venerdì 22 gennaio 2010

Rosarno due settimane dopo

La morsa del gelo continua a farsi sentire. E' un inverno lungo questo. Un inverno duro e faticoso a volte.
Ho deliberatamente evitato in questi giorni di scrivere riguardo agli accadimenti tristi che hanno interessato la Calabria. Volevo capire, informarmi e farmi un'idea del perchè certe cose siano successe. Sto parlando di Rosarno, di una cittadina come tante in Calabria che ospita da sempre i nostri "cugini" come sin da piccola sono abituata a chiamarli.
Perchè loro, i cugini, in Calabria ci sono da sempre, e sono sempre stati trattati con umanità.
Essendo cresciuta in una cittadina di mare, il mio ricordo è legato alla spiaggia, al loro pellegrinaggio sotto il sole cocente, con un carico sovradimensionato di mercanzia colorata, su e giù per la spiaggia, sempre rispettosi e attenti.
Un calabrese non avrebbe mai picchiato un africano, proprio per la condizione di familiarità che i calabresi condividono con l'emigrazione.
Dopo i fatti di Rosarno mi sono più volte chiesta dove fosse finito questo sentimento.
Finchè c'è stato rispetto reciproco i due popoli sono andati di comune accordo. Il rispetto è venuto a mancare è evidente.
Dalla trasmissione di Santoro AnnoZero è venuto fuori il malcontento degli agricoltori calabresi nei confronti dell'economia agricola italiana che non valorizza i prodotti locali mantenendone dei prezzi bassissimi che li costringono ad assumere in nero i lavoratori stagionali. Dal canto loro i lavoratori stagionali si sono ritrovati, oltre alla paga di 25 euro al giorno, non sempre corrisposta, anche nelle condizioni di vivere in tuguri e baracche in condizioni igieniche disastrose.
Quando vivevo a Milano ho fatto amicizia con molti senegalesi che vendevano la loro roba al mercato di Senigallia (dove ho comprato il mio primo jimbè) e alcuni di loro avevano cominciato a lavorare proprio in Calabria. Nessuno mi ha mai parlato di maltrattamenti, anzi il loro ricordo è sempre stato positivo. Per questo non riconosco più la mia gente.
Cosa è successo?
D'alto canto un articolo di qualche giorno fa, e scusate la mancanza di fonte ma ho dimenticato di registrarla, accusava gli agricoltori calabresi di sfruttare la nuova norma europea che elargisce i finanziamenti all'agricoltura solo se dimostri di avere un coltivo e non in base alla produzione. Se ciò fosse vero la 'ndrangheta avrebbe trovato il modo di fare soldi facili e gli immigrati non essendo più utili sarebbero stati presi in giro, con la loro conseguente rivolta che nel caos generale ha coinvolto anche gli abitanti che sono sicura non sono diventati xenofobi da un giorno all'altro!
Allora, invece di trattare questi poveri e sfortunati ragazzi mandandoli via come delinquenti fossero andati davvero alla radice del problema...
Quello che voglio insinuare è solo un ragionevole dubbio.

La morsa del gelo continua











venerdì 8 gennaio 2010

un 2010 iniziato male

E' davvero deprimente iniziare il 2010 venendo a conoscenza dei fatti sconvolgenti che tra la fine dell'anno ed il nuovo hanno sconvolto una moltitudine di cittadini calabresi.
Io da qui, ma sono sicura che anche gli stessi calabresi non coinvolti, mi sento al sicuro. Ma la rabbia che provo è tanta. I soprusi e le angherie ai quali sono soggetti alcuni miei conterranei mi porta tristezza e rabbia.
Una città come Vibo Valentia con una scuola di polizia efficiente, con un comando dei carabinieri ben strutturato nel territorio ed una guardia di finanza presente (solo quando scendo in Calabria vedo tante auto delle forze dell'ordine) non è in grado di proteggere i suoi cittadini. E' incomprensibile. Nemmeno la visibilità così imponente dei paladini della giustizia riesce a fermare i subdoli intenti di queste persone assetate di soldi, potere e violenza.
A che serve allora invocare l'aiuto dello Stato! forse che qualche uomo dell'esercito in più possa fare la differenza? perchè gli uomini presenti non ce la fanno?
forse bisognerebbe chiedersi in che cosa manca l'intera organizzazione delle forze dell'ordine e porvi rimedio! la cultura dell'assistenzialismo non ha mai aiutato la Calabria.
Un popolo che è fin troppo abituato a fare per sè, senza chiedere aiuto a nessuno.
Forse bisognerebbe dare più potere ai cittadini stessi, dando loro la possibilità di denunciare i soprusi in completo anonimato.
Qui di sotto vi riporto i link sulle ultime notizie di cui parlo: