antonio Foscarini, fondarono l’Accademia Montaltina degli Inculti.Nel 1561, per effetto della Controriforma e delle mutate condizioni politiche, si consumò a Montalto l’eccidio di ottantasei Valdesi, mentre, il resto della comunità fu costretta all’abiura. Dopo l’unità d’Italia al nome di "Montalto" fu aggiunto "Uffugo", di antica memoria. Il Centro Storico di Montalto è ricco di antichi edifici di stile spagnoleggiante, con portali risalenti a periodi storici persi.



Il centro è percorribile a piedi e si sviluppa tutto intorno al monte, attraverso scalinate, cunicoli, corti. E' davvero divertente girarlo tutto ed il paesaggio tutto intorno è di quelli mozzafiato. Girando intorno al monte si può avere la visuale dell'intorno a 360 gradi.
continua.....

lunedì 21 settembre 2009

2°resoconto di agosto



Parliamo ancora di mare.
Mare trasparente, cristallino e limpido. Il mare del Tirreno. Perla del Mediterraneo. Gioiello da custodire con cura e rispetto.


Non trovate anche voi che questi colori vadano tutelati?
E invece molta gente non la pensa così. Da qualche settimana è venuta alla ribalta una notizia (peraltro vecchia) sconcertante. Il nostro mare è inquinatissimo da scorie radioattive.
Certo ci tranquillizzano...sotto le acque tutto il male viene attutito, viene digerito, il ciclo naturale depura da solo...
ma che bravi! è proprio un gran genio colui che ha pensato di smaltire tonnellate di scorie radioattive nei nostri amati fondali affondando navi cargo che poi erano legalmente rottamate (da documenti rinvenuti). Avrete sentito tutti la recente notizia della nave trovata nei fondali a 20 miglia da Amantea. Una nave cargo che era stata regolarmente registrata intorno agli anni '80 come demolita, ed invece si trova nei nostri fondali con un carico altamente radioattivo.
Gli alti vertici minimizzano, ma questa è una cosa gravissima. Pare che siano 35 le navi cariche di scorie disseminate nel mediterraneo, tutte a sud.
Potremmo già risentire degli effetti della radiazione sulla nostra salute. Non è un caso che le malattie tumorali e le leucemie sono aumentate negli ultimi decenni. A quanto pare sono più di 20 anni che si smaltisce nelle coste meridionali scorie che arrivano da tutte le parti del mondo.
Come sempre c'è di mezzo la ndrangheta, ma scommetto che qualche politico accomodante ha chiuso tutti e due gli occhi per permettere tale nefandezza. Legambiente ha già pubblicato diversi dossier sull'argomento e ci sono state anche intercettazioni telefoniche di cui voglio riportare un breve spezzone:

"Basta essere furbi, aspettare delle giornate di mare giusto, e
chi vuoi
che se ne accorga?"
A questo punto l'interlocutore all'altro capo del telefono sembra avere
qualche perplessità, forse una sorta di rigurgito di coscienza:
"E il mare? Che ne sarà del mare della zona se l'ammorbiamo?
"Ma sai quanto ce ne fottiamo del mare? Pensa ai soldi - è la risposta -
che con quelli, il mare andiamo a trovarcelo da un'altra parte..."


Quanta ignoranza! Come se il mare fosse una cosa immobile. Non lo sanno che l'acqua di mare evapora e si trasforma in pioggia e va a finire sulle nostre teste? attraverso l'acqua che beviamo ed i prodotti della terra, ortaggi, carni assorbiamo anche noi ed anche questi stupidoni tutte queste scorie!
Trovate questo e molto altro sull'argomento qui.

Ora voglio passare ad un argomento un pò più lieve e positivo.
Vi avevo parlato del mercatino dell'usato che ho organizzato questa estate qualche post fa. Ebbene voglio mostrarvi la foto della Cycas che è stata piantata nella aiuola della piazzetta di Vibo Marina grazie al ricavato della vendita. Ne vado molto orgogliosa.

Presto verrà piantata anche una magnolia nell'aiuola sguarnita che vedete qui sotto.
Sono molto contenta, un albero rappresenta la vita ed è grazie agli alberi che noi tutti respiriamo. Per ogni albero abbattuto dovrebbero piantarne almeno 3 per restituire alla Terra ciò che le hanno tolto...ed invece sulla collina vibonese mettono in sesto dal rischio idrogeologico tagliando tutto ciò che trovano nel loro cammino per posare una rete metallica a maglia fine che dovrebbe contenere il suolo dalla frantumazione. mha!

Certe amarezze non bisogna ingoiarle! Proprio non capisco!

