venerdì 26 settembre 2008

Carbone SI Carbone NO


L'ultimo post ed in particolare l'osservazione acuta fattami da effeci riguardo alle emissioni di CO2 eccedenti la normale sopportazione della nostra atmosfera mi ha spinto a cercare maggiori informazioni su questa nuova tecnica di iniezione di CO2 nel sottosuolo per poterne alleggerire il sopra suolo appunto.E le scoperte sono sconcertanti.... Sembra che un gruppo di ricerca tedesco abbia perfezionato questa tecnica e che il governo ne abbia finanziato la sperimentazione, dunque nei prossimi due anni questo gruppo (sarà il primo) si dedicherà a sperimentarne gli effetti sia negativi che positivi. Lo scopo di questa iniziativa sembra ammirevole. Alleggerire l'intera popolazione di una quantità di CO2 pari a 60.000 tonnellate e farci respirare meglio....ma sembra che questa iniziativa abbia dato il via all'investimento di molte aziende alla realizzazione di nuove centrali elettriche a carbone. Questo progetto ha un nome: CO2SINK

Ma quali sono gli effetti del CO2 nel suolo?

secondo Wikipedia:

1. L’anidride carbonica iniettata vicino a faglie sismiche, aumenta il rischio di terremoti, a causa della capacità della CO2 di produrre una lubrificazione delle zolle geologiche, sollecitandone lo spostamento con la semplice pressione proveniente dalla parte sottostante la superficie terrestre.
2. Il gas serra CO2, se iniettato nel sottosuolo causa una conversione chimica che può inquinare le acque potabili. L'aumento di acidità che fa sì che elementi chimici pericolosi, fra i quali i metalli pesanti (i principali e più pericolosi: arsenico, nichel,mercurio e cadmio) filtrino fuori dalla formazione geologica. Questi inquinanti spesso riescono ad arrivare alle falde acquifere. Per le popolazioni che vivono sfruttando tali risorse idriche, una conversione chimica di questo tipo renderebbe le acque velenose e inutilizzabili.
3. I costi enormi di questa tecnologia, in termini di investimenti finanziari e di energia, certamente negativi anche in vista della direzione che il mondo odierno cerca di prendere nei confronti degli inquinanti emessi dalle centrali a tecnologie "obsolete" come quelle a carbone.....
Il vero motivo per cui le aziende di servizi pubblici di tutto il mondo stanno cercando di costruire questi impianti è quello di catturare gli enormi stanziamenti federali e statali pagati dai contribuenti: il cittadino viene letteralmente "spennato" a favore delle lobby energetiche. Per esempio, la Duke e la Vectren, per costruire il loro impianto costoso e inquinante, hanno recentemente ricevuto dal governo federale più di 133 milioni di dollari in agevolazioni fiscali.


Sembra che anche l'Italia stia partecipando alle ricerche per sviluppare questa nuova tecnologia:

(Fonte: www.earth-prints.org)
l’anidride carbonica non è un refluo “inquinante” se iniettato nel sottosuolo, ma è un reagente acido che interagisce con la roccia, con i fluidi del sottosuolo e con le caratteristiche reologiche (di resistenza al taglio, di viscosità, permeabilità, etc…) della roccia ospitante. Inoltre questo insieme di tecnologie si basa sull’ulteriore evidenza basilare che la CO2 è, fin dalla nascita del pianeta, un componente del nostro sottosuolo, insieme ad altri fluidi come gli idrocarburi, e che per milioni di anni entrambi sono rimasti nel sottosuolo fin quando l’uomo, negli ultimi 100 anni si è adoperato per estrarli e sfruttarne le capacità energetiche. E’ per questo che l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, attualmente il più grande istituto di ricerca europeo con 8 sedi dislocate in Italia, impegnato nello studio dei cosiddetti “CO2 analogue” (zone degassanti naturalmente a CO2 in strutture vulcaniche e di faglia) e dei loro rischi associati, è stato chiamato fin dal 2000 a partecipare, come unico partner italiano, al più cospicuo progetto di stoccaggio geologico di CO2 finora in atto, presso il campo petrolifero di Weyburn, in Canada.
(...) in Italia è in corso uno studio di fattibilità nel Bacino del Sulcis, in cui INGV è il referente scientifico, insieme a Carbosulcis S.p.A., Sotacarbo S.p.A. ed Università di Cagliari.(...)in Italia i primi studi di calcolo delle potenzialità italiane di stoccaggio sono stati avviati e sarà a breve compilato un catalogo dei siti di stoccaggio di CO2 in Italia, da una partnership formata da ENI, INGV, OGS, ENEA e varie università. Una domanda può sorgere a questo punto da parte dell’ambientalista o del politico che deve poi scegliere quale tecniche adottare per ridurre le emissioni serra nell’ambito dell’ottemperamento dell’accordo di Kyoto


