martedì 29 aprile 2008

MEME: per accrescere la rete?

Oggi il mio amico blogger pinoamoruso mi ha nominato all'interno di una sorta di catena-blogger: il MeMe. Accetto molto volentieri la sua nomination in quanto apprezzo molto il suo blog e i suoi pensieri. E decido di seguire le regole del gioco.

Indico sinteticamente le regole da seguire.

Indicare il blog che vi ha nominato con annesso link
Descrivere le regole di svolgimento
Scrivere 6 cose che si preferisce fare
Nominare altri 6 blog tramite i quali dovrebbe proseguire il meme
Lasciare un commento su tutti e 6 i blog appena citati

Devo adesso scrivere le sei cose che amo fare:

-raccattare oggetti di legno e resuscitarli a nuova vita;
-parlare al telefono con mia sorella Stefania, ci facciamo sempre un sacco di risate;
-ritrovarmi la sera con le mie tre amiche preferite: Alessia, Donatella e Maria
-trapiantare una nuova piantina nel mio giardino;
-viaggiare senza una meta ben precisa
-ridere scherzare amare e coccolare il mio amore

Ecco gli amici blogger che nomino (sono solo 2):

lunedì 28 aprile 2008

III tappa: Sila

8aprile - Sveglia presto....per via del casino in corridoio, credo che facciano le pulizie (per chi? l'albergo è vuoto! vabbè almeno è pulito!)
Ci affrettiamo a lasciare l'albergo, ci avevano preparato la colazione ma accettiamo solo un caffè e scappiamo via dopo aver pagato naturalmente (20 euro di pernottamento a testa più 35 euro della cena).
La giornata non è granchè, il cielo è coperto da una massa informe di nuvole e acqua. E' una di quelle giornate che sem
bra debba piovere ma poi invece non piove, però l'aria è umida e
 pesante.
Non sappiamo dove andare, perciò decidiamo di fare una visitina all'acquario visto la sera prima.
La struttura è carina, un ferro di cavallo ad un piano con al centro un teatro all'aperto.
Entriamo, biglietto 3-4 euro (non ricordo bene), il ragazzo ci indica la guida che però aveva già finito il suo giro perciò ricominciamo dall'inizio.
Lungo il percorso ci sono tantissime vasche che ospitano tutte le varietà di pesci, molluschi e piante che popolano il nostro mare. Ci mettiamo a giocare stupidamente con gli scorfani, che quando non sono visti si muovono liberamente ma quando si accorgono di altre presenze si fissano in un punto e nn fanno il benchè minimo movimento colorandosi piano piano dello stesso colore del
lo sfondo in cui si trova
no. sono troppo divertenti!
Poi vediamo le murene, le aragoste (slurp! polpose!), dei pesci strani che si mettono sotto la sabbia, stelle marine, pomodori di mare, e tantissimi altri pesci alcuni estrosi e per nulla intimoriti altri più timidi.
Finito il percorso della galleria giungiamo alle ultime tre vasche, le più grandi e scenograficamente allestite con barche ed anfore invase da alghe. In queste tre vasche ci 
sono esemplari rari tra i quali la bellissima e gigantesca tartaruga 
caretta caretta! Dolcissima con un delizioso sfondo musicale (che poi scopriamo essere un video informativo sul Parco Marino e che vedremo nella sala proiezioni, da soli- con il telecomando in mano!)  la caretta caretta segue le nostre dita sul vetro e ci regala una strabiliante apertura della bocca facendoci vedere i suoi piccoli dentini.
Ad un certo punto veniamo travolti da un'allegra scolaresca delle elementari capeggiate da caparbie maestre. Scopriamo una scuola proprio di fianco all'Acquario.
Il centro sta chiudendo (è qu
asi mezzogiorno); salutiamo la caretta caretta, i responsabili del centro e ci avviamo verso il litorale di Capo Rizzuto, dove ammiriamo il bello e
 curato itinerario con panchine per la sosta, cartelli informativi e staccionata per il belvedere proprio a ridosso della costa dove scende a strapiombo sul mare. Peccato per la giornata plumbea!