Lo so che è brutto passare da un argomento ad un altro, ma mi ritrovo a dover sintetizzare per mancanza di tempo. Mi scuso con tutti voi se questo crea un pò di confusione. Vi avevo promesso di mostrarvi qualche risultato della ristrutturazione della casa di mia mamma.
Ed ecco qua qualche foto del bagno:



a presto.

venerdì 11 settembre 2009

Fondali marini da scoprire

AMBIENTE: SCOPERTA NUOVA SPECIE CONCHIGLIA IN CALABRIA
(ANSA) - VIBO VALENTIA, 10 SET - E' un'assoluta novita' scientifica: piccola, bianca, con tanti puntini rossi sulla superficie: e' la nuova specie di conchiglia, una Ciprea trovata a 108 metri di profondita' nell'area antistante il porto di Vibo Valentia Marina, nel Tirreno calabrese. La scoperta definita ''storica'' per la biologia marina e' stata annunciata nel corso della presentazione dei risultati delle ricerche condotte dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) condotte nei fondali calabresi. Ad annunciare la scoperta l'assessore all'Ambiente della Regione Calabria, Silvestro Greco, che e' un biologo marino. Questa nuova specie di conchiglia non era mai stata avvistata prima nei mari del pianeta. Quindi non e' neanche catalogata. ''Quando l'abbiamo vista per la prima volta - ha affermato Simonepietro Canese, responsabile del programma di ricerca Ispra - ci siamo stupiti, perche' non riuscivamo a classificarla in nessuna specie. Cosi' abbiamo mandato le foto all'universita' di Genova. E li' c'e' stata la sorpresa: questa specie non era catalogata. E noi la vedevamo per la prima volta''. ''Con la scoperta del corallo nero - ha detto l'assessore Greco - avevamo avuto la percezione di una ricchezza straordinaria dei nostri fondali. Con i risultati di queste ricerche nei mari calabresi, si dovranno riscrivere i libri di biologia marina''. (ANSA).

lunedì 24 agosto 2009

primo resoconto di agosto

Ormai è passata più di una settimana alla fine delle ferie.

Quest'anno ho dedicato il mio periodo di riposo esclusivamente alla famiglia e agli amici di sempre, nella mia calabria, nel mio paese.

Scansati gli incendi che gli altri anni si riproducevano copiosi, baciata dal sole e bagnata da un caldo umido insopportabile, l'unico refrigerio si trovava in acqua salata. Un mare cristallino, trasparente e popolato da tanti pesciolini vispi.

Un tuffo ed una nuotata rinfrescano l'animo ed i pensieri, che già al mattino si affollano e affannano.





Quanta bellezza trovo nei volti degli amici, soprattutto il primo giorno; sarà il mio entusiasmo, sarà l'aria salubre ma la prima sera, la notte di san lorenzo, tutti in spiaggia a cercare la propria stella fortunata, i volti che ho incontrato erano tutti bellissimi.

La felicità è poi davvero facile ed intensa e godo ancora al pensiero di quella prima sera.

Primo bagno quello di mezzanotte col gusto di riscoprire il gioco ed il divertimento con cose semplici, salvagenti, materassini e paperelle.








La ristrutturazione della casa di mia madre sta giungendo al termine, ormai mancano solo le piccole finiture, i dettagli che rendono una casa vissuta e molto personale.

Nonostante qualche battibbecco con la mamma, per colpa mia devo dire, perchè tendo a far prevalere il mio gusto su quello altrui, il risultato è davvero soddisfacente.

Lo spazio è diminuito e qualcosa è risultato di troppo. Dalla necessità di trovare una collocazione ad una buona quantità di oggetti oramai fuori luogo è nata l'idea del mercatino dell'usato.

Subito dopo la festa della Madonna di Pompei, protettrice dei marinai e dei pescatori.

Festeggiata da un fiume di gente accorsa da ogni parte per vederla, la Madonna inizia il suo percorso dalla chiesa principale del paese sorretta da sei volenterosi uomini, portata in corteo per le vie cittadine ed imbarcata sul peschereccio di turno.






E qui comincia il suo viaggio fatto da tre giri nel porto seguita da una quantità di barche e barchette addobbatte a festa lungo un percorso illuminato da suggestivi lumini adagiati sull'acqua. Il finale è coronato da una festa di fuochi pirotecnici davvero esplosivi!





Il mercatino! che esperienza costruttiva per me. Appassionata da sempre dal passato ed abituata a gironzolare per mercatini non necessariamente con la voglia di comprare ma soprattutto per la curiosità di trovare dietro gli oggetti una storia, per la prima volta mi sono trovata dall'altra parte, nella vendita. Anche per il mio paese è stata per così dire una prima volta.

E sono rimasta piacevolmente stupita dalla quantità di gente accorsa dalla curiosità. E' stato bello anche scoprire il lato umano di questa esperienza. La passione dei bambini per esempio, primi fra tutti nella partecipazione per un progetto positivo.

La disponibilità delle persone a sentirsi parte di un obiettivo comune. E la voglia di molti di ripetere l'esperienza e farla diventare un appuntamento fisso. Chissà, per qualcuno potrebbe diventare un vero e proprio lavoro. Il ricavato della vendita è destinato all'acquisto ed all'impianto di un albero da posizionare in un aiuola sguarnita della piazza principale del paese.
Grazie a tutte le persone che hanno partecipato organizzato comprato e aiutato a realizzare il primo mercatino dell'usato a Vibo Marina.

