venerdì 27 giugno 2008

VIII tappa: Riace

11 aprile- non abbiamo nessuna idea dove andare, montiamo in macchina e ci avviamo verso sud stando attenti a non premere troppo sull'acceleratore come ci ha ben consigliato la guida della Cattolica di Stilo, su questa strada ci sono molti autovelox.
La ss 106 comincia a diventare stretta, attraversiamo molti piccoli ponti in ferro (ci sono molti torrenti qui) e ammiriamo la campagna variopinta dai colori della primavera.
Arriviamo ad un incrocio, ci salta all'occhio il cartello di Riace.
-ma è il paese dei bronzi?- ci chiediamo.
Svoltiamo e cominciamo a risalire la strada verso la collina..all'ingresso del paese un grande cartello: Paese dell'ospitalita'!
Le premesse sono buone...forse abbiamo qualche speranza di trovare un posto dove
 dormire. Ci fermiamo al primo bar che incontriamo di fornte ad una piccola piazzetta. Non so perchè ma d'improvviso mi vien voglia di una brasilena (sapete 
bene di cosa parlo), col caldo che fa ci stava bene e poi per cambiare dal solito caffè. 
Un pò timorosi chiediamo al barista (molto gentile e simpatico) se c'è nelle vicinanze una locanda, un albergo o meglio ancora un agriturismo e lui di tutta risposta ci indica i trafiletti di giornale posti in bella mostra alle nostre spalle. Trattavano di Riace e del suo eco-villaggio, erano tanti i trafiletti dei quotidiani con cura ritagliati e orgogliosamente esposti...leggiamo velocemente che molti stranieri vengono in questo paesino un pò isolato.
Accesi di curiosità chiediamo dove possiamo chiedere informazioni e il barista sempre
 sorridente ci dice che possiamo lasciare la macchina nel parcheggio della piazza ed andare a piedi (pochi passi dal centro), cercare un edificio antico (Palazzo Pinnarò) con esposto il cartellino "Città Futura".
Non sappiamo ancor
a cosa ci aspetta, il nostro stato d'animo balzella tra l'eccitato ed il timoroso
, così mano nella mano ci inoltriamo nel centro di quello che sembra essere un borgo molto antico.
Le case qui, sembrano tenute meglio che negli altri paesi dove siamo stati.
Troviamo il palazzo, entriamo. C'è un odore di campagna molto forte, uva, fieno e legno vecchio insieme, lo stesso che sentivo quando la nonna mi mandava nella sua cantina a prendere il vino.
Il percorso delle scale è allietato da belle e grandi fotografie vecchie e nuove. Entriamo in uno stanzone arredato con oggetti molto antichi della tradizione contadina calabrese.
Gli oggetti non sono messi lì a casaccio ma
 ogni angolo sembra studiato per ricreare un'ambientazione viva. 
Mi piace questo posto. Anche se il tipo di arredamento non è
 molto consono con l'edificio di evidente origine nobiliare, il contrasto è reso plausibile dal fatto che l'edificio non è altro che la sede operativa dell'Associazione Città Futura "G. Puglisi" (si proprio lui,il parrocco della zona Brancaccio di Palermo ucciso dalla mafia) e Centro Interculturale e Museo Etnografico delle tradizioni popolari.
Ci accoglie dopo una breve attesa  (per via di alcuni turisti stranieri arrivati insieme a noi) un ragazzo giovane dal viso aperto, che si presenterà come Giuseppe.
E' un pò stupito del nostro arrivo e ci chiede come abbiamo trovato il posto e alla nostra risposta -per puro caso- sembra risvegliarsi nel suo sguardo un certo guizzo o semplice curiosità. Comincia a spiegarci com'è nata la loro Associazione e in cosa consiste.
Circa 10 anni fa un gruppo di giovani decisero di opporsi all'inevitabile destino dell'emigrazione cui tutti sembravano dover affrontare. Il loro paese (Riace), negli anni, si stava spopolando e molte case erano abbandonate e fatiscenti, seppur belle ed antiche.
Decisero così di chiedere ai proprietari, oramai emigrati da tempo e restii a tornare al paese, le loro case in prestito, per
 ristrutturarle e per darle in affitto ai turisti.
Con le loro mani cominciarono a mettere a posto una casa alla volta e grazie ad internet ed all'aiuto della Banca Etica cominciarono a promuovere l'eco-turismo (che oggi comincia ad andar di moda).  Grazie alla grande disponibilità di spazio organizzano colonie estive per bambini, workshop con adolescenti stranieri (vengono inglesi, francesi, russi, spagnoli, greci, giapponesi e americani). Piano piano questi coraggiosi ragazzi vedono il loro impegno (ovviamente senza retribuzione) prendere vita ed ampliarsi fino a
