mercoledì 30 gennaio 2008

Tibi e Tascia


Saverio Strati (Sant'Agata del Bianco, 1924) è uno scrittore calabrese.
Saverio Strati ha scritto numerosi romanzi e racconti a sfondo sociale, ambientati prevalentemente in Calabria. Si è inoltre occupato del recupero di fiabe e racconti popolari tramandati dalla tradizione orale calabrese, pubblicandone anche una raccolta, nella quale ha curato la traduzione dal dialetto calabrese all'italiano.


OPERE:

La marchesina: racconti - Milano - Mondadori - 1956
Mani vuote: romanzo - Milano - A. Mondadori - 1960
Avventure in città - Milano - Mondadori - 1962
Il nodo - Milano - A. Mondadori - 1965
Il codardo - Milano - Bietti - 1970
I racconti di Saverio Strati - Firenze - Galleria Pananti - 1970
Noi lazzaroni: romanzo - Milano - A. Mondadori - 1972
La teda - romanzo - Milano - A. Mondadori - 1973
È il nostro turno: romanzo - Milano - A. Mondadori - 1975
Cento bambini - Cosenza - Lerici - 1976
Tibi e Tascia - introduzione di Geno Pampaloni - Milano - A. Mondadori - 1976
La marchesina - Milano - A. Mondadori - 1977
Il selvaggio di Santa Venere - Milano - A. Mondadori - 1977
Il visionario e il ciabattino - Milano - A. Mondadori - 1978
San Gregorio Magno: leggenda - Firenze - Pananti - 1978
La bella Aurora: racconto popolare - Firenze - Pananti - 1979
Il diavolaro - Milano - Club degli Editori - 1980
Gente in viaggio - Milano - A. Mondadori - 1980
Re Pero - Firenze - Lisciani-Giunti - 1981
57 favole - Firenze - Pananti - 1982
Al mare insieme agli altri - Firenze - Pananti - 1982
Fiabe calabresi e lucane - scelte da Luigi M. Lombardi Satriani e tradotte da Saverio Strati - Milano - A. Mondadori - 1982
Miti, racconti e leggende - Reggio Calabria - Gangemi - 1985
Viaggio in macchina - Soveria Mannelli - Rubbettino - 1986
I cari parenti - Novara - Mondadori-De Agostini - 1987
La conca degli aranci: romanzo - Milano - A. Mondadori - 1987
L'uomo in fondo al pozzo: romanzo - Milano - A. Mondadori - 1989
Piccolo grande Sud - Soveria Mannelli - Rubbettino - 1989
L'arpia - Lungro - Costantino Marco - 1993
Ascolta, Stefano - Milano - Mursia - 1994
Il ritorno del soldato - Cosenza - Periferia - 1994
Il vecchio e l'orologio: racconti - Lecce - P. Manni - 1994
Melina - Lecce - P. Manni - 1995
Novelle di Calabria - Reggio Calabria - Laruffa - 1996
La figlia del mago della pietra bianca - Falzea - 2000
Il Natale in Calabria - Vibo Valentia - Qualecultura - 2006


Niente male come produzione letteraria, e di cose ne ha avute da dire!
Personalmente ho conosciuto tardi questo autore.
Qualche anno fa, trovai il romanzo Tibi e Tascia (pubblicato nel 1976) a casa del mio fidanzato, a Firenze e lui mi raccontò che era il suo libro di narrativa della terza media. Mi parve curioso che a Firenze si desse tanta importanza ad un autore calabrese, allora incuriosita iniziai a leggerlo. Fu come tuffarsi a capofitto con una stretta allo stomaco nella Calabria dei miei nonni. Il racconto parla dell'amicizia di una bambina Tascia e un bambino Tibi poverissimi, del loro stato sociale, le loro aspirazioni, la struttura economica della loro comunità basata sul possedimento di terreni del signorotto locale, della divisione dei poteri tra questo, il sindaco, il maresciallo e i medici (un pò servi) e tutti gli altri, i poveri contadini che lavorano dalla mattina alla sera per un pò di pane. L'intensità del racconto però non è tanto nella minuziosa descrizione delle figure che via via si presentano quanto nei sogni dei ragazzi che non anelano al lusso dei padroni ma ad una vita dignitosa e libera. 
Consiglio vivamente la lettura di questo racconto, non solo per la scorrevolezza e la fluidità del racconto, ma soprattutto per scoprire l'origine di alcuni termini dialettali.