Immancabile nell'estate vibonese un salto a Tropea, perla della nostra costa, che devo dire un pò mi ha deluso. La prima impressione che ho avuto è stata, entrando in centro, di far l'ingresso in un luna park. Una sovrapposizione assordante di musiche diverse ma tra loro molto simili, un via vai di persone in ghingheri tra un bar e l'altro, colori psichedelici di luci al neon,a gara ad essere i più grandi come nelle attrazioni da luna park. Una città come Tropea merita una valorizzazione più raffinata a mio parere.
Comunque nonostante la delusione ho trovato una nota positiva in tutto ciò, ovvero la scoperta di un bar diverso da tutti gli altri, senza musica, anche perchè inutile, e con un gusto a metà tra i bar cubani colorati e i club di jazz con le fotografie giganti in bianco e nero.
Non ha insegne, si trova esattamente di fronte al famosissimo bar Macrì ed è gestito da un signore (che non ho conosciuto) e dalla nipote molto grintosa. Ho fatto una foto dell'interno, ma seduti anche ai tavolini in ferro all'esterno si sta benissimo; si possono gustare una quantità di vini esagerata. provatelo



Verso le 2 del mattino quando ormai la piazza si è svuotata ed il caos iniziale andava scemando ecco che la vera essenza della città finalmente si fa strada. Da dietro i pannelli che ci separavano dal Bar Macrì udiamo un sound diverso, incalzante ed originale. Incuriositi ci avviciniamo. Un trio energico di musica si era appostato con i suoi strumenti su di un grande tappeto in strada ed ha improvvisato grandi pezzi della musica classica internazionale con nuove armonie di stampo oserei dire jazz. Proprio quello che mi ci voleva.



Un vero spettacolo di adrenalina. Il pianista, vero motore del trio suonava con ogni parte del corpo. Vincenzo Mirabello si chiama e sembra essere un vero portento a livello nazionale.




qui potete vedere il video di una sua performance.
qui di seguito invece ho raccolto qualche notizia biografica:

Nasce a Catanzaro nel 1981 ed inizia prestissimo, a soli 6 anni, gli studi di pianoforte, sotto la guida del maestro Vincenzo La Pera con il quale si diploma giovanissimo al conservatorio di musica di Matera con il massimo dei voti. Segue contestualmente i corsi di perfezionamento pianistico con il maestro Kostantin Borgino, presso l'Accademia Costantiniana di Arti e Scienze, dal quale riceve un attestato di grande stima, quando viene scelto per l'esecuzione del Concerto K. 414 di W.A Mozart per pianoforte ed orchestra, suonato nell'auditorium di Chioggia e presso la Cattedrale di Grenoble. Vince numerosi concorsi nazionali ed internazionali e spesso viene omaggiato da recensioni in riviste specializzate per le sue brillanti eesecuzioni di J.S. Bach e della musica barocca, da lui molto amata. Ha già inciso un altro CD d'improvvisazione jazz, genere questo che lo ha visto protagonista in numerose esibizioni presso molti teatri nazionali ed internazionali, fra i quali il teatro di Barletta, il teatro "Masaccio" di San Giovanni Valdarno, il palazzo Barberini di Roma, la cattedrale di Montpellier in Francia e tanti altri.
(fonte)

E per finire questa prima parte non posso non parlare del VI Edizione del Tamburello Festival che il 18 agosto ha visto come protagonisti i Tammurria a Zambrone.
Una scarica di adrenalina che solo lo scatenarsi nei passi della tarantella fa esplodere con tanta potenza. Una festa che unisce una varietà incredibile di persone. Una vera piazza sociale.
Con la cammella esplosiva come finale.





martedì 4 agosto 2009

risposta del WWF

voglio pubblicare la risposta che il presidente del WWF Calabria mi ha mandato stamattina in seguito alla lettera che gli scrissi in merito al taglio degli alberi come misura preventiva al rischio idrogeologico. Soprattutto voglio sottolineare la serietà di questa associazione, dal quale ho avuto almeno una risposta. Tutte le volte che ho provato a scrivere a qualche assessore non ho mai ricevuto la benchè minima considerazione, ovviamente sono troppo impegnati ad occuparsi del governo del territorio per prendere in considerazione le segnalazioni dei cittadini.
ecco di seguito la mail di risposta del signor Paolillo con relativi allegati (anche una considerazione sulla decisione del Comune di accettare la possibilità per l'Italcementi di Vibo Marina di usare come combustibile sia i rifiuti solidi urbani che gli pneumatici)

Gentile Signora,
condividiamo pienamente la Sua preoccupazione e le Sue critiche sui recenti tagli di alberi sulla collina del Vibonese: a proposito Le inviamo in allegato un recentissimo nostro comunicato stampa di solidarieta' alla Magistratura dopo i sequestri delle localita' "Cocari" e "Sughero".
Confidiamo molto nell'operato del nuovo Procuratore e Le confermiamo la nostra costante azione di vigilanza e di denuncia.
Un cordiale saluto.
Pino Paolillo