 coinvolgere sempre più persone, tant'è che molti emigranti offrono loro la propria casa piuttosto che vederla cadere a pezzi. Dopo un arco di tempo di tre anni di prestito i proprietari ricevono una percentuale sugli affitti. Le case disponili, oggi, sono 17 ed hanno nomi graziosi come Casa Torretta, Casa Donna Rosa, Casa Comare Vittoria, Casa Irhis, etc. 
Oggi l'eco-villaggio ha anche una bellissima taverna con il forno a legna: la taverna Donna Rosa.  Finita di restaurare pochi giorni prima del nostro arrivo...infatti non abbiamo potuto testare la cucina, ma sono sicura che vale la pena provarla(abbiamo assaggiato una crostata il mattino seguente da paura!!!).
Inoltre da qualche anno l'Associazione ha aperto dei laboratori di artigianato, per la lavorazione del vetro della ceramica e della tessitura della ginestra con l'antico telaio.
E non è finita qui...altre 6 case sono destinate ad accogliere i rifugiati politici e di guerra , i quali seguono un programma specifico di inserimento sociale nella nostra nazione.
A questo punto sono totalmente innamorata di questo magnifico luogo.
Scopro che stanno promuovendo la futura iniziativa di raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta con gli asini, che d'estate fanno una grande festa, prima a luglio per il raccolto della ginestra e poi in agosto per festeggiare l'estate.
Sono talmente orgogliosa che siano tutti calabresi e che siano giovani e che non abbiano mollato i loro sogni per andare lontano chissà dove ma sono rimasti a casa loro.
Giuseppe ci accompagna nella casa che sarà nostra per una notte. E' una bella casetta bianca su due piani: al piano terra la cucina soggiorno ed il bagno e al piano superiore la camera da letto. E' molto carina, arredata con cura. Ha un ampio giardino. Di fianco un altro appartamento della stessa tipologia vuoto e di fronte una casa bassa abitata da un simpatico omino lì per qualche giorno di ferie (giardiniere a Torino).
A questo punto non ci resta che portare i bagagli (per fortuna il parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina è vicino) fare un pò di spesa e godere di questo posticino. Dimenticavo il costo per una notte è di 16 euro a persona (incredibile vero? non so se il prezzo è così basso per via della bassa stagione ma mi sembra di aver capito che i prezzi sono contenuti).
Facciamo amicizia con il vicino (che mi regala un pò di piante grasse del suo giardino) e dopo cena facciamo un giretto per le vie del paese.
E' un posto magico...bello e misterioso.
Notiamo un bar aperto con un certo movimento. Ci avviciniamo e lì incontriamo Giuseppe.
Ci fermiamo a chiacchierare con lui ed i suoi amici. Ci offrono una birra. Che prontamente ricambiamo al giro successivo. La sua storia è affascinante e lui nonostante la giovane età (23 anni) è molto maturo. Conosciamo anche il gestore del bar, che è anche il fratello del sindaco (fondatore dell'associazione ed eletto dai suoi concittadini da poco). Una brava persona, in un attimo di confidenza mi confessa la sua preoccupazione per il fratello per via delle continue pressioni della malavita locale sulla gestione degli appalti. Sono molto dispiaciuta per questo.
Sarebbe un vero peccato che un progetto tanto sano venisse intaccato dalla solita fame di potere e di denaro che strozza la nostra regione ogni volta che qualcuno prova ad esprimere la propria creatività.
Ci dispiace dover andare via il giorno successivo. 
La nostra impressione è che i giorni di vacanza finora trascorsi non sono nulla in confronto a quello che avrebbe potuto essere in questo posto, ma poi ci consoliamo con il pensiero che un migliore finale non potevamo trovarlo. Rimaniamo a chiacchierare fino alle 2. Poi salutiamo sperando di tornare ancora da questi simpatici ragazzi e torniamo nella nostra magica casetta.
Una piccola nota: come in tutti i paesini anche qui non ci sono ragazze che fanno vita sociale. Questo fatto m'incuriosisce molto. Forse dopo una giornata di lavoro appare ancora tanto sconveniente che una donna voglia rilassarsi con due chiacchiere e un bicchiere di vino in compagnia di persone amiche?oppure evidentemente le donne ancora sono relegate alle faccende domestiche...ed in questo caso trovo anch'io che sia poco interessante disquisire sul metodo migliore per togliere le macchie di sugo!

