martedì 13 maggio 2008

V tappa: Soverato

10 aprile - sveglia, un salutino a Wendy, alla camera e allo splendido paesaggio, carichiamo la macchina e scendiamo a far colazione. Salutiamo Giovanni e Carmela che sono stati davvero deliziosi, facciamo un salto a Cirò per vedere il castello ma lo troviamo chiuso e un pò malandato allora scendiamo a Cirò marina per comprare il vino e poi scegliamo la nostra prox meta: Soverato.
Ripercorriamo la ss 106 Jonica ancora una volta.

Giornata afosa, quasi estiva.
La strada attraversa molti centri abitati, sulla destra il mare, sulla sinistra la campagna. il paesaggio è bello,
 ma immagino che d'estate questa strada sia molto intasata.
Avrebbe bisogno di una specie di tangenziale che evita di passare per i centri posta un pò più in su, sulla collina. Chissà se tra i lavori di ammodernamento previsti per questa strada opteranno per questa soluzione...
Dopo una breve sosta per un panino in un paese di cui nn ricordo il nome, arriviamo nella zona di Catanzaro, sempre sulla costa. Qui scopro uno scenario più ricco. Il paesaggio è rigoglioso di agrumi, la campagna è molto curata, le antiche case in pietra qui 
nn sono abbandonate ma recuperate in perfetto stile. C'è armonia sulla costa (anche la città di Catanzaro merita una visitina anche se è molto caotica). La strada è diventata a scorrimento veloce e attraversa una zona di ville incantevole. Ci viene voglia di fermarci e di cercare un posto per dormire.
Usciamo dalla strada principale e cominciamo a guardarci intorno. Mi cade l'occhio su un cartello "
Secondo voi potevo nn fermarmi?
Entriamo in una vera e propria fattoria. Ci sono galline e galli che cantano a sguarciagola in ogni angolo, papere e qualche fagiano. Agrumi ovunque. La casa è una vecchia costruzione recuperata. Molto bella da fuori. Ci accoglie il gestore, un tipo un pò ombroso e di poche parole, ci fa vedere la stanza. E' un pò piccola ma ha un grande terrazzo che affaccia proprio sull'agrumeto. Il profumo dei fiori d'arancio entra nelle narici con insistenza. 
Dopo esserci dati una sistemata usciamo subito alla volta di Soverato intorno alle 2 p.m.

Soverato è davvero carina , ci ero già stata di sera per frequentare qualche discoteca, ma di giorno ha un altro fascino. E' ricca di scoperte, di localini non solo lungo il mare ma anche nei vicoli che intersecano il corso principale. Qui è evidente ci vivono anche durante l'inverno.
Testimonianza ne è la presenza di molti giovani sulle spiagge che godono dei primi soli.
Curioso vedere satellitare intorno a loro giovani tedeschi in vacanza in cerca di amicizia. Sembrano apprezzare anche loro tanta vitalità.
Ci rilassiamo per un pò sulla spiaggia. Il sole è caldo e la brezza marina è piacevole sulla nostra pelle accaldata da vestiti ormai troppo pesanti. Ci appisoliamo un pò, poi quando anche la brezza nn è più sufficiente a rinfrancarci cerchiamo un pò di riparo all'ombra delle case facendo un giretto in centro.

Troviamo subito un gran fermento, nonostante i lidi siano ancora tutti chiusi, c'è un sacco di gente in giro per le strade, negozi aperti, bar, pasticcerie, pub, sono tutti al lavoro. In una piazza c'è una postazione radio su di un pullman attrezzatissimo. Trasmette da lì...mi sembra una radio locale, cmq intorno si è raccolta un sacco di gioventù, che ritroveremo ancora in tarda serata. Ci sentiamo sollevati davvero. Dopo tanta solitudine che per un pò è stata piacevole, ritrovarci in mezzo ad un pò di movimento ci rinfranca di una spruzzata di vitalità. E' quasi il tramonto e trasportati da quella sensazione di vita mondana ci concediamo un aperitivo vicino la spiaggia. Uno spritz all'arancia e tantissimi salatini, pizzette e altre cose sfiziose. L'aperitivo è molto carico, un bel bicchierone! Infatti ci fermiamo una bella oretta e mezza, vuoi per finire il beverone, vuoi la temperatura piacevole, vuoi il bel panorama ed anche la folta e variegata compagnia nei tavolini vicini, alla fine ci accorgiamo di essere un pò su di giri (per lo più io che nn reggo tanto l'alcool). Mi alzo un pò barcollante ma con ogni inibizione crollata, per fortuna Andrea riesce a contenermi!
Facciamo una passeggiata sul lungomare che è davvero piacevole e notiamo una pizzeria aperta.
Quella sera giocava la Fiorentina e Andrea voleva vederla a tutti i costi ma l'idea di passare la serata in camera mi metteva tristezza, così forte della mia nuova e falsata intraprendenza entro nella pizzeria e notando un telo bianco appeso chiedo sfacciatamente al gestore se fosse stato possibile vedere la partita durante la cena. Lui non sapeva neanche che ci fosse la partita ma è stato gentile e ci ha concesso questo privilegio. Così contenti siamo tornati all'agriturismo per rilassarci un pò.
La serata in pizzeria è stata un pò sofferta. Il gestore ha messo il nostro tavolo proprio davanti al grande telo. L'unica nota stonata era il volume esageratamente alto che nonostante le nostre richieste di abbassarlo è sempre rimasto molto alto, soprattutto nei momenti della pubblicità dovevamo fare presa sulle tutte le nostre forze (almeno io) per non vomitare. Peccato. La cena poteva essere ottima. Evidentemente il tipo aveva qualche difetto d'orecchio. Sono uscita dal locale un pò infastidita, ad essere sincera, ignorata dal mio compagno che invece era molto esaltato per la vittoria della Fiorentina.
La passeggiata notturna mi ha un pò rilassata per fortuna. Siamo andati a letto con l'intenzione di partire il giorno dopo alla volta di Stilo, riponendo in questa nuova avventura le mie speranze di riscatto.