martedì 29 gennaio 2008

riprendiamoci la dignità


Lascia anche il magistrato antimafia
"Noi prigionieri di boss e massoni"

di ANTONELLO CAPORALE


Un cartello stradale con fori di proiettile a Mileto (Vibo Valentia) È VIVA o morta la Calabria? "Attaccata al respiratore di una macchina mangiasoldi. Da deputato eletto a Catanzaro vedevo gente famelica starmi accanto, senza nessun senso del bene comune. Ho preso la valigia e sono tornato da dove ero venuto. Adesso sono consigliere comunale a Torino, eletto nella lista di Chiamparino". Massimo Mauro, quindici anni nel pallone, racconta la sua disfatta politica: "Inadeguato nel ruolo, inconsapevole che quella terra ha una fame che le ruba dignità. Impossibile vivere a casa mia, impensabile continuare a fare politica lì".

In Calabria il bene e il male sono l'uno addossato all'altro: "Per una cosa che fai buona ne guasti dieci. Sembra di raccontare storie dell'altro mondo". Lo dice Agazio Loiero, il presidente di un governo regionale che più di una volta, per evitare i questuanti, e forse molto altro ancora, si è riunito in sedi diverse e anonime pur di non mostrarsi, non ricevere gente e non stringere mani. Ah, le mani... "La cosa veramente stressante - racconta Matteo Cosenza, direttore del Quotidiano di Calabria - è l'intreccio familistico. È continuo, ripetuto. In ogni occasione, qualunque sia la posta in gioco, la devianza sociale si manifesta attraverso questa suprema logica da clan".

La Calabria conta due milioni di abitanti, lunga e stretta, montagne e mare. Non ha strade, non ha acqua, non ha industrie. "Aggiunga quell'altro che non ha: non ha uno scrittore affermato che la racconti, non ha una storia che l'abbia resa grande. La Calabria è la regione del senza: senza questo e senza quello. Comandano gli invisibili: massoneria deviata che guida le ali criminali della 'ndrangheta. Collusioni vaste della politica che subisce, dell'imprenditoria che accetta il dominio perché la malavita forse presta capitali con tassi meno alti delle banche. Anche la magistratura a volte esibisce il volto del connivente e non del controllore". Parla Salvatore Boemi, oggi è il suo ultimo giorno alla direzione distrettuale antimafia: "Da domani sarò retrocesso a sostituto. Così vuole la legge. Vent'anni di onorato servizio, non sono valsi a nulla. Devo tornare in corsia".

È così capillare la disfatta e clamorosa la resa che anche i rimedi sono difficili da approntare. Da pochi mesi, finalmente, una persona degna, un ingegnere dalla moralità finalmente specchiata, guida la burocrazia che deve distribuire le risorse pubbliche, miliardi di euro, raccolti grazie all'aiuto straordinario dell'Unione europea. Si chiama Salvatore Orlando: "I soldi ci sono però non siamo in grado di utilizzarli. I piani di sviluppo sono buoni solo a caricare il bancomat. Ma poi è tutto un corri corri. La politica non ha qualità, e mostra tutto il suo disinteresse verso il bene comune".

La clientela come centro motore dell'autoconservazione, i soldi come unico strumento a intercettare il consenso. I soldi in Calabria non servono a costruire ma a demolire. Un circuito dannato che nessuno ha la forza di spezzare. Ma quanto è lunga questa notte? Pippo Callipo ha un'azienda modello (trasformazione del tonno) nel vibonese che fattura 40 milioni di euro e dà lavoro a 200 persone.

Una personalità così forte da averlo proiettato alla guida della Confindustria regionale. Il suo furore contro la 'ndrangheta e il malcostume politico gli è valso l'isolamento sociale: "Un imprenditore che si fa vedere con me passa non uno ma dieci guai. Però io resisto. La Calabria è viva, subisce il tradimento della sua elite ignorante e famelica. Lo Stato in Calabria chi lo conosce? La legalità dov'è? Dov'era la magistratura? Dove la polizia? Solo da due anni le cose sono cambiate. E i risultati si vedono".