venerdì 20 giugno 2008

per l'autonomia

Vorrei presentare una iniziativa promossa dal neo Comitato per l'Autonomia di Porto SantaVenere
che si svolgerà il 28 giugno, sabato prossimo.
Mi preme farne pubblicità perchè al di là dello scopo principale, quello dell'autonomia appunto, il Comitato si fa promotore anche di diffondere quella responsabilità civile che dalle nostre parti sembra sempre essere insufficiente. La pulizia della spiaggia vuole farsi simbolo della dimenticata coscienza del valore delle nostre spiaggie, del mare e della bellezza del patrimonio paesaggistico che abbiamo la fortuna di fruire. Inoltre l'iniziativa ha lo scopo di condividere ancora le tradizioni popolari del paese, nonchè rimarcare e verificare le motivazioni che spingono all'autonomia.
Per chi è interessato o per chi si trovasse in zona, al di là dello scopo sopraesposto consiglio di parteciparvi, se non altro per scoprire di che pasta è fatta questa zona meravigliosa della Calabria.

giovedì 19 giugno 2008

VII tappa: Stilo

11 aprile - Vicino Monasterace esiste un luogo da eremita a dir poco incantevole.
per arrivarci bisogna procedere sulla strada per Pazzano, salire lungo il pendio roccioso, su su in cima dalla quale si vede tutto l'altopiano fino al mare. La montagna è rocciosa ed i trovanti disseminati qua e là sono enormi. Ad un certo punto si ricomincia a scendere (praticamente si scavalla il monte) e si arriva in una piccola piazzola con due edifici molto antichi (XI sec.), costituenti il Santuario costruiti dagli antichi eremiti. Inoltrandosi verso le costruzioni si scoprono delle scalette che scendono direttamente....nel cuore della montagna.
E' davvero impressionante la profondità di discesa dentro questo squarcio nella montagna dove scorre ancora l'acqua a formare stalattiti di calcare. Lì giù in fondo antichi monaci hanno eletto il loro luogo di preghiera e collocato la Madonna della Stella.
Scopriamo che quella è meta di pellegrinaggi da ogni dove, per via dei tanti bigliettini di ringraziamenti e richieste di grazia ricevuta dentro una cesta. Questo luogo anche per chi non crede in Dio è carico di misticismo. Io e Andrea, benchè unici e soli ci rivolgevamo l'un l'altro con accennati sussuri ma per la maggior parte del tempo siamo rimasti in silenzio, quasi con ilfiato sospeso.Immagino che arrivarci d'estate dev'essere un impresa poichè esiste un piccolissimo parcheggio a circa un km dal sito anche se la passeggiata deve essere piacevole (all'andata in discesa, al ritorno un bella salita), noi abbiamo avuto la fortuna che nn essendoci nessuno ci siamo avvicinati con la macchina fino alla piazzola. perciò vi consiglio di farci un salto se decidete di esplorare la zona in bassa stagione.
A questo punto dovevamo tornare indietro verso Monasterace per arrivare a Stilo, questa strada l'abbiamo percorsa almeno 5 volte avanti e indietro, finchè abbiamo fermato una gentile signora che ci ha indicato la strada giusta.