Segreteria Regionale WWF Calabria


APPREZZAMENTI DEL WWF PER LE INIZIATIVE A TUTELA DELLA COLLINA VIBONESE
LE POLEMICHE PASSANO, L’INQUINAMENO RESTA

Il dibattito aperto, a volte anche aspro, che ha fatto seguito alla proposta di bruciare Combustibile da Rifiuti e diecimila tonnellate all’anno di copertoni nel forno del cementificio è servito a richiamare ancora una volta l’attenzione su una situazione ambientale, quella di Vibo Marina e dintorni, che presenta troppi e mai risolti punti di criticità e di degrado più volte denunciati da associazioni, sindacati, rappresentanti eletti dai cittadini.
La stessa diatriba ha riproposto purtroppo la vecchia e fuorviante antitesi tra le ragioni dell’economia (difesa dei livelli occupazionali, riduzione delle spese di produzione) da un lato e quelle dell’ecologia (tutela della salute e dell’ambiente, una nuova politica dei rifiuti) dall’altro.
E a tale proposito penso che nessuno, in buona fede, possa davvero ritenere che chi si batte per una migliore qualità della vita desideri che anche uno solo degli operai di Vibo Marina debba perdere il posto di lavoro, ma dovrebbe essere altrettanto evidente che le preoccupazioni manifestate da più parti nelle scorse settimane, dopo l’accordo per l’utilizzo di CDR e pneumatici come combustibili, riguardano gli effetti negativi che una tale scelta potrebbe avere sull’ambiente e sui cittadini.
E che si tratti di preoccupazioni più che legittime lo testimonia la stessa storia dell’industrialismo, caratterizzata da una costante ricerca del profitto, a danno ( non sempre, ma troppo spesso), delle maestranze, delle comunità locali e dell’ambiente:
Solo per citare qualche esempio: da Porto Marghera ad Augusta, da Crotone a Cengio, da Scarlino a Taranto, da Seveso fino ai recenti casi dell’inceneritore di Colleferro, (che inquinava l’aria mentre tutto veniva fatto risultare in regola) e della “Eternit” di Casale Monferrato, le tragedie umane e i disastri ambientali capitati altrove, magari nascosti o negati per anni, non possono non suscitare una riflessione profonda sulle prospettive di un’area che da tempo è diventata un po’ il simbolo dei mali ambientali e delle contraddizioni di una provincia eternamente in bilico tra sviluppo turistico e sviluppo industriale ( un po’ come volere la botte piena e la moglie ubriaca).
Affievoliti, almeno temporaneamente, i toni della discussione sul futuro, quello che resta, anzi, che letteralmente incombe sulla frazione Marina e dintorni, è l’inquinamento dell’aria. Dopo tutte le polemiche e le assicurazioni elargite dai cosiddetti organi competenti, la cappa rossastra di provenienza ancora ignota che ristagna sul cielo notturno di Vibo Marina e che, nelle giornate di calma atmosferica, è chiaramente visibile anche di giorno, sembra non interessare a nessuno.
E allora, al di là di tutto e tralasciando per il momento di entrare nel merito della inopportunità di bruciare rifiuti che altrimenti potrebbero essere riciclati (“tertium non datur”), la domanda d’obbligo è questa: si può sapere cosa entra nei polmoni di migliaia di cittadini e chi riversa nell’aria altre sostanze ? Si può sapere – mi rivolgo alle autorità sanitarie – se è stata fatta un’indagine epidemiologica su quel territorio per verificare qual è l’incidenza di certe patologie nella popolazione e scoprirne eventualmente le cause? Se davvero non si vuole creare allarmismo, l’unico modo è quello di fornire i dati ( possibilmente non …inquinati) sulla qualità dell’aria.
Se dovesse risultare che la stessa profuma di lavanda e che i cittadini di Vibo Marina campano in salute fino a cent’anni come i vecchietti del Caucaso, allora ci trasferiamo tutti al Pennello; in caso contrario bisogna sapere chi è che inquina e adottare i provvedimenti del caso.
Perché se è giusto che nessuno deve morire di fame, è sacrosanto che nessuno si deve ammalare per colpa degli altri.
A meno che qualcuno non riesca a convincerci che la salute debba cedere il primo posto nella classifica delle cose che contano nella vita.

Pino Paolillo
WWF Calabria

Le recenti iniziative adottate dalla magistratura vibonese per reprimere e contrastare l’abusivismo edilizio che ormai da decenni interessa la collina del capoluogo, non possono che suscitare il vivo apprezzamento da parte di un’associazione, come il WWF, che in tempi non sospetti aveva lanciato l’allarme, insieme ad associazioni ambientaliste locali, sui pericoli che tale opera di consumo del suolo avrebbero comportato.
Purtroppo ci sono voluti i morti e i disastri dell’alluvione di tre anni fa per richiamare l’attenzione sul rischio idrogeologico rappresentato dalla continua edificazione della zona collinare, vista la progressiva impermeabilizzazione del terreno destinato invece ad un utilizzo di tipo agricolo.
Da tempo il WWF aveva auspicato una politica di tutela di tutta l’area, sia attraverso il divieto di edificare, che mediante una massiccia opera di rimboschimento al fine di consolidare le zone soggette a frane e accrescere in tal modo le “difese naturali” in caso di eventi meteorologici particolari come quelli del tragico 3 luglio 2006.
E invece si è continuato a costruire e addirittura a tagliare alberi di pregio come Lecci e altre querce per far posto ad opinabili reti di protezione.
Il Consiglio Regionale del WWF Calabria, nell’esprimere dunque il proprio compiacimento per “l’aria nuova” che si respira nella Procura Vibonese, si augura che l’interesse fin qui dimostrato dai magistrati per il rispetto delle leggi in materia ambientale, si estenda in ogni direzione per ricordare che anche a Vibo Valentia i diritti della natura e la salute dei cittadini non possono essere calpestati impunemente.

