mercoledì 17 agosto 2011

Calabria, 5 mln di euro per le ‘case accessibili’

ecco una notizia molto interessante...per gli architetti calabresi e per i cittadini bisognosi.
mi sembrava doveroso postare questa notizia, lo so, sono sparita da un bel pò, ma prometto che tornerò presto. Il mio equilibrio di mamma si sta stabilizzando e comincio ad avere un pò più tempo per me, anche perchè il mio pupetto già cammina :)


20/07/2011 - L’assessore regionale al Lavoro ed alle Politiche sociali della Regione Calabria, Francescantonio Stillitani, ha presentato alla stampa il bando “Case accessibili” per l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle abitazioni private.
L’avviso pubblico è stato pubblicato sul Burc n. 25 del 24 giugno scorso. La dotazione finanziaria, derivante dal POR FESR, è di 5.220.000 euro.

“Il bando - ha detto l’assessore Stillitani - assume particolare rilevanza perché è rivolto a una fascia di soggetti che presentano disabilità grave e consente interventi di eliminazione delle barriere architettoniche ed interventi di domotica nelle abitazioni private. Con questo progetto, vogliamo dare la possibilità alle persone con disabilità di poter vivere bene nelle proprie case, di adeguare le abitazioni alle proprie esigenze, utilizzando soldi pubblici”.

La quota di contributo pubblico per ogni singolo progetto non potrà superare i 25.000 euro sul totale dell’investimento ed è commisurata al reddito ISEE annuo del nucleo familiare di appartenenza. I beneficiari sono i Comuni della Regione che, a loro volta, dovranno destinare le risorse finanziarie ai soggetti diversamente abili che ne faranno domanda. Scarica il Bando

Per accedere ai contributi, i destinatari dovranno presentare, entro l’8 settembre 2011, al proprio Comune di residenza, l’apposita domanda di finanziamento, reperibile sul sito www.regione.calabria.it/formazionelavoro/. Una volta verificata l’ammissibilità formale delle domande, i Comuni dovranno trasmetterle entro l’8 ottobre prossimo alla Regione Calabria.


Fonte: Regione Calabria

giovedì 10 marzo 2011

Pianto liberatorio


Sento il bisogno di scrivere questo post e condividere i miei pensieri. Fare la mamma non è facile. Ci si assume la responsabilità di accudire un cucciolo d'uomo perchè possa acquisire tutte le abilità che gli sono neccessarie per diventare un uomo indipendente.
Alcuni giorni sembrano più facili di altri. Certi giorni però, quando il mio piccolo non vuole saperne di dormire o di star tranquillo e si lamenta continuamente senza motivo apparente (anche se ha già mangiato ed è pulito); e allora la fatica più grande è quella di calmarlo...
Fortunatamente il mio cucciolo ha avuto un parto facile e i primi tre mesi è stato un neonato molto sereno. Ultimamente invece cominciava ad essere sempre più nervoso....i dentini che spuntano dicevano le nonne...ma una volta spuntati sti dentini, l'uggia non è passata.

Cominciavo a preoccuparmi, soprattutto quando nel tentativo di addormentarlo in braccio e con il ciuccio aveva cominciato a darmi dei pizzicotti dolorosissimi sul collo.
Poi, un giorno entrai in una libreria per cercare un libro da regalare a mia nipote sulla pittura e invece mi sono imbattuta su un libro rivolto ai genitori sulle lacrime di bambini e neonati. Attratta dalla prefazione l'ho comprato ed ho scoperto un mondo nuovo.

Noi adulti sappiamo che ogni tanto un pianto liberatorio fa bene. Quando qualcuno ci ferisce, o per un problema al lavoro o per il troppo stress accumulato, ci scappa la lacrima, almeno per le donne è così, forse per gli uomini è un pò più complesso (socialmente per loro non è riconosciuta come debolezza legittima, chissà perchè poi!).
Insomma dopo un aver versato un pò di lacrime ci sentiamo meglio no?
a me succede così in effetti.
ecco...per i neonati ed i bambini è lo stesso. Accumulano tensione anche loro e soprattutto in prossimità dell'ora della nanna quando devono lasciarsi andare sentono il bisogno di sfogarsi.
L'autrice del libro consiglia vivamente di abbracciare i propri figli durante gli episodi di pianto e stare loro vicini fintanto che dura la crisi, per trasmettere loro la nostra vicinanza e compassione e non farli sentire abbandonati.