giovedì 8 maggio 2008

Salviamo la nostra cultura


Voglio pubblicare un appello che sta girando in questi giorni relativo al tentativo di salvare un antico peschereccio nella zona di Vibo Marina.
L'appello descrive in ogni dettaglio le motivazioni e i problemi da affrontare perciò non aggiungerò altro se non quello di considerare come la nostra memoria sia strettamente legata ai luoghi ed agli oggetti che di questi luoghi fanno parte e distruggere la nostra memoria cancellerebbe un pezzo della nostra storia. Presto verrà istituita una colletta per poter pagare il trasporto e la copertura dell'imbarcazione presso il Museo del Mare di Bivona, ne darò notizia al più presto.
Il VEGA II è ormai in disarmo ed il suo conseguente destino è quello di essere completamente distrutto a breve.
Ovviamente non possiamo permettere che ciò accada perchè quel motopeschereccio rappresenta al meglio la tradizione peschereccia della nostra comunità.
Costruito nell'immediato dopoguerra, esattamente nel 1947, nel Cantiere Nautico CELATTO di Castellammare di Stabia, ha una lunghezza superiore ai 20 metri e largo quasi 5. Da quanto si rileva dalla Licenza rinnovata nel 1997, è sempre stato adibito alla pesca costiera locale.
Sopra quella originalissima ed inimitabile "macchina da pesca", con la guida esperta di Giorgio Canduci, si sono "forgiati" diverse generazioni di pescatori, sia appartenti alla stessa famiglia che ad altre, che negli anni seguenti, quasi per gemmazione, hanno avviato ulteriori attività peschereccie.
E' necessario adoperarsi al più presto per il suo salvataggio!
L'imbarcazione in legno, ormai priva di manutenzione, non può più stare in acqua; tra l'altro antiche rotture del fasciame provocano il lento ma costante afflusso d'acqua nel suo scafo.
Gli attuali proprietari, disponibili al suo salvataggio, hanno espresso il desiderio di donarlo al costituendo Polo Museale della Civiltà del Mare; il motopesca andrebbe così ad arricchire il patrimonio barchereccio del Polo, rendendolo così unico nel Meridione d'Italia.
Del problema del suo salvataggio ce ne stiamo occupando in pochi ed in maniera isolata, e questo ad oggi non ci ha consentito di far alcun passo avanti! Ed allora impegnamoci responsabilmente un pò tutti e superiamo insieme questa fase disastrosa di stallo!
Quali sono gli ostacoli al suo salvataggio?
Uno solo... anzi due! L'ostacolo principale è "decidere" il sito in cui collocarlo al più presto.
L'unica possibilità è quella di collocarlo nell'area esterna della Tonnara di Bivona. Quantunque si siano ricercate altre soluzioni non vi sono alternative di collocazione; ma ciò va a vantaggio di tutti! All'esterno della Tonnara difatti si era già immaginata l'esposizione di due imbarcazioni utilizzate per la pesca del Tonno, in un percorso didattico protetto dalle intemperie e dai vandali, realizzando così un'area fruibile da tutti, cittadini e visitatori, piccoli e grandi, per 365 giorni all'anno. Aggiungendovi anche il VEGA II, si realizzerebbe così una originale ed efficace area di valorizzazione delle storiche imbarcazioni della nostra comunità, e con esse della nostra cultura marinara!
Purtroppo però la decisione di destinare quell'area a tale scopo non è ancora stata definita con chiarezza dall'Amministrazione Comunale. I tempi però non giocano a nostro favore, sia perchè l'imbarcazione rischia di affondare nel porto, sia perchè gli stessi barconi dei tonnaroti, oggi solo "parcheggiati" all'esterno della Tonnara, rischiano di rovinarsi definitivamente.
Quindi il primo ostacolo da superare è "l'indecisione" amministrativa.