WWF Calabria


TAGLIATELI TUTTI

Può sembrare strano, ma c’è un posto dove si nutre un’avversione viscerale nei confronti degli esseri più inermi, silenziosi e generosi del mondo: gli alberi.

Eppure ai bambini delle elementari si insegna che bisogna rispettarli ( purché rimangano confinati nelle illustrazioni dei libri), si fanno fare ricerche su Internet e in qualche caso, per loro, si organizza una festa . In Calabria invece si preferisce “fare la festa” agli alberi. E pensare che una legge dello stato era stata intitolata “Un albero per ogni nato”, ma il senso era quello di piantarli. E comunque, a giudicare dai tagli, il tasso di natalità della regione sembrerebbe nettamente in crescita. Auspicabile dunque una maggiore morigeratezza .

A sud del Pollino la fisiologia vegetale sembra funzionare all’incontrario: qui le piante “tolgono l’aria”, sottraggono prezioso ossigeno e producono anidride carbonica, provocano frane e smottamenti, insudiciano il terreno con i loro rifiuti (foglie, frutti), creano fastidiose zone d’ombra impedendo alle automobili di ricevere quei raggi solari che rendono gradevoli gli abitacoli soprattutto durante i mesi estivi.

Per non parlare poi dei danni che arrecano ai marciapiedi! Per cui, per mettere quattro mattonelle nuove, è giusto buttare giù un patriarca di cento anni.

Ma non è tutto: gli alberi nascondono, coprono, limitano l’attività più amata dal popolo calabrese curioso ed esibizionista: guardare ed essere guardati, sapere degli altri e far sapere agli altri di sé. Dalla nascita al cimitero. In una regione dove ognuno “mira ed è mirato e in cor s’allegra”, dove tutto si mette in mostra, dove, se fosse possibile, si gioirebbe pure del proprio funerale come momento di protagonismo, un elemento che crea separazione, che impedisce all’occhio di spaziare sulla strada sottostante o nella casa di fronte, non può che essere osteggiato .

C’è chi ha protestato perché non si vedeva l’insegna o l’automobile sotto casa e persino chi , sempre a causa degli alberi, non poteva salutare la dirimpettaia. Sempre in Calabria poi gli psicanalisti hanno dovuto coniare un nuovo termine per descrivere la sindrome depressiva che colpisce una buona parte della popolazione: la dendrofobia (dal greco dendròs, albero e phobia, timore). Non passerà molto che i medici, per debellare il “male oscuro” saranno costretti a prescrivere: “ l’abbattimento di elementi arborei nel raggio di un km e soggiorno in zone desertiche"” E chissà che con questa cura non torni la gioia e la voglia di vivere.

Volete mettere il frenetico, ma vitale fluire della vita cittadina con suoi rumori, i salutari gas di scarico, le scoppiettanti marmitte, le impennate acrobatiche, il vivace andirivieni di massaie e le file di automobili , con il cupo colore di immobili e resinosi Pini “scagliosi ed irti”? Tanto, di questi tempi gli innamorati passeggiano teneramente nei centri commerciali e se qualcuno andasse a sentire “la pioggia nel pineto” lo prenderebbero per scemo. Meglio i cd ad alto volume nell’auto presa a rate.

Eppure il taglio degli alberi o la loro mutilazione hanno motivazioni molto più serie: c’è chi è pronto a giurare che tutti gli alberi del proprio paese sono ammalati o pericolanti. O meglio “potenzialmente pericolanti”. E chi può negare che una giornata di scirocco o di maestrale non possa schiantare un ramo o un fusto intero? Ergo, via libera alle motoseghe, perché “potenzialmente” tutto può accadere.

Bisognerebbe consigliarlo pure al Sindaco Alemanno: quei vecchi Platani lungo il Tevere o i Pini tanto cari a Respighi rappresentano un pericolo per la gente capitolina, per cui una bella “pulizia” delle strade e delle ville romane non sarebbe male. Quanto a Tivoli non si capisce perché non chiudano Villa d’Este per inagibilità, con quei Lecci decrepiti che minacciano migliaia di visitatori.

Peccato che sia un po’ più costoso, ma tante case dei centri storici andrebbero abbattute in quanto “potenzialmente pericolanti” in caso di terremoto, ma le case hanno un legittimo proprietario, non sono di nessuno come gli alberi o le panchine .Altrove si dice che il verde abbellisce, che accresce la qualità della vita, ma qui in Calabria il concetto di bello risulta sconosciuto, estraneo alla nostra mentalità: basta guardare come è stata massacrata la regione negli ultimi decenni , mentre i pilastri continuano a spuntare come i funghi in autunno.

Ma in fondo, se davvero fare politica significa rispondere alle esigenze dei cittadini, tagliateli tutti, così li farete felici e chissà che non ci scappi qualche voto in più.

Per le ricerche dei nostri figli, basta collegarsi ad Internet : ci sono bellissime foto di alberi.

E non tolgono l’aria!