Il nome di Callipo è in campo per le prossime elezioni: "Sto pensando a un terzo polo. Dobbiamo fare qualcosa per resistere. Dobbiamo avere la forza di indignarci, di non avere paura. Con l'aiuto dello Stato aprirò altre due aziende, ho investito dieci milioni di euro proprio qui, nel vibonese. La Calabria non è popolata da mummie: adesso è il tempo di provare questa nuova avventura. Sarà un grande movimento di insubordinazione civile, l'unico possibile. Malgrado tutto quello che ho passato, l'unica cosa che voglio fare è non crepare dominato dal malaffare".

Non crepare. Resistere. A Vibo Valentia come a Lamezia Terme c'è il più alto indice di sportelli bancari, la più elevata concentrazione di centri commerciali. Il sintomo di un'economia dopata da canali di approvvigionamento illegali. Eppure a Lamezia, la città posseduta dai clan, è stato eletto sindaco un uomo dal curriculum integro. Si chiama Gianni Speranza: "Non ho una maggioranza, non ho tessere, quel poco di potere l'ho ricevuto dal voto. Io lo spendo nelle piccole cose, ma è già tanto qui fare un marciapiede, tentare di pavimentare una piazza. Restare integro e convinto che, malgrado tutto, sei lì per servire. Lo so che fa un po' ridere...".


(29 gennaio 2008)

questo articolo mi strazia il cuore, ma dice una verità che noi calabresi non possiamo ignorare, siamo ignavi di fronte a chi ci comanda, siamo invidiosi di chi ha di più e non sappiamo tenere alla nostra terra...ma non è perchè non abbiamo una storia, questo non è vero. Abbiamo una storia  degna di essere raccontata, abbiamo arte e cultura, abbiamo avuto scrittori e pittori che ci hanno sognato e raccontato, il nostro più grande errore è stato sottovalutare le nostre potenzialità e renderci servi, avere poca o niente stima di noi stessi come calabresi e questo ci ha portato ad essere il bersaglio preferito di sanguisughe affamate che ci hanno spremuto fino all'osso...ma ora se non vogliamo perire dobbiamo alzare la testa e reagire. In questi giorni porterò un pò di esempi di mia conoscenza che testimoniano la grandezza della nostra terra.

venerdì 25 gennaio 2008

furbi o deboli?

Buondì  cari amici
ancora non è finito ma il mese di gennaio è stato molto movimentato vero? un inizio 2008 che la racconta tutta sul grosso lavoro necessario per risollevarci.
E c'è qualcuno che ancora nn la chiama crisi!
tra lotte per l'autonomia, montagne di spazzatura, scandali mastelliani, caduta di governo...stiamo messi proprio bene!
ieri sera ho visto un breve pezzo di Anno zero e stavano intervistando un parente di Mastella che a quanto pare aveva assunto vari incarichi di governo in campi differenti tra loro, 
senza insinuare niente, perchè noi ci basiamo solo sui fatti, ma mi sorge spontanea una domanda...
ma per ottenere un incarico governativo non è d'obbligo candidarsi con un concorso pubblico?
sarà stato sicuramente bravissimo a svolgere i suoi compiti ma la Costituzione italiana non dice che il diritto al lavoro è uguale per tutti?
d'altronde mi ha colpito il tono della sua risposta alle domande insistenti del giornalista- "la politica è così in Italia" - come dire il mio caso non è unico...
è talmente normale che la furbizia sia entrata nelle pratiche quotidiane che non si ha più paura di fare certe affermazioni in pubblico.
E' proprio questo il punto, siamo e sempre saremo un popolo di furbi?
E' così difficile cambiare la nostra mentalità? comprendo anche me nella massa perchè sono italiana e parte di questa cultura fa parte anche di me purtroppo. Approfittare sempre delle proprie conoscenze è una pratica che facciamo tutti...chi più chi meno.
Me ne vergogno. Si, cerco sempre di evitare che ciò accada, ma spesso si è risucchiati nel vortice della "fratellanza" come a qualcuno piace tanto definirla.
E per quanto ci battiamo per essere ligi al dovere e corretti nei confronti del prossimo, nel momento del bisogno non riusciamo a dir di no.
Come si fa a mangiare in una società dove funziona tutto così? ecco la frase  chiave che giustifica ogni sotterfugio...il punto è un altro secondo me
la fiducia tradita! è questa che non si può perdonare...ecco perchè il posto raccomandato pesa molto di più di quello ottenuto con le proprie fatiche!
perchè le aspettative sono sempre più alte e si assume il ruolo di servi e vassalli, in debito con chi ci ha concesso i loro favori (per sempre). Allora, italiani abbiamo perso dignità.
Siamo padroni della nostra vita ma ci facciamo comandare da chi ci fa credere che il posto che occupiamo non è per merito ma per favore e allora per dimostrare che lo meritiamo siamo capaci di farci corrompere. Di questo ci dobbiamo vergognare ogni giorno, perchè in questo modo sputiamo in faccia alla nostra dignità e alla vita.
Queste parole mi servono per non dimenticare mai che il lavoro che compiamo tutti i giorni muove il mondo, l'economia, fa parte di una rete di relazioni sociali ampissima e merita di vedere i suoi frutti! allora se i concorsi esistono, è proprio per evitare il crearsi di questo tipo di condizioni.
Scusate lo sfogo finisco qua il mio sermone con il post di una notizia letta stamattina
della serie- dove finiscono i soldi pubblici?