A quanto pare questa pratica in America è già avviata da tempo. E' evidente che una scelta simile possa essere fatta per risolvere una urgenza ma di fatto non risolve il problema e sicuramente costruire altre centrali elettriche a carbone non aiuta.
Ma ho ancora forti dubbi sull'efficacia di questo sistema e soprattutto sulla bontà dei suoi utilizzatori ed investitori. Leggete anche questa intervista al prof. Enzo Boschi, Presidente dell'Istituto Nazionale di Vulcanologia. Riporto solo una frase che mi ha fatto impressione che potrebbe far pensare all'assoluto dissenso del prof. a questa tecnologia, tuttavia appare il contrario:

"Fenomeni quali il degassamento improvviso di un intero lago vulcanico saturato di CO2, come è accaduto al Lago Nyos in Camerun nel 1986, dove sono stati rilasciati 1,24 milioni di tonnellate di CO2 in poche ore e 1700 persone hanno perso la vita per soffocamento, non possono accadere quando la CO2 è immagazzinata in una roccia porosa a migliaia di metri sottoterra, coperta da centinaia e migliaia di metri di roccia impermeabile"

Ma se quest'esperimento non è mai stato attuato (perchè stanno partendo ora dalla Germania) come può il nostro esimio professore esserne certo?
Forse il fatto che le iniezioni cutanee in piccole dosi di CO2 facciano ringiovanire lo porta a pensare che ciò varrebbe anche per il suolo terrestre?
Oppure l'emergenza economica dell'Italia come delle altre nazioni europee di sganciarsi dal colosso russo per la fornitura del gas ha indirizzato l'interesse verso la seconda fonte di energia nel mondo (dopo il petrolio): il carbone. E di conseguenza questo spiegherebbe anche la recente costruzione della centrale a carbone di Civitavecchia e quella prossima di Saline.
Certo ovunque leggiate sembra che l'iniezione sia la soluzione migliore per risolvere in meno di 10 anni un problema tanto emergente quale quello dell'eccesso di CO2 nell'aria...ma questo non giustifica la costruzione di nuove centrali a carbone ancora più perchè non si conoscono ancora gli effetti di questo punturone!

giovedì 18 settembre 2008

Rinnoviamoci

ciao a tutti.
Dopo una lunga assenza per via di un fiume di impegni di ogni genere, finalmente con un pò di tranquillità e soprattutto ispirata da un tema alquanto scottante riprendo a buttar giù qualche pensiero.
Sicuramente felice per la notizia appresa un paio di giorni fa sull'arresto di un gruppo di persone legate alla 'ndrangheta, e ancor di più per il sequestro di una quantità considerevole di cocaina ma ancor di più del patrimonio degli stessi, che, voglio ricordare è possibile ottenerne la gestione(nel caso di immobili)  nel caso voi siate giovani imprenditori o come a Buccinasco in provincia di Milano, alcuni immobili sono stati destinati a studenti calabresi e siciliani.
Ottimo direi!
Vorrei segnalare grazie al mio caro amico effeci due siti internet molto interessanti.
Il primo è dedicato interamente alla parte sud del territorio cosentino, in particolare dei borghi più antichi. Il sito ne racconta la storia, le
 bellezze architettoniche e naturalistiche, il folklore e le tradizioni artigiane. Tramite questo sito è possibile organizzare escursioni guidate molto interessanti, per chi ha voglia di vacanze insolite fuori dagli schemi del villaggio turistico.Questo il suo post:

http://www.altracalabria.com/index.php
Ciao Rosanna, tutto bene spero.. giu' in ferie non ci siamo incontrati per
poco!Volevo farti conoscere questo sito, di cui riporto il link, di un'agenzia
turistica che porta avanti un progetto alla scoperta di un territorio ancora
poco valorizzato turisticamente. parlo del basso tirreno cosentino, una zona
splendida di borghi ancora intatti che guardano il mare e di montagne
panoramiche che conciliano le altezze impervie col blu del mare.
insieme al progetto "consuma e spendi calabrese" che è partito dallo ionio e
che sta facendo capire come un consu
mo consapevole di prodotti nostrani azzera
l'inquinamento dovuto ai trasporti ed arricchisce la nostra micro-economia,questo che riguarda un turismo di "scoperta" non legato ai soliti villaggioni
turistici all inclusive è un altro progetto da sostenere perciò ti chiedo di
pubblicizzarlo, se vuoi, sul tuo blog in modo che attraversio la rete si
diffonda questa iniziativa. il sito come vedrai è bellissimo, vai a vedere per
esempio l'ospitalità offerta, piccoli alberghi , b
&b di charme, e luoghi
meravigliosi...
spero che rilancerai questa "offerta" consapevole di turismo con la T
maiuscola..
A presto e grazie!

 
Il secondo è un sito completamente dedicato all'architettura. Fondato da due architetti calabresi (un prof ordinario all'Università della Calabria ed una sua ex allieva) il cui intento è approfondire le tematiche della conservazione e del restauro con un occhio attento alle nuove tecnologie. Da tenere d'occhio per chi ha voglia di saperne di più e per avere un'ampia conoscenza delle tecniche costruttive della nostra tr
adizione. Inoltre il sito si fa promotore d
i contatti con fornitori, costruttori ed architetti. 

http://www.lavoripubblici.biz/



Ma ora veniamo al tema che mi sta a cuore.
L'ambiente.

Sappiamo tutti che il nostro pianeta sta soffrendo e noi con lui....le conseguenze sono le più disparate: 
lo scioglimento dei ghiacciai e dei poli,
- una delle ultime notizie, sta costando la vita agli ultimi esemplari di disperati orsi bianchi, delle foche e dei trichechi che per trovare un altro grosso iceberg su cui abitare sono costretti a nuotare per miglia e miglia col rischio di affogare per la stanchezza, 
- ormai noto a tutti, sta provocando un graduale innalzamento dei mari e conseguente erosi
one delle coste (addio spiagge, sob!)
l'altissima concentrazione di monossido di carbonio (CO) nell'aria è uno delle principali cause dell'aumento di malati di tumore, nonchè causa dell'innalzamento della temperatura che provoca lo scioglimento di cui sopra. 

Questa emergenza ha mobilitato una politica volta alla sostenibilità ambientale che prevede principalmente la riduzione fino all'azzeramento delle emissioni di CO2.
Ci sono produttori di mobili che promettono di ripiantare la quantità doppia di alberi che tagliano, ci sono industrie che producono energia usando fonti alternative (fotovoltaico, biomassa) per ridurre le emissioni di CO2, ci sono privati cittadini che si impegnano a rinnovare i vecchi impianti di riscaldamento (fonte primaria delle emissioni suddette) e a comprarsi un auto elettrica o ancora meglio ad andare in bicicletta.
Ma siamo ancora lontanissimi dalla condivisione globale di questo intento.
Perchè ancora molti, direi la maggioranza della popolazione mondiale non ha assolutamente idea delle conseguenze delle loro azioni. E così c'è chi propone di aprire una centrale a carbone per produrre energia mosso chissà da quale impeto generoso verso la propria terra.
Sto parlando di Saline e della lunga battaglia che i suoi abitanti hanno intrapreso contro un'azienda svizzera che ha deciso di investire (ma come mai?) proprio in territorio calabrese per la costruzione di una centrale a carbone.
Qui di seguito riporto un articolo preso dal sito di Legambiente:


«No al carbone a Saline Joniche»
Proteste a Roma e Reggio Calabria
di RAFFAELE LUPOLI


Gli enti locali non vogliono la centrale. Per gli ambientalisti aggiungerà 7,5 milioni di tonnellate di CO2 alle emissioni climalteranti del nostro Paese. Legambiente: «Si continua a investire in opere di grande impatto sull’ambiente e fallimentari sotto il profilo economico»In Calabria un
a centrale elettrica alimentata a carbone a Saline Joniche nessuno la vuole. Né il Comune di Saline, né la Provincia di Reggio Calabria, né la Regione, che ha bandito per legge dal suo territorio questo genere di impianti. Ma il governo e la Sei, l’impresa che ha presentato il progetto, si ostinano a proseguire nell’iter autorizzativo. Per protestare contro “la violenza di una scelta imposta al territorio” Legambiente ha manifestato ieri davanti al ministero dello Sviluppo economico, in occasione della prima conferenza dei servizi, gettando un ponte ideale verso piazza Italia a Reggio Calabria, dove un’analogo sit-in è stato organizzato dal coordinamento delle associazioni dell'Area Jonica davanti al Palazzo del governo.

