mercoledì 19 novembre 2008

La Chiesa prende posizione

CALABRIA: PARROCI CONTRO LA 'NDRANGHETA A VIBO VALENTIA

(ASCA) - Vibo Valentia, 19 nov - Quattrodici parroci del Vibonese, una dello zone piu' a rischio, hanno sottoscritto e presentato un documento contro la 'ndrangheta, che soffoca l'economia e rende difficile la qualita' della vita.

''Via i mafiosi dalla Chiesa. E' ora che i parroci, i cristiani escano dalle sacristie per gridare basta alla criminalita'''. Ha detto don Tonino Vattiata, parroco di un paesino del vibonese, componente del comitato provinciale di Libera, che unitamente al vicario zonale, don Pietro Carnevale, ha presentato alla stampa nella sala del Valentianum di Vibo, un documento firmato dai 14 parroci della comunita' dell'Alto Mesima dal titolo ''Abitare il nostro tempo''. Il documento e' condiviso anche dal vescovo della Diocesi di Mileto, Mons. Luigi Renzo.

Partendo dagli '' omicidi, dalle estorsioni, dagli attentati incendiari, dai traffici illeciti, dai Consigli comunali sciolti per mafia, il documento e' un vero e proprio grido d'allarme contro la criminalita', che sta mettendo in ginocchio tutto il territorio, infliggendo un duro colpo alla democrazia e al diritto di convivenza, con un invito a coloro che sono nel mondo della criminalita' e a coloro che la favoreggiano ad abbandonare questo stile di vita, che e' in contrasto con gli insegnamenti di Gesu' nei Vangeli e che il loro ostentare una pseudo - fede in Dio e nei Santi - non puo' trovare accoglienza presso Dio stesso e rifacendosi al documento dei vescovi contro la ''ndrangheta di qualche anno fa - hanno ripetuto: '' se non vi convertite perirete allo stesso modo''. Durante la presentazione del documento, don Vattiata ha aggiunto che non e' accettabile che c'e' gente, imprenditori, politici che ogni domenica vanno a messa e che una volta usciti vanno a braccetto con la mafia. Il documento aperto a tutti gli altri parroci del vibonese, sara' letto domenica prossima durante la Messa e poi distribuito e attaccato sui muri sotto forma di manifesto. Ma non e' soltanto questa l'iniziativa dei parroci della comunita' dell'alto Mesima. Gli stessi firmatari stanno esaminando anche le feste religiose, l'incanto dei Santi e via di seguito, dove i mafiosi fanno la loro parte. Un modo concreto, insomma, per passare dalle parole ai fatti. E su questa strada sembra che vogliano andare fino in fondo nel solco del Vangelo.


Sono cattolica ma onestamente non vado mai in chiesa...proprio per un disconoscimento del ruolo che hanno avuto finora parroci, preti sacrestani & co.
Però quello che stanno facendo questi parroci è ammirevole, usano finalmente la loro autorevole voce per condannare chi si macchia di un peccato grave come quello della collusione mafiosa.
bravi!

2 commenti:

Pino Amoruso ha detto...

Grande stima per questi parroci coraggiosi...

Anonimo ha detto...

una presa di posizione duvuta, attesa da troppo tempo. le connivenze, i silenzi, le occasioni mancate per denunciare, tutte situazioni vissute dall'ambito ecclesiastico. se è vero come è vero che le coscienze devono svegliarsi allora il compito primario della chiesa è proprio quello di svegliarle.
era ora!

ciao effeci. ;-)