Pino Paolillo


LE POLEMICHE PASSANO, L’INQUINAMENO RESTA

Il dibattito aperto, a volte anche aspro, che ha fatto seguito alla proposta di bruciare Combustibile da Rifiuti e diecimila tonnellate all’anno di copertoni nel forno del cementificio è servito a richiamare ancora una volta l’attenzione su una situazione ambientale, quella di Vibo Marina e dintorni, che presenta troppi e mai risolti punti di criticità e di degrado più volte denunciati da associazioni, sindacati, rappresentanti eletti dai cittadini.
La stessa diatriba ha riproposto purtroppo la vecchia e fuorviante antitesi tra le ragioni dell’economia (difesa dei livelli occupazionali, riduzione delle spese di produzione) da un lato e quelle dell’ecologia (tutela della salute e dell’ambiente, una nuova politica dei rifiuti) dall’altro.
E a tale proposito penso che nessuno, in buona fede, possa davvero ritenere che chi si batte per una migliore qualità della vita desideri che anche uno solo degli operai di Vibo Marina debba perdere il posto di lavoro, ma dovrebbe essere altrettanto evidente che le preoccupazioni manifestate da più parti nelle scorse settimane, dopo l’accordo per l’utilizzo di CDR e pneumatici come combustibili, riguardano gli effetti negativi che una tale scelta potrebbe avere sull’ambiente e sui cittadini.
E che si tratti di preoccupazioni più che legittime lo testimonia la stessa storia dell’industrialismo, caratterizzata da una costante ricerca del profitto, a danno ( non sempre, ma troppo spesso), delle maestranze, delle comunità locali e dell’ambiente:
Solo per citare qualche esempio: da Porto Marghera ad Augusta, da Crotone a Cengio, da Scarlino a Taranto, da Seveso fino ai recenti casi dell’inceneritore di Colleferro, (che inquinava l’aria mentre tutto veniva fatto risultare in regola) e della “Eternit” di Casale Monferrato, le tragedie umane e i disastri ambientali capitati altrove, magari nascosti o negati per anni, non possono non suscitare una riflessione profonda sulle prospettive di un’area che da tempo è diventata un po’ il simbolo dei mali ambientali e delle contraddizioni di una provincia eternamente in bilico tra sviluppo turistico e sviluppo industriale ( un po’ come volere la botte piena e la moglie ubriaca).
Affievoliti, almeno temporaneamente, i toni della discussione sul futuro, quello che resta, anzi, che letteralmente incombe sulla frazione Marina e dintorni, è l’inquinamento dell’aria. Dopo tutte le polemiche e le assicurazioni elargite dai cosiddetti organi competenti, la cappa rossastra di provenienza ancora ignota che ristagna sul cielo notturno di Vibo Marina e che, nelle giornate di calma atmosferica, è chiaramente visibile anche di giorno, sembra non interessare a nessuno.
E allora, al di là di tutto e tralasciando per il momento di entrare nel merito della inopportunità di bruciare rifiuti che altrimenti potrebbero essere riciclati (“tertium non datur”), la domanda d’obbligo è questa: si può sapere cosa entra nei polmoni di migliaia di cittadini e chi riversa nell’aria altre sostanze ? Si può sapere – mi rivolgo alle autorità sanitarie – se è stata fatta un’indagine epidemiologica su quel territorio per verificare qual è l’incidenza di certe patologie nella popolazione e scoprirne eventualmente le cause? Se davvero non si vuole creare allarmismo, l’unico modo è quello di fornire i dati ( possibilmente non …inquinati) sulla qualità dell’aria.
Se dovesse risultare che la stessa profuma di lavanda e che i cittadini di Vibo Marina campano in salute fino a cent’anni come i vecchietti del Caucaso, allora ci trasferiamo tutti al Pennello; in caso contrario bisogna sapere chi è che inquina e adottare i provvedimenti del caso.
Perché se è giusto che nessuno deve morire di fame, è sacrosanto che nessuno si deve ammalare per colpa degli altri.
A meno che qualcuno non riesca a convincerci che la salute debba cedere il primo posto nella classifica delle cose che contano nella vita.

Pino Paolillo
WWF Calabria

mercoledì 29 luglio 2009

Tropea Film Festival


Elenco Film Finalisti
Tropea Film Festival 2009



Martedì 18 agosto 2009
Teatro del Porto di Tropea ore 21,25
Titolo Regia
La canarina assassinata Daniele Cascella
Ti voglio bene assai Fernando Muraca
Ago di madre Marco Fisichella
Granosangue Alberto Gatto
Non succede mai niente Giorgio Gobbi
Se ci dobbiamo andare andiamoci Vito Palmieri
Io parlo Marco Gianfreda
Grigioscuro Vincenzo Carone

Mercoledì 19 agosto 2009
Teatro del Porto di Tropea ore 21,25
Titolo Regia
Torno a vivere da solo Jerry Calà
Il cappellino Giuseppe Marco Albano
La ritirata Elisabetta Bernardini
I ragazzi che si amano Tommaso Valente
I colpevoli Svevo Moltrasio
Al contrario ovvero l'istinto
distrugge le regole ovvero
Ettore e Marika Elena L. Pirozzi

Giovedì 20 agosto 2009
Teatro del Porto di Tropea ore 21,25
Titolo Regia
Il segreto di Rahil Cinzia Bomoll
Ad arte Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo
La vita attraverso una porta Paride Gallo
Alice Stefano Anselmi
Roma, un giorno Matteo Botrugno
Esperàndote Clara Salgado
Ordalìa (dentro di me) Marco Bonfanti