“Il progetto presentato dalla Sei – ha dichiarato il responsabile scientifico di Legambiente Stefano Ciafani – viene spacciato come eco-compatibile solo perché prevede potenzialmente un impianto idoneo alla cattura della CO2 per il successivo deposito geologico al largo delle coste ioniche, ma attualmente non esistono garanzie sull’effettiva realizzazione dello stoccaggio, che abbasserebbe l’efficienza dell’impianto e aumenterebbe i costi, rendendo il carbone meno competitivo”.

La scelta del carbone va in direzione contraria rispetto agli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti. “Non esiste oggi una tecnologia in grado di abbattere l’anidride carbonica e questa nuova centrale a carbone non farà altro che aumentare di altri 7,5 milioni di tonnellate le emissioni di CO2 del nostro Paese – ha detto Ciafani – È ora d’investire su tecnologie che siano davvero in grado di rendere sostenibile il sistema energetico dell’Italia”. Ambientalisti enti locali e associazioni temono che quello di Saline, nell'area della ex Liquichimica, sia il solito affare di pochi che finirebbe per ricadere sulle spalle di tanti. “Per oltre 30 anni in Calabria – ha aggiunto il presidente di Legambiente Calabria Antonino Morabito – si è continuato ad investire in opere di grande impatto sull’ambiente e fallimentari sotto il profilo economico invece di valorizzare la naturale vocazione turistica della regione”.

Nello stesso settore energetico, secondo gli ambientalisti, si potrebbe puntare efficacemente sull’utilizzo di alcune delle strutture industriali per realizzare una centrale solare termodinamica a concentrazione e un parco tecnologico per le energie rinnovabili che serva come luogo di produzione ma soprattutto di sperimentazione. “Un’iniziativa simile – conclude Nuccio Barillà del direttivo nazionale di Legambiente - darebbe l’opportunità di un coinvolgimento dei centri di ricerca, delle imprese, Sei inclusa, e delle Università con risposte importanti sul terreno dell’eccellenze, della qualità e dello sviluppo, accompagnate da positive e non effimere ricadute anche in termini occupazionali”.

L’associazione ambientalista rilancia, infine, la sfida alla multinazionale svizzera per un confronto pubblico sul piano tecnico-scientifico- finora sempre eluso da parte della società -sulla opportunità ambientale, economica e occupazionale del progetto della centrale. Sabato 20 e domenica 21 presso tutti i Comuni dell'area jonica sono previsti dei punti di incontro con la cittadinanza per avviare una petizione popolare e una campagna di sensibilizzazione.


martedì 9 settembre 2008

resistenza


Vibo Valentia, 8 set. - (Adnkronos) - E' scattata all'alba l'operazione ''Zain'' condotta dai carabinieri contro cinque persone ritenute responsabili di estorsione, danneggiamento aggravato e porto di arma da fuoco. Si tratta di esponenti della criminalita' organizzata di Piscopio e Stefanaconi, sottoposti a fermo. Secondo gli elementi raccolti dagli investigatori, i cinque avrebbero tentato di intimidire un imprenditore in diverse occasioni per convincerlo a chiedere ''protezione'' dietro pagamento di una somma di denaro.

L'ultimo episodio e' avvenuto lo scorso 21 luglio quando ignoti esplosero alcuni colpi di arma da fuoco all'indirizzo del mulino di proprieta' della vittima. Poco tempo prima aveva trovato davanti alla porta una bottiglia con di benzina a scopo intimidatorio. Ma l'imprenditore non ha denunciato il fatto ai carabinieri che si sono dovuti scontrare, riferiscono, con un'ampia cortina di omerta' nel corso delle indagini.

Il gruppo, secondo quanto accertato, stava preparando un ulteriore avvertimento all'indirizzo dell'imprenditore, circostanza che ha reso urgenti i fermi eseguiti alle prime luci del giorno in un'operazione che ha visto coinvolti i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia, dell'ottavo elinucleo dell'Arma, lo squadrone Cacciatori e le unita' cinofile del Goc.