(PRIMA) REGGIO CALABRIA - Guardia di Finanza ha sequestrato un centro commerciale, del valore di quasi sei milioni di euro. E’accaduto a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria. Il motivo del sequestro, è il fatto che il complesso fosse stato costruito con finanziamenti agevolati secondo la legge 488/92. La domanda di finanziamento tuttavia non riguardava la fabbricazione di un centro commerciale, ma erano adibiti ad altri scopi. Per questa irregolarità, sono state denunciate 7 persone e sono stati recuperati oltre 3 milioni di euro, concessi e in parte incassati. (PRIMA)

lunedì 21 gennaio 2008

nuovi autobus


Erogati dal ministero dei Trasporti circa 28,5 milioni di euro per l'anno finanziario 2007, quale contributo a favore delle regioni a statuto ordinario in condizione di contrarre mutui quindicennali o altre operazioni finanziarie per provvedere alla sostituzione di autobus destinati al trasporto pubblico locale in esercizio da oltre quindici anni, all'acquisto di mezzi di trasporto pubblico di persone, a trazione elettrica, da utilizzare all'interno dei centri storici e delle isole pedonali, e di altri mezzi di trasporto pubblico di persone, terrestri e lagunari e di impianti a fune adibiti al trasporto di persone. L'Abruzzo puo' attingere cosi' a risorse pari a 1.063.395,08 di euro, la Basilicata a 923.786,46 euro, la Calabria a 1.104.701,31 euro, l'Emilia-Romagna a 2.197.234,89 euro. Al Lazio vanno 4.437.056,82 euro, alla Liguria 1.604.538,62 euro, alla Lombardia 4.816.817,90 euro, alle Marche 1.121.992,28 euro. Il Molise puo' godere di un contributo pari a 535.059,68 euro, il Piemonte di risorse pari a 2.744.142,08, la Puglia a 2.118.464,88 euro. Alla Toscana vanno 2.457.560,15 euro, all' Umbria 734.226,12 euro e al Veneto 2.585.961,67 di euro. (ANSA).



Chissà se avremo un collegamento migliore tra i "quartieri" come piace tanto definirli al noto senatore Murmura, e la città principale...o anche questi soldi serviranno ancora una volta a nulla!