Cominciamo a sentir fame,così per prendere ancora tempo, perchè non sappiamo ancora dove andare ci fermiamo a mangiare nell'unico ristorante aperto sulla strada che esce da Capo Rizzuto. Non ricordo il nome ma è facilmente riconoscibile per il manierismo del sistema costruttivo: mattoni sperimentati in tutte le forme!
Colonne a spirale, bombate, capitelli a palla, archi a tutto sesto incrociati con archi normali, architravi a forma di tempio...il progettista si è sbizzarrito a cercare le forme più impensabili utilizzando solo i mattoni. Può sembrare un pò ridondante a primo impatto ma alla fine ho trovato il locale molto carino ed originale. Abbiamo preso un primo piatto e ci siamo decisi, visto il tempo poco conso
no al mare, a partire alla volta della Sila, per vedere i laghi.
Abbiamo ripreso la s
s 106 e risaliti verso Crotone, preso la ss 107 cosidetta Silana e ci siamo diretti verso il Lago Ampollino.
Piano piano lo scenario della campagna spariva per lasciar posto ad uno più folto di alberi, soprattutto castagni, man mano che salivamo lo spettacolo della valle si faceva sempre più bello. In poco più di un ora ci siamo ritrovati ad un'altezza s.l.m. di 1600 mt.
Mentre risalivamo per i tornanti per poco non investivamo due simpatiche muccone che stavano passeggiando lungo la strada...con un pò di pazienza siamo riusciti a passare senza danneggiare nè loro nè l'auto (presa a noleggio!!!)
Finalmente vediamo il lago! Ci avviciniamo sempre più. A ridosso della strada troviamo un gruppo di caprette che pascolano in un prato recintato. Ci fermiamo per guardarle da vicino. Si accorgono di noi e ci fanno le feste, un paio decidono di prendersi a cornate per farsi notare, altre con lunghe barbe e corna lunghissime (sembrano stambecchi!) fanno i loro bisognini tipici, qualcuna si rizza sulle gambe posteriori e noi abbiamo trovato il no
stro divertimento preferito, osservare gli animali negli atteggiamenti più strani. Ci perdiamo una buona mezz'oretta, poi proseguiamo, anche perchè comincia a farci strano di non aver ancora incontrato nessun essere umano ma solo animali...
Arriviamo al Lago Ampollino....è bellissimo! (se riesco a capire come si fa vorrei inserire un pezzetto di video che ho girato). L'acqua è talmente ferma che le montagne intorno si specchiano perfettamente. Percorriamo a piedi un bel pezzo della riva sabbiosa e di bosco, attraversiamo un prato di crochi viola appena spuntati fino a che non troviamo due alberi contorti che usiamo come panchina per riposare un pò e per contemplare questo splendido lago. Ci siamo noi, il lago e qualche uccello.
C'è una sensazione di pace incredibile, quasi insopportabile...sarà per questo che non resisto alla tentazione di smuover
e un pò le acque di questo lago immobile facendo rimbalzare i sassi a pelo d'acqua.  Andrea mi raggiunge e improvvisiamo una gara dove naturalmente vince lui (grrrr!) perchè secondo la sua teoria noi donne per il lancio usiamo il gomito ed invece è una questione di polso...sarà....secondo voi?

Contenti di questa bellezza impressa nella nostra memoria ci decidiamo a cercare un posto dove dormire, mentre ci allontaniamo osservo i cerchi concentrici che si sono propagati velocemente su tutto il lago e sulla sponda opposta un piccolo molo con attraccata una barchetta bianca.

Preoccupati per l'assenza di umani ci avviamo verso l'altro lago, l'Arvo, sperando di trovare almeno a Lorica un pò di vita errante.
Il paesaggio è davvero incantevole ma eravamo pervasi da una sorta di ansia per via di questo senso di solitudine e soprattutto perchè erano già quasi le 5 del pomeriggio.
Arrivati a Lorica
ci rendiamo conto che La Sila in questo periodo non è proprio la meta ideale per le vacanze. Non c'è anima viva, nè un auto incrociata, le case sono tutte sbarrate, gli alberghi tutti chiusi. Ma qui non ci abita nessuno?
In un baleno decidiamo di riprendere la strada per la costa e scegliamo Cirò come nostra meta ma ahinoi sbadatamente prendiamo una delle strade peggiori per arrivarci.
Percorriamo da San Giovanni in Fiore a Cirò una specie di mulattiera asfaltata tutta tornanti a strampiombo da uno sperone all'altro...la sp 260. E' ancora giorno ma abbiamo trascorso la maggior parte della giornata in auto e siamo stanchi, soprattutto Andrea ch
e ha guidato tutto il tempo. Dopo un tempo interminabile di curve e di saliscendi vediamo all'orizzonte stagliarsi sul versante un borgo. Dormiamo qui! urlo.
Sembra un presepe visto da lontano. Entriamo e chiediamo ad un passante se ci indica un posto dove andare a dormire, ci dice che l'unico posto che aveva delle stanze l'hanno chiuso ma ci dice di andare lo stesso perchè qualche volta per gli amici cede qualche stanza e ci dice di fare il suo nome. Gentile, pensiamo. Un pò perplessi però andiamo verso il centro del paese sempre in macchina, ma ci ritroviamo nel bel mezzo di un comizio del PD (è arrivato fino a qui?!) dove si sono riuniti praticamente tutti gli abitanti, ci aprono un varco nella folla che ci guarda incuriositi e con i quali continuiamo a scusarci dal finestrino pensando di non uscirne vivi, ma non so come riusciamo ad uscire dalla folla e ad arrivare in prossimità del posto indicato. Scendiamo finalmente dall'auto, approfittando per sgranchirci le gambe, ed osservandoci intorno notiamo che il paese è molto bello ed anche molto curato. Deve avere sicuramente qualche pregio architettonico nascosto...
Bussiamo al campanello dello pseudo-ostello ma non risponde nessuno, una ragazza che passava di lì ci dice:-La signora Pina non c'è, è andata a trovare la figlia a Torino (o Milano? non ricordo...un'altra emigrante però)-
siamo fregati! sono le sette di sera e tra un pò sarà buio.
Ci sentiamo un pò disperati, chiediamo ancora se ci sono altri posti per dormire a due donne che passavano ma anche loro ci hanno confermato l'amara realtà consigliandoci di proseguire verso Cirò.
Non oso dirlo ad Andrea ma sono preoccupata. Lasciamo Savelli (questo il nome del paese) un pò a malincuore (tornarci è un pò improbabile visto il percorso impervio) e proseguiamo sulla ss 492. E' già il tramonto e la strada non ha illuminazione.
Proseguiamo molto lentamente, superiamo Verzino, un piccolo centro, ed arriviamo ad un bivio Cirò o Cirò Marina.
Commettiamo un altro errore, sarà stata la stanchezza, e giriamo per Cirò scoprendo sulla nostra pelle che la strada è peggio di una mulattiera (non è nemmeno segnata sulla cartina stradale- praticamente non esiste). Brancoliamo nel buio per un ora...
Sono terrorizzata ma non lo dico- anche Andrea lo è ma non lo dice, lo capisco quando mi fa notare un gatto morto sulla strada- ma come ha fatto a vederlo con l'oscurità?- ad un certo punto attraversiamo anche dei banchi di nebbia...siamo talmente tesi che se fiatassimo strideremmo. Infatti nessuno dei due riesce a dire una parola finchè , dopo un ora interminabile, come un miracolo intravediamo le prime case...è Cirò finalmente.
Tiro un sospiro di sollievo, mi guardo in giro ma di alberghi neanche l'ombra, solo un cartello con l'indicazione di un agriturismo con un num. di telefono. Chiamiamo, non hanno stanze ma gentilmente ci indicano un altro agriturismo a metà strada tra Cirò e Cirò Marina. 
L'idea di rimontare in macchina ci porta la nausea ma facciamo un ultimo sforzo e cerchiamo questo posto. Si chiama Agricatena.
Lo troviamo e ci sembra il paradiso.
Immerso in un campo di ulivi secolari, completamente costruito in pietra con oggetti antichi della tradizione contadina un pò dappertutto, entriamo nella sala ristorante, vuota, solo un tavolo occupato vicino il televisore (una partita della Roma se non ricordo male).
Ci viene incontro il gestore (Giovanni, scopriremo in seguito) gli chiediamo una stanza e di poter mangiare, ci sorride un pò beffardo (scoprirò dopo che non voleva prenderci in giro ma che è proprio una sua caratteristica che lo rende molto simpatico) e ci invita a sederci.
Mangiamo divinamente, una bella bistecca con contorno di patate, insalata e una bottiglia (ce la meritavamo) di Cirò della casa. Riusciamo a rilassarci, sarà anche il vino che cala facilmente, guardiamo anche noi la partita e ridiamo anche delle nostre paure e della giornata un pò avventurosa.
Stiamo talmente bene che non ci accorgiamo che si è fatto tardi finchè non vediamo i camerieri rassettare la sala già perfettamente in ordine, è passata la mezzanotte, alora ci muoviamo anche noi, Giovanni se ne accorge e ci chiede se vogliamo ancora la stanza e noi: SICURO!
Ci accompagna alle camere che sono poste dall'altra parte della strada perciò andiamo in macchina . La camera ha accesso direttamente dall'esterno, ci sono un sacco di cani che abbaiano ma iGiovanni ci dice di star tranquilli perchè lo fanno solo all'inizio.
La camera è bellissima con tv e frigo bar, bagno enorme e condizionatore...ci viene il sospetto che costi un'enormità e siccome non l'abbiamo ancora chiesto buttiamo lì la richiesta...30 euro con prima colazione va bene? cavolo! va benissimo! potevano essere anche 100 dopo una giornata del genere!
siamo felici e dopo un pò di perlustrazione ci addormentiamo soddisfatti.