Un copione collaudato in cui ognuno ha un ruolo ben definito. La banda degli estortori aveva calcolato tutto. L'intimidazione all'imprenditore doveva indurlo a cercare degli ''amici'' che gli consigliassero come muoversi, e cosi' in effetti la vittima aveva fatto. I ganci nella trattativa sono stati Michele e Pietro Piperno, padre e figlio di 72 e 51 anni, che hanno comunicato all'imprenditore la richiesta estorsiva per conto di Rosario Fiorillo (19 anni), Ottavio Scrugli (36) e Francesco Fortuna (38).

Avrebbe dovuto consegnare subito 35mila euro e poi 12mila euro ogni Natale. L'imprenditore, rimasto spiazzato dall'esosita' della richiesta, ha cercato di prendere tempo pur non rivolgendosi tuttavia alle forze dell'ordine. Nel frattempo tuttavia il gruppo ha iniziato a fargli pressione, prima con approcci amichevoli, poi con veri e propri pedinamenti. A tutte le ore del giorno si facevano trovare vicino la sua attivita', in atteggiamento minaccioso poco equivoco. Ma la banda non sospettava di essere intercettata e cosi' dalle conversazioni telefoniche e dall'attivita' investigativa i carabinieri sono riusciti a individuarli.

Finalmente qualcuno ne parla.
Finalmente si spiega come avvengono le estorsioni a danno di lavoratori onesti.
La paura fa da padrona, ma anche l'ignoranza ha una buona parte in questo tipo di procedura.
Perchè di procedura si tratta. E sembra che sia sempre la stessa.
I malviventi, ladroni e vigliacchi individuano la loro prossima vittima e con attenzione lasciano dei piccoli segnali molto significativi. Prima una tanica di benzina nei pressi dell'attività del malcapitato (come dire potremmo bruciare tutti  i tuoi sacrifici in un baleno), aspettare che la vittima si confidi con qualche conoscente, magari braccarlo qualche tempo prima per conquistarsene la fiducia, consigliargli magari di non rivolgersi alla polizia, sai ho un amico influente che potrebbe pensarci lui.......poi qualche altro atto intimidatorio....qualche pallettone scoppiato sul bandone o altri danni simili....e se il malcapitato è particolarmente debole o fragile di nervi prima o poi cederà alla paura e si rivolgerà all'"amico" tanto rassicurante, perchè è risaputo, tanto le forze dell'ordine dalle indagini (se le fanno) non arrivano al di là del loro alluce.
E invece non è così, bisogna aver fiducia in loro, e non cedere ai ricatti. Perchè è successo anche che i malviventi dopo vani tentativi di terrorismo dopo un pò abbiano trovato un'altra vittima da spolpare e mollato la presa, o con l'attenzione dei carabinieri si siano tirati un pò indietro.

Nel mio paese queste cose sono all'ordine del giorno, purtroppo nn se ne fa una informazione corretta e ancor di più purtroppo sono tante le persone legate (volenti o nolenti) in qualche modo alla malavita organizzata. Ma per fortuna sono i più riconoscibili. Sono quelli che nei discorsi fanno trapelare sempre il loro disprezzo per le autorità, e che esprimono con orgoglio la loro indipendenza e capacità a cavarsela sempre da soli....ma poi non si sa come questi individui sembrano avere il dono dell'ubiquità, te li ritrovi ovunque - ma nn ce l'hanno un lavoro? - e si prodigano a farti favori, a offrire un caffè...una simpatia un pò sospetta a mio avviso, un servilismo gratuito che lascia trapelare una malizia incontrollata dal luccichio di occhi da gatto.
Vorrei dire a tutti coloro che si trovano in difficoltà, che sentono la pressione, di non fidarsi delle persone che si hanno intorno (il vero sostegno ce lo da solo la famiglia) di affidarsi anche alle forze dell'ordine, che qualche volta riescono nel loro difficilissimo compito. E di credere nelle proprie forze anche se la quantità necessaria sembra essere irraggiungibile.
La vittoria su questi soprusi si festeggia in silenzio e con dignità.

venerdì 5 settembre 2008

La 'Nduja


ormai la routine quotidiana e gli impegni di lavoro hanno preso il passo sui ricordi estivi e alle vacanze non ci penso quasi più, ma ogni tanto tornano in mente episodi ed avventure che meritano di essere raccontate.
non so come mi è venuto in mente, così mentre lavoro e penso agli scavi e ai muretti per una piscina....di colpo mi ricordo proprio il primo giorno delle mie vacanze.