Arrivare a Stilo, annoverato tra i borghi più belli di Italia e paese natale del filosofo Tommaso Campanella, è altrettanto emozionante.
Ci accoglie lungo la strada 
la chiesa di San Nicola da Tolentino, bizantina ma in condizioni pessime, una volta ospitante grandi affreschi, oggi ridotti ad una piccola figura, stupenda la cupola centrale.
Per arrivare alla famosa Cattolica bisogna inerpicarsi per le strette vie del borgo e l'esplorazione è talmente piacevole che non ci si accorge della forte pendenza dei vicoli. Per chi ama la storia, l'arte e il paesaggio e per chi ama la fotografia questo è uno dei luoghi che regala tantissimi spunti. Arrivati alla nostra meta prima di entrare ci fermiamo al punto ristoro intelligentemente posto all'ingresso della cattolica. Andrea si fagocita un panino calabrese doc (per ingredienti e dimensioni), io prendo un pò di pecorino e pane...giusto per compagnia e tanta acqua.
Siamo pronti. La Cattolica si trova nel punto più alto del borgo, nelle sue vicinanze si possono notare le rovine delle antiche mura che delimitavano il paese e su un pezzo delle quali è stato eseguito un ottimo intervento di restauro. Da qui non è visibile ma al di sopra della montagna (in linea d'aria circa 100 metri più su)  si erge il Castello Normanno che abbiamo evitato di vedere oltre che per la ulteriore salita che ci aspettava anche perchè di esso non è rimasto che qualche rudere. Tornando alla Cattolica, dopo un breve vialetto in salita (ancora???) ecco che spunta in tutto il suo splendore. Perfettamente integra e ben conservata la piccola Cattolica mostra tutta la sua bellezza. Sono folgorata! la fotografo da ogni angolazione possibile (solo all'esterno perchè dentro non si può). Dentro il custode nonchè guida è ben contento di non trovare i soliti tedeschi (che questa volta ci fanno compagnia) e ci espone tutto il suo sapere e la sua conoscenza sulla Cattolica. Ci spiega simbolo per simbolo tutti gli affreschi, ci fa notare le sovrapposizioni degli affreschi delle varie epoche, ci spiega che la copertura è stata restaurata intorno al 1500 dallo stesso architetto che restaurò anche il castello di Santa Severina (arch. Carafa mi pare) e che sostituì le originali tegole di ferro con quelle in cotto. E' talmente piacevole stare a chiacchierare che le nostra conversazione si amplia e tocca anche altri argomenti.
Purtroppo si sta facendo tardi e noi abbiamo il solito problema di trovare un posto dove dormire. E' proprio la guida ad indicarci un agriturismo nelle vicinanze di Monasterace (ecco che ripercorriamo la stessa strada), mi sembra si chiami La quercia. Riusciamo a trovarla e ne siamo fortemente colpiti per la bellezza e per la cura dei particolari, purtoppo per una notte ci chiedono 35 euro a testa ed oltre che sembrarci troppo, essendo a fine vacanza siamo rimasti con pochi soldini ( e dovevamo ancora pagare la macchina a noleggio!). Perciò ringraziamo e decidiamo di proseguire ancor verso sud in cerca di un altro posto più economico.

iniziare bene è importante

CALABRIA/CULTURA: AL VIA SETTE PROGETTI CON FONDI POR

(ASCA) - Vibo Valentia, 17 giu - A pochi giorni dall'esposizione delle linee strategiche d'interveto che intende attuare nel corso del proprio mandato, l'assessore provinciale alla Cultura e alle Identita', Vito Teti, ha gia' avviato la fase operativa del programma. Nell'ultima seduta di giunta, infatti, sono stati adottati i primi provvedimenti, con la previsione della relativa copertura finanziaria necessaria per lo startup.

''Con queste iniziative vogliamo dare una scossa al panorama culturale vibonese - ha affermato Teti -, nel tentativo di innescare quel rilancio socio-economico da tutti auspicato.

Il valore aggiunto di questi progetti, infatti, e' proprio nella stretta interconnessione che esprimono con gli altri settori dello sviluppo locale, con l'ambizione, dunque, di contribuire efficacemente alla promozione del turismo e delle tipicita' territoriali''. Da qui, la volonta' esplicita di garantire il massimo coinvolgimento di Enti locali, istituzioni culturali e scolastiche, mondo del lavoro e dell'imprenditoria, organizzazioni sociali e religiose.