lunedì 21 aprile 2008

II tappa: ISOLA DI CAPO RIZZUTO

7 aprile - Sveglia presto, pronti a lasciare l'accogliente Querceto dopo una sana colazione, paghiamo (25 euro a notte a persona), finalmente conosciamo il figlio del gestore che gentilmente ci indica quali posti vale la pena di vedere, prendiamo nota e salutiamo.

Montiamo sulla nostra bella auto noleggiata e cartina alla mano ci dirigiamo verso Crotone, percorrendo la ss 107 (la cosidetta Silana). Il viaggio è breve, ma prima di entrare
 in città ci fermiamo
 ad un autogrill per un caffè e per testare un pò il carattere dei crotonesi.
Ci accolgono tre belle ragazze non molto contente di vivere lì e incuriosite dalla somiglianza di Andrea con Fabio Volo (lo dicono tutti, ma secondo me sono proprio diversi). Traspare nelle loro parole una certa insoddisfazione e sfiducia che accomuna un pò tutti i calabresi rimasti nella propria terra, ma poi scavando scavando si scopre invece un amore vero che fa brillare gli occhi. Soddisfatti ci avviamo verso la città che fu sede importante della Magna Grecia, ospite di importanti personaggi quali Pitagora, che qui fondò la sua scuola e città natale di molti contemporanei come Rino Gaetano, Sergio Cammariere e il calciatore Vincenzo Iaquinta.

Crotone è molto carina, frequentatissima dai giovani per la forte presenza di Istituti scolastici, cerchiamo di girarla un pò a piedi, per le vie del centro, al mercato centrale, la piazza del Municipio, ma ci s
entiamo un pò persi...in re
altà non sappiamo dove andare, scopriremo troppo tardi che a Crotone c'è il Museo archeologico che conserva tutti i reperti ritrovati nella zona di Capo Colonna e non solo e il Castello di Carlo V che è stato di recente restaurato...peccato!

La temperatura si era alzata notevolmente sfiorando i 30 gradi e cominciavamo a soffrire dentro i nostri golfini di lana, perciò quasi in stato febbrile decidiamo di uscire dalla città e di dirigerci verso la costa sperando di trovare un pò di frescura. Riprendiamo la ss 106 jonica e ci dirigiamo verso Isola di capo Rizzuto.
L'aria è calda, si respira la brezza marina e lungo la strada ammiriamo uno spettacolare paesaggio, alla nostra destra le colline sono disseminate di fiori di campo e tulipani, mentre sulla sinistra la distesa di un intenso azzurro del mare che sembra chiamarci a sè.
Acceleriamo, vogliamo a
rrivare presto a Capo Colonna per avere poi il tempo di rilassarci un pò anche sulla spiaggia. Il parco archeologico è inserito nel più vasto parco marino che tutela la flora e la fauna e vieta ogni tipo di inquinamento costiero. Devo dire che hanno fatto un bel lavoro. Funziona la raccolta differenziata e funziona la pulizia del territorio. Esiste ancora molta edilizia spontanea, con case iniziate e mai finite, ma la cura dell'estetica qui mi sembra sia diffusa. E' piacevole volgere lo sguardo all'orizzonte, anche la campagna è molto curata. Sulle colline si staglia il nuovissimo impianto (ancora inattivo)  delle pale eoliche che servirà l'energia a tutto il territorio costiero - un altro è stato installato vicino Catanzaro, anche questo ancora inattivo.