Sono due giorni che sto cercando di far sfogare il mio elfo e dopo belle mezz'ore di pianto si calma e si addormenta sulla mia spalla, a volte si risveglia pronto per giocare dopo 10 min altre dorme anche per due ore, dipende se è effettivamente stanco. Ma il suo umore migliora decisamente. Condivido il pensiero dell'autrice di non lasciare piangere i bambini da soli nel loro lettino nè di fornirgli altri mezzi di sfogo quali seno (ovviamente se non hanno fame), cibo, ciuccio, essere cullati o altre distrazioni poichè forniscono al bebè un meccanismo di controllo delle proprie emozioni più profonde che si strascineranno fino all'età adulta.
Gli stessi meccanismi di controllo che in età adulta si trasformano nelle sigarette, alcool, droghe varie o altre manie.
Anche le emozioni profonde vanno affrontate e gestite in modo sano, e questo è un insegnamento doveroso per un genitore verso il proprio figlio.

Il libro in questione è di Aleth J. Solter e si chiama Lacrime e capricci.


Devo aggiungere a queste mie considerazioni un chiarimento.
Sono d'accordo in linea generale con quello che afferma l'autrice del libro, tuttavia devo dire che offrire il seno ad un neonato anche quando non ha fame non rientra in un meccanismo di controllo, anzi aiuta il neonato a sentire la vicinanza della madre e a far si che si instauri un rapporto di fiducia fondamentale per la crescita sana dell'individuo. Certo non mi piace pensare di ficcare in bocca la tetta al minimo pianto ma soddisfare una esplicita richiesta si.
Il mio piccolo gnomo è sempre stato deciso su quello che voleva, tant'è che ho iniziato lo svezzamento tranquilla perchè delle volte era proprio lui a rifiutare il seno. L'unico suo vezzo rimane la notte...e anche se più volte ho pensato che sarebbe bello ritornare a dormire per una notte intera e sinceramente ammetto di  averci anche un pò provato a lasciarlo piangere un paio di volte (al risveglio delle 4), ora mi sento di dire che queste poppate rappresentano anche per me un piacere, perchè so che trasmetto a mio figlio quella sicurezza di cui ora ha bisogno.

venerdì 4 marzo 2011

Happy weekend


ragazzi! è arrivato il we finalmente! non so voi (mamme) ma io comincio a soffrire la mancanza del pupo durante la settimana...e il venerdì non vedo l'ora di tornare a casa. Mi consola un pò il fatto che il sabato mattina andiamo insieme ad un corso di acquaticità nella piscina del quartiere. Oltre a far tanto bene a lui fa bene anche a me perchè incontro altre mamme e mi sento meno aliena!


nonostante sia tornato il freddo la voglia di stare a sguazzare nell'acqua col mio baby è fortissima.
Sempre in tema di maternità volevo segnalare un sito a mio parere interessante (almeno negli intenti): calabriamamme
Si tratta di un sito dove vengono raccolte tutte o quasi le informazioni a misura di bambino e di mamma nella regione calabria. Purtroppo il sito è incompleto ma la cosa positiva è che si avvale delle vostre segnalazioni per essere integrato. Meglio della rete, lo sappiamo ormai per esperienza, le notizie non trovano altrettanta velocità di diffusione.
Perciò vi consiglio una visita e se avete qualcosa da segnalare farete felici altre mamme e bambini!

Buon fine settimana a tutti


mercoledì 16 febbraio 2011

gravidanza in Calabria

Lo avevo promesso tempo fa e finalmente ho qualche elemento in più per scriverci un post anche grazie alla gravidanza di mia sorella che vive in Calabria.
Mi ero chiesta quando ero incinta se anche in Calabria, come in Toscana, tutti gli esami necessari per monitorare la mamma e il bambino, durante i nove mesi, erano passati dalla Regione.
EBBENE NO!
La Regione Calabria non passa niente, nemmeno l'amniocentesi, che è uno degli esami più costosi nonchè più pericolosi (rischio aborto 1%). Perciò ogni mese care mamme calabresi vi tocca metter mano al portafogli per la visita ginecologica, gli esami delle urine, la toxoplasmosi ecc...
Naturalmente quella che vi racconto è la realtà vibonese. Credo che nelle altre provincie siano organizzati diversamente (visto che anche alcuni ospedali danno un servizio diverso).
Un discorso merita la scelta del ginecologo. Quasi tutte scelgono quello privato...ma perchè vi chiederete, altri soldi da spendere? si il motivo è semplice.
Scegliere di farsi seguire da un ginecologo pubblico comporta il rischio di doversi trovare ogni mese un medico diverso e dunque farsi manipolare da troppe mani...e vi assicuro che in quei nove mesi è assai confortante trovare sempre la stessa figura di riferimento...no non si tratta di un lusso, si tratta di dignità.
La gravidanza è un momento gioioso ed è bello poterlo condividere con altri, ma è anche un periodo di profonda trasformazione sia fisica che psicologica, e sapere di poter contare sempre sulla stessa persona per quanto riguarda proprio questo aspetto lo fa sicuramente vivere più serenamente.