martedì 15 gennaio 2008

memoria impertinente


cari amici
questi sono stati giorni di grande fermento emotivo, che mi hanno distolta dalle mie occupazioni quotidiane e dagli impegni di lavoro anche più di quanto possa permettermi. Purtroppo il mio datore di lavoro non accetterebbe mai la giustificazione troppo emotiva del mio interesse verso il momento di assoluta agitazione culturale che sta attraversando la città che ha formato i miei anni verdi. E non posso biasimarlo. La mia vita è qui, il mio lavoro è qui, la mia famiglia la sto costruendo qui, e nonostante la stretta al cuore che provo quando sento parlare della mia città d'origine non posso far finta di essere lì perchè io sono qui e questa è   stata una mia scelta, forse forzata all'inizio ma ora più che consapevole.
Non saprei come spiegare questo senso di sdoppiamento, mentre parlo di pendenze e di distanze, quando spiego l'importanza delle pietre giganti trovate durante gli scavi, o insisto perchè si usino materiali naturali la mia testa volge sempre lì, all'immagine che ho impressa nella mia memoria ed in quei momenti mi sembra di essere a casa, parlare in dialetto col capo mastro e immaginare la mia terra come nuova. Sono malata di nostalgia probabilmente. Qualcuno mi dice che dovrei fare dei figli, perchè loro radicano il senso di appartenenza ad un luogo, forse è vero, ma mi disturberebbe dover concepire per cancellare questa mia sensazione...come dire chiodo schiaccia chiodo!
Non credo che questa mia condizione svanirà mai, come ho ribadito qualche post fa mi sento calabrese ed orgogliosa di esserlo, per questo tutto ciò che riguarda le mie origini mi fa sentire con maggiore intensità i sentimenti che scatena. Forse devo solo accettarlo e sorridere tutte le volte che mi succede. 
Chiedo perdono a coloro che ho annoiato e cambiando argomento vorrei parlare di tutti quei medici che si trovano a dover subire le ingiurie e le offese per colpa del gruppo di "raccomandati" che hanno mandato in malora l'ospedale Jazzolino di Vibo.
Vorrei poter dire loro, che le tempeste di solito non arrivano senza preavviso e che se loro si trovavano in una situazione critica come descrivono avrebbero dovuto denunciarne la situazione a chi di competenza, purtroppo paghiamo sempre per le nostre azioni, anche quelle che non compiamo. e poi vorrei tranquillizzarli..se il loro è stato finora un lavoro ben fatto, non hanno nulla da temere, i primi a ringraziarli saranno proprio i pazienti che hanno salvato, e non c'è soddisfazione più grande che leggere negli occhi degli altri una sincera gratitudine.
Invece di minacciare o di chiedere il trasferimento dovrebbero pensare che l'ospedale di Vibo deve coprire l'intera provincia e che se abbandoneranno anche loro, avranno contribuito allo sfacelo della sanità calabrese. Penso che per etica un medico debba pensarci due volte prima di fare certe affermazioni. Di fatto coloro che stanno persistendo a portare avanti il loro lavoro tra mille difficoltà hanno la mia piena solidarietà e comprensione e sono sicura che la gente per bene si accorgerà se il medico che ha di fronte sia onesto oppure no.

mercoledì 9 gennaio 2008

nessun dubbio

Riporto fedelmente la lettera mandata a me e ad altri sostenitori della causa dell'autonomia delle Marinate di Vibo per togliere ogni dubbio sulla effettiva fattibilità della suddetta autonomia a livello legislativo. E' un progetto possibile e gli ostacoli possono venire solo dalla sfiducia e della poca convinzione della popolazione.