L'ingresso al parco archeologico (completamente gratis) avviene da un sentiero pedonale e da una strada carrabile che arriva molto prossima alla famosa Colonna del Tempio di Hera Lacinia, probabilmente 
molto tempo fa serviva come accesso alle due ville che furono costruite negli anni 30-40 (?) proprio a ridosso del parco e che oggi sono disabitate (probabilmente espropriate ed in attesa di trovarvi una funzione inerente il parco).
L'ambiente è incantevole, peccato solo per l'erba alta che copriva gran parte dei resti delle mura antiche. Ancora intatto il muro di confine che fu rimaneggiato anche dai Romani e bellissima la Colonna che lascia immaginare la magnificenza che era appartenuta al Tempio e che sicuramente rappresentava un forte punto di riferimento per le navi che passavano da lì.
Il sito si trova talmente a ridosso sul mare che se ci si affaccia dalla scogliera si può notare come il mare piano piano si stia mangiando la costa. Spero che cerchino di salvare questo luogo, sarebbe un vero peccato se un giorno crollasse sotto la spinta delle onde.

All'interno del sito ci sono i resti di alcune villae romane e di un'antica fornace romana poco visibile perchè sopra di essa è stata costruita intorno al 1500 una deliziosa chiesetta. Di fronte ad essa si staglia
 imponente la Torre di Nao, restaurata e bellissima (anch'essa risalente allo stesso periodo) costruita con grossi tagli di pietra arenaria del luogo. E' perfettamente integra.

Nota negativa: nonostante il sito sia molto interessante lo abbiamo trovato deserto, il vicino museo archeologico era chiuso e l'unico punto di ristoro ha aperto intorno alle 15. Insieme a noi qualche tedesco...niente più. Mi sarei aspettata almeno qualche scolaresca.

Mangiamo un panino fa
cendo amicizia con due cani malandati che vivono lì e godendoci la splendida giornata di sole. Abbiamo ancora voglia di esplorare, perciò montiamo in macchina e  partiamo alla volta di Le Castella. Nel frattempo ci guardiamo intorno, dobbiamo ancora trovare dove dormire! ma è tutto chiuso, è un posto di mare e qui si popola solo d'estate.
Raggiungiamo Le Castella velocemente, un quarto d'ora di auto, strada libera. Entriamo in paese e mi viene in mente subito l'estate per via del viale di ingresso che porta al mare con i marciapiedi alti e larghi e pieno di negozi, gelaterie, rosticcerie ed alberghi. Fa caldo e mi vien voglia di comprare un costume, ma si sta facendo tardi e vogliamo visitare il Castello Aragonese.

Entriamo, biglietto 3 euro (gratis per i residenti), senza guida. Il Castello è in parte restaurato, è in corso di restauro la parte dei bastioni che accoglieva il mercato. Siamo liberi di girarlo in lungo ed in largo, ne
ssuna guardia di controllo, nessuna telecamera.
Mi sembra di tornare bambina quando con gli amici si passavano i pomeriggi ad esplorare le costruzioni abbandonate lontano dagli sguardi dei grandi.

Il Castello è davvero affascinante così proteso verso il mare. Anche questo come quello di Santa Severina presenta la stessa tipologia di merlatura (fu restaurato nel 1510 da Andrea Carafa, lo stesso che mise mano al Castello di Santa Severina), dalle notizie storiche sul volantino scopriamo che l'origine è angioina (seconda metà del XIII sec) e che non fu mai residenza nobiliare ma ospitò i soldati aragonesi per difendersi dagli attacchi dei turchi.
L'origine del plurale per denominare questo luogo "Le Castella" secondo una suggestiva ipotesi, deriverebbe dalla presenza di varie isolette fortificate all'interno della baia, come testimoniano due secche sottomarine nelle quali sono stati ritrovati resti di mura.
Siamo stregati dalla bellezza di questo posto, il nostro giro è già finito ma non abbiamo voglia di andar via. Facciamo il giro intorno al castello e ci sediamo sugli scogli a riposare un pò. E' una giornata caldissima, sono le sei del pomeriggio, ci appisoliamo proprio lì sugli scogli con il Castello che alle nostre spalle ci protegge.

Leggendo il volantino preso all'ingresso scopro che qui è nato il leggendario corsaro Uccialì (rapito da bambino proprio nel castello da un corsaro algerino e venduto come schiavo in Turchia, le sue gesta si narrano come leggende). Le Castella gli ha dedicato una piazza con al centro il suo busto. Abbiamo fame. Ci fermiamo al bar di fronte per un aperitivo e notiamo subito l'arrivo di un politico locale (era tempo di elezioni se ricordate), quanta riverenza! La sua faccia troneggiava in tutti i manifesti affissi e, sinceramente, si pavoneggiava un pò troppo per i miei gusti! 3 guardie del corpo - un fare da boss che non mi  piaciuto per niente!
Io e Andrea lo abbiamo preso in giro per tutto il tempo.
Chiediamo al gestore informazioni per un posto dove alloggiare e ci consiglia di andare a Capo Rizzuto. Bene! pensiamo, non ci siamo stati e lì c'è anche l'acquario.
Finito l'aperitivo ci dirigiamo verso Capo Rizzuto.