Arrivata a casa dopo un viaggio tranquillo e sereno in compagnia di Alessia su eurostar con cambio a Roma, pranzo familiare e sistemazione in camera con relativo disfacimento del mega bagaglio...ecco che l'annuncio di mia sorella sulla serata già organizzata.


Erano anni in effetti che volevo andarci, sia perchè la nduja è un prodotto che amo sia perchè Spilinga è il luogo dove è ufficialmente nata e non avendola mai visitata...bè non potevo che accogliere con gioia la proposta di mia sorella!

Partenza intorno alle 20e30, gruppo di 6 amiche scatenate
Arrivo alle 21e30, percorso lento per via della poca illuminazione sulla strada, e soprattutto per via della lunga coda all'ingresso del paese! Affamatissime assaliamo il primo banchetto di salsicciaro lungo la strada e cominciamo a pregustare ottimi panini con salsiccia piccante e piccoli arancini ripieni di nduja.....slurp mi torna l'acquolina in bocca a ripensarci!
Il paese è colmo di gente e lungo la via principale, molto lunga, si susseguono i banchi gastronomici che offrono fileja con la nduja (ormai finiti al nostro arrivo), salsiccie, pannocchie, frittate, contorni vari e naturalmente budelli di nduja di tutte le grandezze (ne ho visto uno persino di 100 cm di altezza!).
Poi diversi spazi adibiti per il ballo, per tutti i gusti e banchini della birra della felicità.
Una vera e propria festa degna della fama che si porta.
Spilinga è un paesino molto carino ed oltre che per il suo re salume merita una visitina per la sua bellezza. Il centro possiede bei palazzotti a due piani di un certo pregio e la periferia è disseminata di villette con giardino e tantissimi fiori.

ma ora è il momento di spiegare a chi non conosce la nduja di cosa sto parlando:



La Nduja di Spilinga è un insaccato a base di carne e grasso di maiale (sottopancia, spalla e coscia) e peperoncino piccante; preparato artigianalmente nei mesi invernali, quando in zona è di consuetudine macellare il maiale.
L'impasto macinato viene ripassato più volte e impastato anche a mano, per amalgamare bene gli ingredienti. Viene poi lasciato riposare per alcune ore. Successivamente si passa alla fase dell'insaccatura nel budello cieco o orbo dove il prodotto si può conservare per più di un anno, oppure si insacca nel budello più piccolo, accuratamente lavato in abbondante acqua e succo di limone. In questo caso l'insaccato viene consumato appena dopo un mese. L'alimentazione del maiale (a base di cereali, zucche, barbabietole, scarti di cucina, ghiande, castagne, ecc.) è determinante ai fini della conservazione della nduja. Inoltre, grazie al particolare clima, la nduja raggiunge a Spilinga la sua maturazione ottimale, garantendole quella genuinità e prelibatezza, capace di conquistare ogni palato.
Il modo tradizionale per gustare la nduja di Spilinga è spalmata sul pane oppure come condimento per la pasta, a freddo, con l'aggiunta di un po' di olio extravergine di oliva.

lunedì 1 settembre 2008

Tropea

se fossi ancora in ferie o se abitassi in zona non mi perderei il Tropea Blues Festival.
Non solo per la bellezza della musica, per il gusto di scoprire musicisti sconosciuti alle prese con un sound coinvolgente come il blues, soprattutto per la suggestione degli scenari, Tropea è ogni volta diversa, ogni vicoletto offre una nuova scoperta agli occhi di attenti esploratori.
E' davvero bella sia vista da lontano dalla strada venendo da Vibo Marina sia che si arrivi dal mare. Col fiato sospeso si fa ammirare. Costruita così bene dalla roccia e nella roccia, è un dipinto da portare a casa. Ed ancora più bella appare all'intrepido che si avventura nel suo affollato cuore.
Romantica ed avventurosa, mistica e profana, ogni visita suscita emozioni diverse.

Vi segnalo l'ottimo sito realizzato dalla Proloco:

Ed il link del Tropea Blues Festival Dal 15 al 20 settembre  2008, x info:
http://www.tropeablues.it/