In particolare, l'esecutivo guidato da Francesco De Nisi ha condiviso all'unanimita' sette iniziative proposte da Teti, a cominciare dall'istituzione di un grande evento, la ''Simana Santa'' in Calabria, da riproporre con cadenza annuale, affinche' possa esprimere una forte attrattiva turistica che valorizzi e potenzi l'offerta locale, favorendo al contempo la destagionalizzazione dei flussi di visitatori.

Ideata sulla falsariga di quanto avviene in Spagna nel periodo pasquale, il progetto prevede l'allestimento di due importanti appuntamenti culturali: il primo, da realizzarsi nella prima decade di settembre, consiste in un convegno di livello europeo propedeutico all'appuntamento clou previsto per la primavera successiva. Questo primo evento avra' l'obiettivo di approfondire il tema della Settimana Santa in Europa, indagando le varie espressioni cultuali legate a simbologie di morte e rinascita. Inoltre, verra' realizzata una pubblicazione che analizzi i fenomeni antropologici legati alle celebrazioni pasquali nel Vecchio continente, sviluppando un confronto su ampia scala. A questo scopo sara' coinvolta la Rete europea di cooperazione scientifica e tecnica in Etnologia e Storiografia (Eurethno, di cui Teti fa parte in qualita' di docente universitario), che riunisce professori e ricercatori francofoni di 19 Paesi: Albania, Germania, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Spagna, Lituania, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Giappone, Portogallo, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia.

In primavera, invece, il secondo grande appuntamento, che focalizzera' l'attenzione sui riti della Settimana santa che si svolgono in Calabria, da quelli piu' famosi a quelli misconosciuti ma altrettanto interessanti. Tema, questo, profondamente radicato nel Vibonese, dove in molti centri, com'e' noto, si rappresenta la Passione di Cristo e l'Affrontata. Contestualmente, grazie alla collaborazione con i tour operator e tutti i soggetti istituzionali coinvolti nella promozione del territorio, si puntera' alla realizzazione di pacchetti turistici mirati che possano incrementare l'offerta locale in un periodo dell'anno diverso da quello tipicamente estivo.

Di notevole valenza innovativa anche la seconda iniziativa promossa dall'assessorato e recepita dalla Giunta: l'istituzione di un Parco demologico, antropologico e letterario della provincia di Vibo Valentia. L'idea e' quella di valorizzare l'eterogeneita' del comprensorio vibonese, attraverso la creazione di un itinerario - una vera e propria mappa - che esalti le peculiarita' geografiche ed enogastronomiche dei luoghi, le tradizioni popolari, i personaggi storici e gli autori che nel corso dei secoli hanno dato lustro al Vibonese. In quest'ottica rientra anche l'obiettivo di rafforzare la presenza dei presidi culturali gia' presenti sul territorio (scuole, associazioni, musei, biblioteche, archivi) e di istituirne di nuovi, favorendo una sinergia di rete costante.

Il terzo intervento deliberato riguarda, invece, la pubblicazione di una collana di libri e ipertesti, denominata La Biblioteca delle Memorie e delle Identita' Vibonesi, che avra' lo scopo di recuperare i ''classici'' della tradizione culturale calabrese per proporli agli studenti di tutte le scuole e per diffonderli a livello locale e nazionale.

Nell'atto adottato dalla giunta provinciale sono gia' indicati i primi autori le cui opere saranno pubblicate, a cominciare da un inedito della poetessa del ''500 Anna Maria Edvige Pittarelli (Francica, 1482?-1554?), la cui produzione e' stata gia' raccolta e studiata dal grande scrittore serrese, Sharo Gambino. Prevista, inoltre, la pubblicazione in anastatica (edizione critica) de L'Avvenire Vibonese, settimanale politico, amministrativo e letterario, pubblicato dal 1882 al 1894 e diretto da Eugenio Scalfari, antenato del fondatore di Repubblica. Infine, tra i primi volumi della collana ci sara' anche quello che raccogliera' i numeri de La Calabria - Rivista di Letteratura Popolare, periodico pubblicato dal 1888 al 1902, fondato e diretto da Luigi Bruzzano.

A chiudere la serie di interventi promossi dall'assessorato alla Cultura, ci sono l'istituzione di un Museo del Cibo e della Dieta mediterranea, la creazione di itinerari archeologici e antropologici (paesi abbandonati) da elaborare in collaborazione con la Sovrintendenza, nonche' la promozione di un progetto sull'educazione ambientale da realizzare in partnership con la Regione.