Il paese somiglia a tanti altri paesi di mare, case per lo più disabitate e di costruzione recente. C'è pochissima gente in giro, forse per l'ora tarda, sono quasi le otto, vediamo il posto (Albergo pensione Florida) che ci ha indicato il barista ma a vederlo da fuori non ci convince per niente.
E' un edificio di 4 piani costruito negli anni 70 in evidente stato di abbandono, all'ingresso una donna pulisce i vetri..facciamo un giro ci diciamo, ci sarà qualche altro posto...
ma il paese è tutto lì, l'altro Albergo I Campanacci sembra chiuso. Dopo aver individuato l'acquario, vicino ad una chiesa dalle grandiose pretese scendiamo in spiaggia. Davvero bello questo tratto di costa, sabbia fine, vegetazione rigogliosa, tantissimi fiori, è il tramonto e lo spettacolo ci lascia fermi nella contemplazione. La spiaggia è animata da un gruppo di adolescenti.

Forse è meglio andare in albergo e chiedere la stanza visto l'ora tarda, ci aviamo verso il posto indicato con molte perplessità. Ci accoglie un gentile e minuto signore che ci porta subito nella stanza e ci fa mettere l'auto in un parcheggio privato.
La camera è grande ci sono 4 letti ed una culla, la tv e il bagno in camera.
Non male per 20 euro a notte.
Ma ci accorgiamo subito che è un vero disastro. Il bagno perde pezzi d' intonaco dal soffitto per l'umidità e la doccia allaga dappertutto per una pendenza sbagliata del pavimento. La finestra per arieggiare ha la maniglia troppo in alto perciò decidiamo di lasciarla sempre aperta. l'unica lampada sul comodino è rotta. Non ci sono coperte. Usciamo sul balcone. L'inferriata è completamente corrosa, passandoci la mano sopra si rischia di tagliarsi. Non è proprio il luogo adatto per ospitare dei bambini questo.
Se fossi stata lì per lavoro avrei detto sicuramente qualcosa per protestare, ma sono in vacanza e tutto mi sembra meno grave, perciò la prendo a ridere e scendiamo per la cena intenzionati a prendere in giro il gestore.
La cena per fortuna è stata decente e non manchiamo di fare i nostri complimenti ai proprietari i quali un pò stralunati (ci credo!) accettano i nostri complimenti increduli!
Insieme a noi in sala un gruppo di ragazzi e ragazze che si divertono a scaricare musica da internet con il portatile di uno di loro. Sono lì per lavoro, ma non capiamo bene che tipo di lavoro. Siamo stanchi e decidiamo di fare una breve passeggiata verso l'acquario prima di andare a letto.



venerdì 18 aprile 2008

finalmente...

Riqualificazione, recupero e valorizzazione dei centri storici calabresi. Sono questi i contenuti del bando pubblico per la selezione di progetti integrati che è stato illustrato stamani, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Alemanni di Catanzaro, dall’assessore all’Urbanistica Michelangelo Tripodi e dal dirigente di settore Rosaria Amantea. Il bando, che è già consultabile sul sito Internet della Regione, utilizzerà le risorse finanziarie previste dalle delibere del Cipe 35/2005 e 3/2006 e dal Programma operativo Fesr 2007-2013.
continua...

un ottimo modello di sviluppo economico volto alla riqualificazione dei centri storici è il famoso esempio di Riace e della sua Città Futura che è stata una delle tappe del mio viaggio e che non mancherò di descriverla. Intanto se siete curiosi di sapere di cosa si tratta visitate qui

giovedì 17 aprile 2008

CENTO PASSI PER IL SUD LIBERATO DALLE MAFIE

Comitato Organizzatore

Cento passi per il Sud liberato dalle mafie

88068 Soverato (CZ) Viale A. Moro, 7

centopassi@ilcalabrone.net
www.ilcalabrone.net

Soverato Aprile 2008

APPELLO

Alle Associazioni Culturali e di Volontariato

Alle Organizzazioni sindacali e alle Associazioni di categoria

Ai Consigli Comunali

Alle Scuole,

A tutti gli organi di informazione locale

A tutte le Istituzioni locali
Uno due tre cinque dieci cento passi...
Le mafie sono il disonore del sud e la rovina dei nostri paesiRagazzi uccisi con overdosi di eroina, persone bruciate, trucidate nelle loro auto, bombe e incendi ai municipi, aziende distrutte perché non pagano il pizzo e aziende che muoiono lentamente perché il pizzo lo pagano, morti ammazzati tutti i giorni. Sono cose che non ci riguardano?

Noi non vogliamo far finta di non vedere. Noi non vogliamo dimenticare,

Assieme ai politici corrotti, le mafie continuano ad impoverirci a depredare le risorse destinate allo sviluppo, alle nuove aziende, ai depuratori, alle strade. Rubano e distruggono il nostro futuro il futuro dei nostri figli che sono costretti ad emigrare. Sono cose che non ci riguardano?

Noi non vogliamo far finta di non vedere. Noi non vogliamo dimenticare,
Le mafie sono dappertutto. Negli ospedali che ammazzano invece di curare, negli appalti fatti per arraffare e non per costruire, nei favori e nelle raccomandazioni, nelle consulenze inutili, negli incarichi immeritati, nelle ingiustizie, nei voti scambiati e venduti a disprezzo della democrazia.Le mafie ammazzano minacciano, corrompono, intimidiscono persone ed istituzioni.Sono cose che non ci riguardano?Noi non vogliamo far finta di non vedere. Noi non vogliamo dimenticare,Le mafie sono il disonore del sud e la rovina dei nostri paesi.

Uno due tre cinque dieci cento passi...

Lo ripeteremo insieme per il secondo anno con la manifestazione


CENTO PASSI PER IL SUD LIBERATO DALLE MAFIE
venerdi 9 maggio 2008 a Soverato
Tutti insieme donne, uomini, ragazze e ragazzi, associazioni, istituzioni con un rumoroso corteo, con mostre, testimonanze e dibattiti, con ottima musica, ricordando Peppino Impastato e tutte le altre vittime di questa folle ossessione di morte.Alla fine vinceremo noi.Perchè le mafie sono dappertutto ma noi saremo sempre di più.

Vi chiediamo di unirvi a noi, di non lasciarci soli in questa lotta che riguarda tutti

Vi chiediamo di dedicare almeno una giornata dei lavori delle vostre assemblee a questo problema per prendere atto di questa situazione gravissima e deliberare la vostra volontà di lotta.

Vi chiediamo di aderire formalmente alla manifestazione, di partecipare personalmente, di sostenerla anche materialmente con un piccolo contributo.Si aderisce sul sito www.ilcalabrone.net o con mail a centopassi@ilcalabrone.net

La Fondazione “ Gianluca Congiusta” aderisce alla manifestazione Cento passi per il Sud liberato dalle mafie ed invita a partecipare quanti hanno a cuore le sorti della Calabria.


Santa Severina/2

6 aprile - Colazione leggera, caffè-latte e crostata casereccia, passeggiata all'interno dell'agriturismo, dotato di piscina, percorso trekking, peccato che in questa stagione è ancora tutto inattivo...perciò subito a far visita al borgo di Santa Severina.

In estate si deve lasciare l'auto in paese e salire verso il centro storico con il bus navetta, per noi è stato possibile arrivare fino alla piazza del castello perchè in bassa stagione. La piazza che collega in opposti versanti il Castello con il Duomo è stata restaurata di recente con una pavimentazione in pietra nella quale sono stati incisi molti simboli metereologici, astrali e mitologici. E' fatta molto bene ed è frequentatissima dagli abitanti per quattro chiacchiere davanti un caffè. A quell'altezza tira sempre molto vento, perciò è consigliabile essere coperti in modo adeguato anche se fa caldo. E' l'unico punto dove il vento è avvertito nella sua interezza,nel resto del borgo invece le case sono molto addossate tra loro perciò le strade sono ben riparate.

Dopo un caffè in compagnia di molti abitanti anziani siamo entrati nel castello, costo del biglietto 4 euro, compresa la guida, il museo delle armature ed il museo dell'arte sacra.
Il Castello è stato ben restaurato, conserva bene i caratteri stilistici delle varie epoche ed è utilizzato dal Comune anche per organizzare eventi...mostre (durante la nostra visita abbiamo potuto ammirare le opere di pietra in equilibrio di un artista calabrese...di cui nn ricordo il nome ma presto ne farò menzione) e ricevimenti (soprattutto matrimoni). Conserva 2 porte originali del '700 dipinte a mano (tutte le altre sono state ricostruite su modello di queste ultima). La guida è stata molto brava, curando ogni dettaglio e lasciandoci lo spazio per domande e commenti, è stata la stessa che ci ha accompagnato anche all'interno del Museo Diocesano. 

Nei sotterranei dei musei è allestita la mostra permanente delle armature e degli strumenti di guerra (che però non sono originali ma riproduzioni) ed è ancora attivo il sistema del lavatoio che raccoglieva le acque piovane per riutilizzarle (alla faccia dei consumi energetici inutili), qui è allestita anche la mostra della civiltà contadina con una serie di attrezzi agricoli (questi originali).
La mostra di arte sacra è molto ricca ed è allestita all'interno di un edificio del '500, probabilmente un antico edificio religioso. E' molto interessante anche per chi di religione non digerisce molto, espone molti pezzi antichi e di pregio ma soprattutto qui la guida da il meglio di se, raccontando una infinità di aneddoti vecchi e nuovi.

Così passa l'intera mattinata e la fame comincia a farsi sentire, perciò al termine della visita decidiamo di mangiare un boccone nella vicina "Locanda del Re" dove ci accoglie con un sorriso il buffo cuoco "Ciccio", il quale spera in un nostro stomaco degno di King Kong ma, avendo già prenotato la cena in agriturismo, ci sentiamo in dovere di rifiutare e prendere solo un primo. Ottimo
La locanda più che quella di un Re sembra un museo di gadget inutili, tipo fontanelle in plastica, lampade con fiamma finta stile impero, nani di biancaneve sul camino...la cosa ci fa sorridere molto e ci rende ancora più simpatico il personaggio di Ciccio che ci racconta un pò di fatti ed opinioni personali, cerchiamo di ricambiare la stessa cortesia anche se un pò stanchi, ci facciamo anche una foto insieme..

Per digerire niente di meglio che una esplorazione del borgo! E' davvero incantevole! con le sue stradine strette strette, in alcune ci passa appena una persona e queste casette antichissime in pietra locale, molte risalgono all'anno mille, arricchite da fiori ed in alcuni tratti da una vista mozzafiato sulla valle. 
Conserva ancora intatto il fascino del passato questo borgo che è meglio conosciuto come la "nave di pietra".
Dopo aver fatto quasi tutto il giro ed esser rispuntati nella piazza decidiamo di prendere un pò di quel sole caldo di primavera riposandoci sui gradini del Duomo (dopo aver ovviamente dato un'occhiata al suo interno-e ne vale la pena! sulle colonne è riprodotto un raffinato trompe l'oeil ed i soffitti sono affrescati, credo dal periodo barocco).