Ecco perchè tutte scelgono il ginecologo privato. Perciò metti 100 euro ogni mese, più 15-30 euro di analisi di routine...in media una gravidanza ad una coppia calabrese costa circa 1200 euro. Mettici poi alla nascita tutta la spesa che occorre sostenere per accogliere adeguatamente il neonato! che sinceramente non so quantificare perchè io ho avuto la grande fortuna di ricevere in regalo quasi tutto (lettino, vestiti, carrozzina, passeggino, sediolone, ecc..) dai cuginetti ormai cresciuti (perciò tutto usato).
E poi se avessi la necessità proprio vicino casa mia, da pochi mesi, ha aperto un conto vendita per soli bambini davvero fornitissimi (ed è lì che prenderò quello che serve a mia sorella, per poi spedirglielo).

Ora parliamo di parto. Vibo Valentia pratica ancora il parto passivo!!!
ovvero quello con la donna sdraiata sul lettino supina col le gambe in aria...la posizione più dolorosa per la mamma ma più pratica per il ginecologo. Siamo ancora davvero indietro.
Però non tutti gli ospedali calabresi sono così indietro. Sembra che sia l'Ospedale di Cosenza che quello di Reggio Calabria si siano attrezzati per il parto attivo con tanto di vasca per il travaglio. Fortunate chi abita nelle vicinanze...ma le altre?

m'illumino di meno 2011




Buone abitudini per il 18 febbraio (e anche dopo!)

1. spegnere le luci quando non servono

2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici

3. sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l’aria

4. mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola

5. se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre

6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria

7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne

8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni

9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni

10. utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.

E ricordati di spegnere tutte le luci e i dispositivi elettrici non indispensabili venerdì 18 febbraio alle ore 18.00!


giovedì 27 gennaio 2011

Terroni d'Italia

Ieri sono andata a teatro. Con un'amica. Si ho lasciato il folletto a casa con il padre. E se l'è cavata benissimo! Nonostante i miei enormi sensi di colpa.
Che poi mi rendo conto che sono più io a non volermi staccare dal mio piccolo....ma credo che dovrò entrare in quest'ottica visto che più si va avanti e più autonomo vorrà essere, come è giusto che sia.
Ho visto uno spettacolo davvero interessante.
Con il titolo "Terroni d'Italia" e la regia di Fulvio Cauteruccio.
Lo spettacolo ha ripercorso le vicende che hanno costruito il Risorgimento italiano e che hanno portato all'Unità d'Italia, con la conseguente emigrazione di massa della gente del Sud.
Uno spettacolo ben strutturato, con monologhi energici e dialoghi molto mimati. Sono rimasta contenta anche se il finale mi ha lasciato un pò d'amaro nell'anima.
Eh si...perchè in fondo anch'io sono una emigrante. Una emigrante moderna certo, ma pur sempre una emigrante, persa in un mondo non mio.
Non mi vergogno di affermare che io non festeggio l'unità italiana, non festeggio i martiri che hanno dovuto subire i miei conterranei in nome di una liberazione mai richiesta.
Ci sarebbe davvero tanto da dire sull'argomento ma non pè questo il post adatto. Anzi prometto che presto preparerò un post tutto dedicato per approfondire l'argomento.
Nel frattempo vi regalo un paio di immagini della preparazione natalizia (si un pò in ritardo lo so) dei deliziosi biscotti tradizionali greci : curabiè
La ricetta ve la posto prossimamente...
Nell'attesa auguro a tutti voi che questo 2011 (lo so sono in ritardo!) possa portarvi un pò di gioia e di speranza e tanto amore.