Venerdì 21 agosto 2009
Teatro del Porto di Tropea ore 21,25
Titolo Regia
Aisberg Alexader Cimini
Il tronco muto Matteo Parenti
Eroico Furore Francesco Afro de Falco
L’opportunità Samantha Caselli
L’amore non esiste Massimiliano Camaiti
Basette Gabriele Mainetti
Fuera Michele Bertelli

Sabato 22 agosto 2009
Teatro del Porto di Tropea ore 21,25
Titolo Regia
Pochi giorni per capire Carlo Fusco
La migliore amica Daniele Santonicola
TV Andrea Zaccariello
L’uomo perfetto Ivano Fachin
Fuori gioco Fabrizio Felli
Incisioni Carlo Tozzi
I passi dell’anima Matteo Galante
La vita è già finita? Claudio Lattanzi

mare pulito grazie all'arpacal

Per dare le giuste informazioni ed approfondimenti sui dati relativi alla campagna di balneazione 2009, l’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’ARPACAL ha attivato una specifica casella di posta elettronica per ricevere segnalazioni.

Le eventuali segnalazioni possono essere inviate alla casella di posta elettronica balneazione@arpacal.it.

L'Arpacal risponde alle richieste del pubblico al numero di telefono 0961.732506 ed al numero verde 800.331929 con il seguente orario: lunedì – giovedì 8.30-13.30 / 15.00-18.00 e venerdì 8.30-13.30

lunedì 27 luglio 2009

lettera al wwf

Posto una lettera che ho appena inviato al wwf in seguito alla lettura di un articolo postato dal sito "Percorsi di autonomia amministrativa e mentale".

Gentile associazione

vi scrivo perchè sono molto preoccupata per le sorti del mio paese, Vibo Valentia ed in particolare sia per l'incolumità dei suoi abitanti che per la salvaguardia della flora.
Leggendo un articolo di un noto blogger locale molto attento alle tematiche ambientali, di cui linko la pagina:

http://comuneportosantavenere.blogspot.com/2009/07/san-pietro-finalmente-vista-la-messa.html

vorrei chiedervi quali sono i mezzi legali di cui disponiamo noi cittadini per la protezione del territorio in cui viviamo.
Nel nostro caso, i nostri amministratori si sono dimostrati molto distratti sull'efficacia e la correttezza delle loro scelte strategiche, o forse mi viene da pensare che in queste non abbiano messo al primo posto l'interesse della collettività ma altri interessi, il più delle volte contrastanti con la tutela del territorio (che secondo me deve venire prima di quella delle persone!).
Al momento, a seguito dell'alluvione che ha colpito la nostra zona il 3 luglio del 2006, i nostri governanti si sono visti "costretti" ad attuare una politica di messa in sicurezza del territorio (dopo un'ordinanza del commissario delegato A.Loiero) molto celermente (a tre anni di distanza) proprio in questi mesi.
Il post del mio amico blogger mostra molto chiaramente, con una documentazione fotografica , i modi e le tecniche usati per la cosidetta messa in sicurezza.

Io sono architetto e lavoro in Toscana. Qui, zona altamente a rischio idrogeologico e famosa in tutto il mondo per l'alluvione che devastò Firenze negli anni 60, tagliare un albero senza un buon motivo è un delitto contro l'umanità stessa. Il piano di rischio idrogeologico redatto obbligatoriamente da tutti i Comuni impone dei vincoli molto restrittivi che, a seconda del livello di pericolosità, vietano assolutamente di tagliare gli alberi.
A Vibo per mettere in sicurezza il territorio, si fa esattamente il contrario.

Confido che la vostra associazione, da sempre in prima linea per la salvaguardia dell'ambiente, punti in qualche modo la propria attenzione su questo, a mio avviso gravissimo, problema.
Grazie per l'attenzione dedicata,
con stima

Rosanna Iorfida

1998-2008 architetture a RC


siamo agli sgoccioli, è tempo di vacanze...il lavoro impegna le ultime energie ed il tempo per scrivere si riduce. Ma voglio pubblicare un evento secondo me importante per gli appassionanti e non.
Reggio Calabria inaugura una mostra delle architetture degli ultimi 10 anni nella sua provincia. La trovo una buona occasione per chi è del settore, ma anche per chi non lo è, per verificare lo stato dell'arte in cui ci troviamo e capire anche quali sono le professionalità calabresi culturalmente più avanzate. Purtroppo non potrò esserci, come alla maggior parte degli eventi calabresi, ma consiglio a voi tutti di farci un pensierino. E magari per l'occasione visitare anche la città di Reggio Calabria che merita! Le sue piazze e le architetture barocche lasciano senza fiato, oltrechè per il suo famoso lungomare. Inoltre girare per le vie cittadine è molto divertente, gli abitanti sono amabili e curiosi e non vi annoierete!


24/07/2009 – La città di Reggio Calabria inaugurerà domani 25 luglio presso le sale espositive del Castello Aragonese la mostra “Reggio Calabria. Architetture di una decade 1998-2008”.

L’evento, ideato ed organizzato dall’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Reggio Calabria, nasce come occasione per documentare lo stato dell'arte del costruito nella provincia di Reggio Calabria.