Torniamo in agriturismo ma il troppo vento mi ha bloccato la digestione ed ho mal di pancia, la cuoca viene solo negli orari dei pasti e la cucina è chiusa, perciò riprendo la macchina e mi fermo al primo bar del paese...mi guardano tutti un pò incuriositi...sono l'unica donna e per giunta sconosciuta. Chiedo una camomilla al giovane barista e mi guarda un pò sorpreso, forse per la mia richiesta insolita, ma poi capisco che nessuno gliel'aveva mai chiesta perchè mi porta una bevanda d'acqua mista a foglie tritate di camomilla. Non ho il coraggio di protestare. La bevo sperando che la mia povera pancia si plachi. Pago, e faccio i complimenti al barista per la camomilla, mi scappa un : non avevo mai mangiato...ehm bevuto una camomilla così buona!
Non credo che lui abbia colto...
Torno in agriturismo e mi stendo un pò...salto la cena il mio stomaco nn vuole saperne di riprendersi (peccato...Mimma è davvero brava!). 
Avevo prenotato per una settimana ma ci rendiamo subito conto che una settimana è troppo lunga per un posto così isolato e che avevamo molte probabilità di trovare dove dormire per via del periodo poco turistico, perciò siamo decisi a partire il giorno seguente (sob...mi mancherà la cucina di Mimma!).

mercoledì 16 aprile 2008

I tappa: Santa Severina

5aprile-Siamo partiti dall'areoporto di Lamezia dopo aver noleggiato una macchina di cui ho già dimenticato il modello (potete immaginare la mia passione per le auto!), diesel 1500 cc con quasi un pieno abbiamo fatto tutta la vacanza, costo 230 euro (+50 € di carburante).
ps: è necessario pagare con la carta di credito, non accettano bancomat nè contanti, vogliono la garanzia di poter coprire almeno 1000 euro di cauzione, infatti se non ci fosse stato mio padre a far da garante avremmo dovuto rinunciarci e senza auto sarebbe stato molto difficile spostarsi visto l'inadeguatezza dei trasporti.

Siamo montati in macchina e abbiamo attraversato il tratto più stretto della Calabria che va da un versante all'altro fino a Catanzaro e poi proseguito verso Crotone, sulla ss 106 jonica (tra l'altro oggetto di un finanziamento per il suo ammodernamento, e su questo ci sarebbe da discutere poichè essendo una litoranea che attraversa molti centri abitati prevederne uno scorrimento veloce lo trovo alquanto problematico....forse una nuova strada a ridosso delle colline sarebbe meglio- lo spazio nn manca-ma ormai i progetti ci sono ed i finanziamenti sono stati ottenuti- staremo a vedere)

Dalla ss 106 ci siamo separati proseguendo verso l'entroterra in direzione Cutro e qui il paesaggio è cambiato fortemente. Dalla costa puntellata di palme ed aranci ci siamo trovati a precorrere una piccola strada a doppio senso tra dolci colline verdissime, appena rasate, niente alberi, solo questi giganteschi fiori di finocchio selvatico lungo la strada...sinceramente un pò inquietante questo brusco passaggio anche se di incantevole bellezza. Una natura appena antropizzata, con tratti di vegetazione spontanea rigogliosa e violenta, da togliere il fiato. Una quantità di greggi di pecore e caprette animavano la desolazione di questi prati di un verde acceso.

Dopo una buona mezz'oretta di strada e aumento di vegetazione arborea ecco spuntare all'orizzonte sulla punta di una collina il borgo di Santa Severina...tutt'intorno una grandissima valle. Lo spettacolo è emozionante, gli Angioini scelsero bene il luogo dove rifugiarsi.
Per il pernottamento avevo scelto un agriturismo trovato su internet "Il Querceto", che si trova poco distante dal borgo quasi a valle. E' stato un pò difficile trovarlo perchè non c'erano cartelli lungo la strada, per fortuna il telefonino ha risolto il problema.
A conduzione familiare (padre, madre e figlio) il Querceto è ben organizzato con una struttura ricavata dalla ristrutturazione di un vecchio casolare di campagna in pietra, conserva tutti gli elementi della tradizione. Ci hanno accolto con una deliziosa cena calabrese preparata da Mimma (giovane e simpatica cuoca) davanti al calore di un camino e alla compagnia di altre due coppie con le quali abbiamo conversato dopo il caffè. Era già molto tardi per esplorare il posto perciò ci siamo ritirati in camera e abbiamo rimandato all'indomani la nostra escursione.
La camera, arredata in stile contadino con gli arredi essenziali e dotata di bagno privato (peccato per la doccia scomoda), si affaccia direttamente sulla valle e bellissima è la vista di Santa Severina illuminata da tantissime lucine.

opportunità di lavoro


Avviso per assegnazione contributi a sostegno delle attività. In riferimento alla L.R. indicata in oggetto, si avvisa che lo scrivente Dipartimento – Settore di Promozione Turistica, in un’ottica di implementazione delle politiche di promozione della Regione Calabria, intende procedere all’assegnazione di contributi (per un importo massimo di Euro 20.000,00), a favore di quelle imprese che operano, nel territorio regionale, nel campo del turismo subacqueo.