Infine, a marcare l'organicita' programmatica dell'azione dispiegata dall'Amministrazione in termini di marketing territoriale, e' previsto anche un attento studio pubblicitario e d'immagine che veicoli all'esterno i concetti base di questa azione concentrica, diffondendo l'idea del Vibonese come Provincia dell'Incontro.

Per affrontare la fase iniziale dei progetti messi in cantiere, e' gia' stata deliberata una spesa complessiva di 120mila euro, risorse che saranno integrate nei prossimi mesi da nuovi stanziamenti, anche in considerazione del fatto che per alcune di queste iniziative verranno sfruttati i fondi messi a disposizione dal nuovo Por.

martedì 3 giugno 2008

VI tappa: Monasterace

Sono tornata...ho avuto un pò da fare e mi spiace di nn esser riuscita a finire il racconto delle vacanze, dopo tanto tempo ho dimenticato un pò le sensazioni che mi guidavano in quei giorni ma delle ultime tappe volevo parlarvene lo stesso perchè a mio avviso sono molto rappresentative della ricchezza che abbiamo e che il più delle volte rimane nascosta, perciò cercherò a grandi linee di raccontarvi il seguito...

11 aprile - Non ricordo se siamo partiti presto quel giorno, ricordo solo che facemmo colazione nell'agriturismo e che la cupezza del gestore si respirava nell'aria, c'era una stran
a a
tmosfera che ci ha indotti a lasciare in fretta quell'incantevole posto.
Siamo tornati a ripercorrere la ss 106 direzione sud. La meta era Stilo che conserva intatto uno dei pochi esempi di architettura bizantina presenti in Italia. Ma per arrivarci abbiamo faticato un pò. Per arrivare a Stilo bisogna abbandonare la ss 106 e addentrarsi verso l'interno. Ma non ci sono molte indicazioni stradali, purtroppo e fortunatamente perchè per questo motivi abbiamo avuto l'occasione di visitare il paese di Monasterace.
E' un paese antichissimo, possiede un castello medievale frazionato ed abitato da civili che  (per mia grossa pena) lo hanno rimaneggiato secondo le loro esigenze senza porre nessuna attenzione al manufatto storico. Da un lato è affascinante poter notare come l'uomo riesce ad adattare qualsiasi cosa a propria dimora dall'altro è doloroso verificare come non ci sia nessuna cura del pregio e del valore artistico. Il resto del paese si arrocca in un saliscendi delizioso, esclusivamente vietato alle automobili si percorre solo a piedi e conserva,  credo, molti esempi della nostra tradizione architettonica. Per esempio il sistema costruttivo della gronda utilizzando esclusivamente i coppi e risalente (da una mia deduzione in seguito alla scoperta del primo restauro della copertura della basilica di Stilo risalente alla prima metà del '500) a cavallo del periodo 1300-1500 d.c. Qui è utilizzato ancora dai "ma
stri" contemporanei, ed è un sistema diffuso anche nel resto del territorio (nella zona di Vibo non esiste, se non in casi isolati).
Il ricordo di Monasterace si concentra però sull'incontro di Checchina (Francesca, ma lei vuole essere chiamata con il suo nomignolo), custode dei segreti e del Duomo di Monasterace. Persona deliziosa, età indefinibile, tra i 60 e gli 80 anni, energia esplosiva, dolcissima e simpaticissima. Ci ha aperto la chiesa solo per noi, ci ha raccontato tutta la storia di S. Andrea Avellino, patrono del paese e portato dalle sole donne durante la processione della sua festa. 
Ci ha mostrato con orgoglio tutte le statue restaurate dal figlio, anch'egli emigrato al nord.
Mi ha fatto tenerezza questa donna sola, circondata da soli amici anziani in un paese che è un gioiello. Ci ha benedetti, voleva portarci a casa sua per un caffè, abbiamo rifiutato. Ci sembrava di approfittare troppo della sua gentilezza. Ho fatto una foto con lei.
Dopo baci, abbracci e qualche lacrima l'abbiamo salutata con il cuore più ricco e ci siamo diretti alla volta di Stilo.