Il secondo ostacolo sarà quello di organizzare il trasferimento del VEGA II a Bivona.
Sia che si scelga la via del mare o quella stradale, per effettuarne il trasporto sarà necessario reperire fondi utili per affrontarne la spesa.
Rispetto a ciò lanciamo un appello a tutti, imprenditori o singoli cittadini, disposti ad investire sulla storia, sulla cultura e sul futuro del nostro paese!
Contattateci in ogni modo ed al più presto! Alleghiamo all'appello una piccola scheda sul VEGA II... utile da mostrare a quanti intendete sensibilizzare e coinvolgere nell'iniziativa.
FORZA! FIDIAMOCI DI NOI E DIAMOCI CONCRETAMENTE UNA MANO!

IV tappa: Cirò

9 aprile - La stanza è pervasa dalla luce..sono le 7.
Le pesanti tende della stanza non bastano a contenere i forti raggi del sole mattutino.
Mi alzo ed esco, la mattina è fresca ma il sole è piacevole, si prospetta una giornata calda.
Il panorama è splendido da qua. La sera prima con il buio non avevo fatto caso alla buona posizione delle stanze.
Stiamo sul versante est della collina rivolti verso il mare, che si vede in lontananza. Sotto di noi la deliziosa proprietà dell'Agriturismo Catena, una distesa di enormi ulivi dalle forme contorte circondano una piccola collina con in cima una chiesetta, la chiesa della Madonna della Catena, risalente dalle notizie apprese in seguito ai primi anni del 700. Si trova all'interno della proprietà ed è visitabile. Mi riempio i polmoni di quell'aria marina e torno a letto. E' ancora troppo presto.

Finalmente il sole si alza e smette di insistere all'interno della nostra camera. Riusciamo a riposare un'altra oretta, poi ci alziamo e senza dire troppe parole decidiamo di rimanere un'altra notte in questo paradiso. Scendiamo a piedi verso il ristorante.. L'aria è decisamente più calda.
Ci accoglie sorridente Carmelina, moglie di Giovanni e cuoca eccezionale. La colazione è già pronta. Superlativa. Brioches calde al cioccolato, fette biscottate con la marmellata, doppia razione di caffè latte. Iniziamo una interessante conversazione con Carmela che ci racconta un pò la storia dell'agriturismo, della chiesetta e del castello di Cirò (che ci ripromettiamo di andare a visitare). La giornata è bellissima e caldissima e ci prende il desiderio di andare in spiaggia. Rinvigoriti dall'ottima colazione risaliamo in camera per prendere l'auto e incontriamo i cani della sera prima. Facciamo amicizia con Wendy, un bianco pastore belga dolcissimo. E poi via di corsa al mare!!!

Ora il paesaggio non è più pauroso ed inquietante come la sera prima. Anzi, è davvero piacevole. Scopro un campo coltivato con l'antica tradizione della vite associata all'albero d'ulivo (tipico della pianura padana negli anni '50, agli alberi di gelso però).
Anche qui giganteschi fiori di finocchio spuntano dal ciglio della strada.
Arriviamo a Cirò Marina, sul lungomare, parcheggiamo lì vicino e ci fiondiamo sulla spiaggia.
Il sole è caldissimo. passiamo l'intera mattinata a ronfare sulla spiaggia. Siamo gli unici però.
Si fa tardi e un certo languore comincia ad insistere. Andiamo verso il centro cittadino e mentre passeggiamo per le viuzze tipiche dei nostri paese di mare m'imbatto in una esposizione di robe vecchie...bellissime! Vorrei prender tutto! ma in aereo abbiamo un peso massimo per le valigie ed ogni kilo in più ci costerebbe 8 euro (compagnia Ryanair). A malincuore proseguo finchè non veniamo attratti dalla "Locanda". Entriamo in un ambientino piccolo ed accogliente con reti da pescatore dappertutto ed oggetti da pesca antichi. Ci accoglie una elegante e sorridente signora che annuisce alla domanda preoccupata di Andrea 
"qui si mangia solo pesce?", ma il posto è talmente carino che acconsente a rimanere. Un vero tesoro. Mangiamo divinamente, io degli ottimi ravioli con ripieno di astice e Andrea calamari fritti...non vogliamo mangiar tanto per poter cenare per bene all'agriturismo dove vedremo la partita della fiorentina. Beviamo mezzo litro di cirò bianco. 
Quando usciamo siamo un pò brilli, il vino era davvero forte ( poi ne abbiamo comprato due bottiglie dalla cuoca che lo produce). Vaghiamo per il paese un pò tonti per il sole e per il vino e ridendo per tutto, per fortuna gli abitanti sono pacifici!
Cirò Marina è molto carina, è un paese di pescatori e contadini e mantiene tutte le caratteristiche di un paese di mare (mi ricordava molto Vibo Marina), ha un lungo mare degno di questo nome con spiagge ampie e una buona distanza delle costruzioni dalla costa.

Dopo una lunga passeggiata per il paese torniamo all'agriturismo e approfittiamo del posto incantevole per riposarci e per coccolarci un pò. Si sta davvero bene qui. Giochiamo con i cani, prendiamo il sole, insomma ce la prendiamo molto comoda. La giornata finisce con una bella cena questa volta con la sala piena, con la vittoria della Fiorentina, e con un bel ricordo: persone gentili, mare splendente, sole caldissimo e cibo ottimo. L'avevo detto che era il paradiso!

saluti e alla prox puntata!