fonte : portale del Turismo della Regione Calabria 
qui trovate allegato il bando di concorso

lunedì 14 aprile 2008

sono tornata


ho ancora nel naso il profumo degli agrumi e dell'aria salata
la forza del paesaggio mi è rimasta nel cuore
ulivi secolari come sculture disegnavano il territorio intervallato da distese di campi di grano ancora in germinazione come se un allegro pittore avesse dato con forza intense pennellate di verde alle colline, prive di alberi e ricche di casolari in pietra abbandonati.
Ce l'ho tutte nella testa le immagini di questo viaggio alla scoperta di una Calabria a me ignota. 
Sarà perchè da piccola sono stata sempre in viaggio (fino ai 13 anni) per via del lavoro di mio padre e quel breve periodo delle scuole superiori quando finalmente ci fermammo, il mio desiderio maggiore era familiarizzare con le persone, sentirmi parte di un posto, condividere sogni a lungo termine con i miei coetanei...perciò non mi sono mai mossa da lì nemmeno per una gita fuori porta, al massimo una cinquantina di km! ovviamente escludendo la gita scolastica dell'ultimo anno e la partenza per l'Università.
Finalmente sono riuscita ad avvicinarmi alla costa Jonica e alle sue bellezze.
E' stato il viaggio breve (una settimana) più divertente ed emozionante negli ultimi 8 anni!
Sembra poco una settimana ma ogni giorno di questo viaggio è stato talmente intenso che non basta un post per raccontarlo e siccome sono tornata al lavoro non sarà neanche tanto semplice riuscire a riassumerlo velocemente. Per questi motivi ho deciso di raccontarlo (l'avevo promesso) poco per volta. Ne vale la pena, perchè scoprire che la Calabria offre perle di straordinaria bellezza è importante ma soprattutto scoprire quanto siano capaci di esser generosi ed accoglienti i Calabresi è ancora più bello e voglio condividerlo con voi.

martedì 1 aprile 2008

una speranza nelle elezioni fuffa

ve lo confesso
avevo una voglia smisurata di boicottare le elezioni...sono mesi che i maggiori partiti (alla fine solo due osannati dai media) vociano sui loro bei programmini, le promesse buone ed affermazioni confuse...certo è inutile che sto qui a specificare di cosa sto parlando, dato che, sopratutto in queste ultime due settimane non si vede e non si sente altro in televisione! -per fortuna che il mio amore ha comprato il digitale terrestre e posso rilassarmi quando sono fortunata con i film che ho perso al cinema!-
comunque, tornando al discorso elezioni la scelta di una preferenza non era certo facile:

da una parte la bella faccia plastica di Berlusconi, che per niente stanco dei suoi 70 anni e dei 15-20(?) anni di politica torna alla ribalta. Certo lo capisco...la sua belle carriera l'ha fatta, ha lasciato ai suoi figli un gran bel patrimonio e può ritenersi soddisfatto...ciò che gli resta è vivere gli ultimi anni divertendosi...nulla da rimproverare...ma ad essere onesta non mi va proprio che il suo divertimento diventi il nostro patimento. E poi di quello che ha fatto nelle sue ultime legislature non mi sento proprio soddisfatta...visto che è proprio grazie alle sue leggi sul lavoro che la mia carriera a 30 anni è ancora molto lontana dal decollare!

Dall'altra parte c'è Veltroni, uomo di cui non ho ancora capito le posizioni sia ideologiche che culturali: dichiara di essere un convinto ambientalista e poi afferma di voler costruire inceneritori dappertutto! certo Di Pietro gli ha fatto un gran favore a schierarsi con lui, ma ha fatto anche un grosso errore, almeno, per me, ha perso quella carica ideologica di giustizia che fino a quel momento rappresentava.

Sinceramente non erano proprio questi uomini a darmi sicurezza e fiducia.
Se poi volgevo lo sguardo agli altri partiti minori..rivedevo tutte quelle facce riciclate che sono entrate ed uscite dal Parlamento e che per un motivo o per l'altro (caduta del governo, prescrizioni, condanne, etc..)si sono viste costrette a migrare da un partito all'altro.
Anche queste di facce non è che mi ispirassero tanto.

Così qualche settimana fa ero ferma nella mia decisione di non dare il mio voto a nessuno, di protestare legalmente ed ufficialmente alla mancanza di rappresentanti validi, facendo verbalizzare il tutto. Tuttavia non ero molto soddisfatta neanche di questa mia scelta.
Una riflessione del mio fidanzato (molto appassionato di Storia) mi aveva lasciata perplessa, mi disse quando gli espressi la mia volontà al non-voto: tutti i Paesi che in passato si sono trovati privi di un guida si sono visti invadere da quelli vicini...
Certo mi sembrava assurdo che la Francia o la Germania, così civili potessero approfittare della situazione di debolezza dell'Italia se dovesse trovarsi priva di Governo...ma fidarsi è bene non fidarsi è meglio...

Sarei andata a non-votare e a far verbalizzare la mia protesta con questo peso nel cuore...

Finchè...proprio stamani facendo la mia visita giornaliera sui siti amici (invece di leggere il giornale- che poi lo leggo lo stesso al bar- o guardare i tg) per tenermi informata, ho scoperto (vd le opinioni di melina tra i siti interessanti) che esiste una Lista Civica che si chiama Per il bene comune e che rispecchia totalmente la mia idea di Governo!

mi si è aperto l'orizzonte! ma dove l'avevano tenuta nascosta finora?
il Leader si chiama Stefano Montanari, è un ricercatore chimico e si batte, sembra da un pò, contro gli inceneritori ed il sistema spreco-consumistico a cui siamo abituati. Non è il solito ambientalista.
Dice delle cose esatte, dice delle cose gravi, cose che forse non fanno comodo, ma la verità non piace mai a nessuno.
la considerazione dei media è praticamente nulla, ma se provate a sentire una sua intervista capirete che è sincero e che non inventa balle! il suo blog è
http://www.stefanomontanari.net/

ho trovato chi votare, il mio voto vale qualcosa perchè sono io che gli do un valore.