UN PROBLEMA INSUSSISTENTE: I 10.000 ABITANTI
La proposta di legge per la costituzione del comune di Porto Santa Venere potrebbe incontrare l’obiezione che la popolazione delle comunità di Bivona, Longobardi, San Pietro, Portosalvo e Vibo Marina non sia sufficiente a formare un comune autonomo, perché non arriverebbe con certezza a 10.000 unità. In realtà è una tesi infondata, perché si basa su una normativa superata.
Le comunità costiere che dovrebbero unirsi contano un numero di abitanti che oscilla tra i 9.500 e i 10.400, a seconda delle varie rilevazioni effettuate (censimento ISTAT del 2001, anagrafe, pubblicazioni socio-economiche, wikipedia, etc.).
L’art. 15 del Decreto legislativo n. 267/2000 (Testo unico delle norme sugli Enti locali), riprendendo la formulazione contenuta nell’art. 11 dell’abrogata legge 142/1990, disponeva che a norma dell’art. 117 e 133 della Costituzione le regioni possono modificare le circoscrizioni comunali e che non possono essere costituiti nuovi comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti.
In base al vecchio testo dell’art. 117 della Costituzione, le Regioni a statuto ordinario erano titolari di funzione legislativa “ripartita” o “concorrente”, su tutta una serie di materie, tra le quali la disciplina delle “circoscrizioni comunali.
Funzione legislativa “ripartita” o “concorrente” significa che allo Stato era (ed è) riservata la predeterminazione dei principi fondamentali, mentre alle Regioni lo svolgimento di tali principi attraverso la legislazione di dettaglio.
Poteva quindi correttamente ritenersi che la legislazione regionale di dettaglio dovesse attenersi al principio di non istituire comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti.
Dal 2001, la riforma del titolo V della Costituzione ha rovesciato la prospettiva istituzionale, e ha notevolmente ampliato l’autonomia legislativa delle Regioni.
In particolare, la funzione legislativa regionale in materia di “circoscrizioni comunali” è stata espressamente espunta dall’elencazione tassativa delle materie oggetto di legislazione “ripartita” o “concorrente” contenuta nell’art. 117, 3° comma della Costituzione, e rientra quindi nel successivo comma 4°, in base al quale, in tutte le materie non espressamente contemplate, le Regioni hanno potestà legislativa esclusiva, vincolata solo al rispetto delle norme costituzionali e dell’ordinamento comunitario.
Oggi, pertanto, la normativa regionale sulla istituzione di nuovi comuni non soggiace all’antico limite dei 10.000 abitanti, sicchè sarebbe ozioso soffermarsi ulteriormente sul computo dei residenti dell’istituendo comune.
Va detto però che la legge regionale di istituzione del nuovo comune dovrà rispettare i principi di costituzionali sussidiarietà(1), differenziazione(2) ed adeguatezza(3) previsti dall’art. 118 della Costituzione ai fini del conferimento delle funzioni amministrative agli Enti locali: ma, sotto questo profilo, è assolutamente irrilevante stabilire se il comune avrà 9.000 10.000 o 11.000 abitanti: sarà in ogni caso il secondo comune della provincia.

Note:
(1) Il principio di SUSSIDIARIETÀ, comporta l'attribuzione della generalità dei compiti e delle funzioni amministrative ai comuni, alle province e alle comunità montane, secondo le rispettive dimensioni territoriali, associative e organizzative, con l'esclusione delle sole funzioni incompatibili con le dimensioni medesime, attribuendo le responsabilità pubbliche anche al fine di favorire l'assolvimento di funzioni e di compiti di rilevanza sociale da parte delle famiglie, associazioni e comunità, alla autorità territorialmente e funzionalmente più vicina ai cittadini interessati; il concetto di “vicinanza” implica la necessaria costituzione di un ente che sia diretta espressione delle autonome comunità costiere.
(2) Il principio di ADEGUATEZZA ha riguardo all'idoneità organizzativa dell' amministrazione ricevente a garantire, anche in forma associata con altri enti, l'esercizio delle funzioni; sotto tale aspetto, la coesione della comunità costiere e le risorse economiche esistenti sono chiaro indice dell’idoneità a gestire direttamente le funzioni comunali; la vivacità del dibattito politico intorno agli organi circoscrizionali ne è una palese testimonianza.
(3) Il principio di DIFFERENZIAZIONE comporta l'allocazione delle funzioni in considerazione delle diverse caratteristiche, anche associative, demografiche, territoriali e strutturali degli enti riceventi; ora, le peculiari caratteristiche delle comunità costiere, esigono una seria attuazione di tale principio.

martedì 8 gennaio 2008

fermento

son tornata a lavoro ed il tempo per occuparmi del blog e delle notizie che giungono dalla calabria è sempre meno, ma non posso fare a meno di commentare le ultime vicende che reputo ULTRAPOSITIVE delle ultime settimane:
1 - La raccolta di firme per la petizione alla costituzione di parte civile nei processi contro la 'ndrangheta anche da parte dei Comuni (e non solo della Regione) che un gruppo di giovanissimi ragazzi di Siderno sta portando avanti...io ho firmato (si può fare su internet, andate sul sito di Gianluca Congiusta, lì troverete tutte le informazioni)
2 - il movimento di reazione all'indifferenza del Comune di Vibo nei confronti delle Marinate e dei loro problemi, di cui ho parlato nel post precedente sta crescendo inaspettatamente e lo stesso movimento è nato in altri luoghi della Calabria (Le Castella, Vena di Maida, Sibari, Catanzaro Marina) da sempre considerati marginali e periferici rispetto alle esigenze delle città capoluogo.