La mostra illustra il lavoro e le esperienze di più professionisti locali, provenienti da differenti generazioni ed intende “rimarcare la convinzione che l'architettura esiste in quanto costruzione e che incide come atto pubblico all'interno della città”.

La cerimonia di inaugurazione dell’esposizione è fissata per le ore 19,00.
La mostra rimarrà aperta fino al 31 luglio dalle ore 10,00 alle ore 13,00 la mattina e dalle ore 17,00 alle ore 19,30 il pomeriggio.

martedì 21 luglio 2009

Piano CASA in Calabria

16/07/2009 – Calabria in ritardo sul Piano Casa. A fronte di sette leggi per il rilancio dell’edilizia già approvate, nella Regione manca ancora il sì della Giunta. Un ritardo che, spiega l’Assessore ai Lavori Pubblici Incarnato, non dipende dalla negligenza organizzativa, ma dalla consapevolezza che scelte sbagliate potrebbero diventare disastrose per il territorio. Prendendo come riferimento la norma quadro nazionale, sono allo studio alcuni limiti per ridurre l’impatto di un abusivismo ormai consolidato.

Interventi ammessi: La legge regionale si conformerà molto probabilmente alle misure previste dalla bozza di decreto governativo, che prevede ampliamenti volumetrici del 20% sugli immobili esistenti e del 35% in caso di demolizione e ricostruzione a patto che si utilizzino le tecniche della bioedilizia.

Limiti previsti: L’aumento di cubatura del 20% sarà concesso vincolando l’autorizzazione alla riqualificazione del fabbricato, comprendendo ad esempio i lavori di intonacazione. Tutto per non sottrarre ai cittadini calabresi una possibilità di rilancio, tenendo però in considerazione i bisogni di miglioramento per l’edilizia e il territorio.

Soggetti coinvolti: Gli Assessori ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica propendono per l’estensione dell’applicazione della norma ai piccoli condomini. Esclusi invece i centri storici, per i quali una legge regionale incentiva già la ristrutturazione attraverso un contributo a fondo perduto e l’accesso al credito a tasso agevolato.

Condono: Il Piano Casa regionale potrebbe coinvolgere gli immobili condonati, limitatamente alla possibilità di migliorarne la qualità tecnica ed estetica, ma anche l’impatto ambientale.

La Regione inizialmente si era pronunciata a sfavore dell’accordo Governo – Regioni in Conferenza Unificata, difendendo lo sgravio fiscale del 55% per gli interventi di adeguamento alle normative antisismiche e accusando il testo proposto dall’Esecutivo di non garantire adeguati standard di sicurezza e il rispetto della valutazione ambientale strategica. (fonte: www.edilportale.com)

martedì 7 luglio 2009

John




Lui è John. Un sabato pomeriggio mi è piombato in testa, mentre ero affaccendata in giardino con la pulizia delle foglie secche. Un tuffo al cuore nel vedere questo esserino colorato per nulla spaventato dalla mia presenza, anzi desideroso di fare amicizia.
Ci ho messo un pò prima di riuscire a superare la mia naturale reticenza verso qualsiasi essere animale, non per pregiudizio ma semplice paura. Quando avevo 5 anni fui morsa da un cane di piccola taglia e da allora vado sempre molto cauta nei miei rapporti con gli animali.
Ma per John non è stato difficile conquistarmi. Mi seguiva dappertutto volando vicinissimo alla mia testa. Alla fine non sapendo proprio come comportarmi ho buttato giù dal letto Andrea (lui si che con gli animali ci sa fare) e gli ho presentato John.
Aveva fame il piccolino, ha mangiato subito i pezzetti di pane che gli abbiamo offerto,fino a quando non abbiamo provato con le noci! a quel punto saliva tranquillamente sulla nostra spalla e ci seguiva persino in casa.


Praticamente è stato lui ad adottarci...non abbiamo avuto scelta! Il giorno dopo mi sono documentata su internet sul modo migliore di trattarlo per renderlo felice.
Nessuno dei due aveva mai avuto esperienza coi cocorito.
In realtà non abbiamo fatto granchè...un vicino ci ha prestato una gabbia per uccelli (che io ho odiato subito) per tenerlo lì dentro (almeno per fargli fare i suoi bisognini). Non lo abbiamo mai chiuso. Ci entrava quando noi eravamo assenti ed usciva da solo quando rincasavamo. Gli piaceva giocare e sinceramente ci stavo prendendo gusto anch'io.
ma l'idillio è durato solo pochi giorni ahinoi!
Giovedì (dopo 5 giorni) mi chiama Andrea per darmi la triste notizia. John è morto.
E' stato davvero triste rincasare e cercarlo, per una settimana l'ho sognato tutte le notti. Mi stava davvero simpatico. Non si sa di cosa sia morto. Di sicuro era malato da tempo. I cocorito sono soliti nascondere le proprie malattie (per una questione di sopravvivenza). Perciò quando muoiono improvvisamente significa che erano ormai malati da tempo.
Chissà forse ha voluto risparmiare ai suoi vecchi padroni il dolore della sua morte scegliendo noi come ultimi suoi amici. Era proprio un gran simpaticone. John.



per evitare di pensarci troppo subito dopo ho fatto questo.