Sembra che il risveglio dal torpore stia contagiando il popolo calabrese e riempie il mio cuore di orgoglio e speranza. Appoggio totalmente le iniziative intraprese e vi terrò aggiornati.

Se volete saperne di più sul tema dell'autonomia questi i siti:

http://comuneportosantavenere.blogspot.com
http://portosantavenere.forumfree.net
http://www.marinadicatanzaro.it/index.php?
option=com_content&task=view&id=35&Itemid=30
http://www.lecastella.eu/

lunedì 7 gennaio 2008

i sogni muovono il mondo














Innanzi tutto


BUON ANNO A TUTTI
a grandi e piccini agli innamorati e a chi pensa di aver perso l'amore, alle mamme, ai papà, alle sorelle e ai fratelli, agli zii vicini e lontani, agli amici, ai capi e ai dipendenti, ai cani, ai gatti, a tutti quelli che pensano ai buoni propositi e anche a quelli che non ci pensano, come viene viene. Auguri di cuore.

bene, il nuovo anno è iniziato, con mio grosso rammarico non ho potuto iniziarlo nella mia amata terra per colpa dell'influenza maledetta, arrivata proprio il giorno prima della partenza, sob!
perciò queste feste le ho passate in città, tra amici nuovi e monumenti magnifici.
Ma il mio mare m'è mancato! la brezza salata e il sole caldo del mattino. Pazienza...la partenza è solo rimandata.
Nel frattempo mi giungono voci di rivoluzione dal fronte calabro
no no niente di sanguinoso, sembra piuttosto che certi sogni, soprattutto quelli più bistrattati e dimenticati, qualcuno li tiri fuori per dar loro nuova forma, e gli animi si accendono, s'illuminano gli occhi di nuove speranze, e la coesione delle forze della passione comincino a muovere gli eventi, quasi come se il vento sollevi il polverone dentro una soffitta chiusa da anni. E' quello che sta succedendo al mio paese in questi giorni, un fermento che sta diventando contagioso, un formicolio che diviene prurito. Quando andavo alle scuole medie, mi piaceva passeggiare per la via del lungomare, dove c'era il muretto, sul quale ogni tanto si trovava qualche faccia amica per fare due chiacchiere, e ricordo perfettamente quando passavo davanti le botteghe del pescivendolo o del calzolaio le stesse battute, quasi urlate per la disperazione e la rabbia: - CI VUOLE L'INDIPENDENZA! A NOI NON CI CONSIDERA NESSUNO! -
allora non capivo il perchè, ma capivo che dilagava una certa scontentezza del modo di governare della città capoluogo nei confronti delle piccole Marinate (che poi piccole non erano). E così negli anni sentivo questo desiderio condiviso da migliaia di persone.
E quando qualcuno ci provava (la prima volta nel 1950) a credere che fosse possibile realizzare questo sogno, c'era sempre qualcun altro disfattista e sfiduciato che faceva sgretolare le poche certezze sui quali di solito si costruiscono i sogni.
Sta succedendo di nuovo, qualcuno ha sentito così forte il desiderio di un cambiamento che lo ha espresso a qualche amico, qualche parente e per caso o per fortuna invece del disfattista ha trovato un compagno, un fiducioso e il sogno è diventato condiviso e il gruppo piano piano si è allargato e qualcuno ha osato chiedere ad un consigliere regionale una mano ed è stata concepita una proposta di legge (per la seconda volta dopo 57 anni).
E se in 57 anni nulla è cambiato, forse vale la pena di provare a vedere dove porta questo sogno da sempre lì, ma sempre represso.
Per chi volesse aderire, appoggiare, o semplicemente capire invito a manifestare la propria opinione sui seguenti siti:
- vibomarina.eu
- comuneportosantavenere.org (non ancora attivo)

e se avete deciso che questo sogno è anche il vostro esprimete parere favorevole alla costituzione del referendum popolare che permetterà di capire se questo è un sogno davvero condiviso da molti, su questo sito:

http://www.consiglioregionale.calabria.it/hp2/bdrisultati_VIII.asp?Tipologia=PROGETTI%20DI%20LEGGE&Prov=bd

è la Proposta di Legge n.260