martedì 9 settembre 2008

resistenza


Vibo Valentia, 8 set. - (Adnkronos) - E' scattata all'alba l'operazione ''Zain'' condotta dai carabinieri contro cinque persone ritenute responsabili di estorsione, danneggiamento aggravato e porto di arma da fuoco. Si tratta di esponenti della criminalita' organizzata di Piscopio e Stefanaconi, sottoposti a fermo. Secondo gli elementi raccolti dagli investigatori, i cinque avrebbero tentato di intimidire un imprenditore in diverse occasioni per convincerlo a chiedere ''protezione'' dietro pagamento di una somma di denaro.

L'ultimo episodio e' avvenuto lo scorso 21 luglio quando ignoti esplosero alcuni colpi di arma da fuoco all'indirizzo del mulino di proprieta' della vittima. Poco tempo prima aveva trovato davanti alla porta una bottiglia con di benzina a scopo intimidatorio. Ma l'imprenditore non ha denunciato il fatto ai carabinieri che si sono dovuti scontrare, riferiscono, con un'ampia cortina di omerta' nel corso delle indagini.

Il gruppo, secondo quanto accertato, stava preparando un ulteriore avvertimento all'indirizzo dell'imprenditore, circostanza che ha reso urgenti i fermi eseguiti alle prime luci del giorno in un'operazione che ha visto coinvolti i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia, dell'ottavo elinucleo dell'Arma, lo squadrone Cacciatori e le unita' cinofile del Goc.

Un copione collaudato in cui ognuno ha un ruolo ben definito. La banda degli estortori aveva calcolato tutto. L'intimidazione all'imprenditore doveva indurlo a cercare degli ''amici'' che gli consigliassero come muoversi, e cosi' in effetti la vittima aveva fatto. I ganci nella trattativa sono stati Michele e Pietro Piperno, padre e figlio di 72 e 51 anni, che hanno comunicato all'imprenditore la richiesta estorsiva per conto di Rosario Fiorillo (19 anni), Ottavio Scrugli (36) e Francesco Fortuna (38).

Avrebbe dovuto consegnare subito 35mila euro e poi 12mila euro ogni Natale. L'imprenditore, rimasto spiazzato dall'esosita' della richiesta, ha cercato di prendere tempo pur non rivolgendosi tuttavia alle forze dell'ordine. Nel frattempo tuttavia il gruppo ha iniziato a fargli pressione, prima con approcci amichevoli, poi con veri e propri pedinamenti. A tutte le ore del giorno si facevano trovare vicino la sua attivita', in atteggiamento minaccioso poco equivoco. Ma la banda non sospettava di essere intercettata e cosi' dalle conversazioni telefoniche e dall'attivita' investigativa i carabinieri sono riusciti a individuarli.

Finalmente qualcuno ne parla.
Finalmente si spiega come avvengono le estorsioni a danno di lavoratori onesti.
La paura fa da padrona, ma anche l'ignoranza ha una buona parte in questo tipo di procedura.
Perchè di procedura si tratta. E sembra che sia sempre la stessa.
I malviventi, ladroni e vigliacchi individuano la loro prossima vittima e con attenzione lasciano dei piccoli segnali molto significativi. Prima una tanica di benzina nei pressi dell'attività del malcapitato (come dire potremmo bruciare tutti  i tuoi sacrifici in un baleno), aspettare che la vittima si confidi con qualche conoscente, magari braccarlo qualche tempo prima per conquistarsene la fiducia, consigliargli magari di non rivolgersi alla polizia, sai ho un amico influente che potrebbe pensarci lui.......poi qualche altro atto intimidatorio....qualche pallettone scoppiato sul bandone o altri danni simili....e se il malcapitato è particolarmente debole o fragile di nervi prima o poi cederà alla paura e si rivolgerà all'"amico" tanto rassicurante, perchè è risaputo, tanto le forze dell'ordine dalle indagini (se le fanno) non arrivano al di là del loro alluce.
E invece non è così, bisogna aver fiducia in loro, e non cedere ai ricatti. Perchè è successo anche che i malviventi dopo vani tentativi di terrorismo dopo un pò abbiano trovato un'altra vittima da spolpare e mollato la presa, o con l'attenzione dei carabinieri si siano tirati un pò indietro.

Nel mio paese queste cose sono all'ordine del giorno, purtroppo nn se ne fa una informazione corretta e ancor di più purtroppo sono tante le persone legate (volenti o nolenti) in qualche modo alla malavita organizzata. Ma per fortuna sono i più riconoscibili. Sono quelli che nei discorsi fanno trapelare sempre il loro disprezzo per le autorità, e che esprimono con orgoglio la loro indipendenza e capacità a cavarsela sempre da soli....ma poi non si sa come questi individui sembrano avere il dono dell'ubiquità, te li ritrovi ovunque - ma nn ce l'hanno un lavoro? - e si prodigano a farti favori, a offrire un caffè...una simpatia un pò sospetta a mio avviso, un servilismo gratuito che lascia trapelare una malizia incontrollata dal luccichio di occhi da gatto.
Vorrei dire a tutti coloro che si trovano in difficoltà, che sentono la pressione, di non fidarsi delle persone che si hanno intorno (il vero sostegno ce lo da solo la famiglia) di affidarsi anche alle forze dell'ordine, che qualche volta riescono nel loro difficilissimo compito. E di credere nelle proprie forze anche se la quantità necessaria sembra essere irraggiungibile.
La vittoria su questi soprusi si festeggia in silenzio e con dignità.

1 commento:

Pino Amoruso ha detto...

La piaga della nostra terra purtroppo... Spesso tuttavia lo Stato abbandona chi collabora denunciando gli estortori (vedi Pino Masciari)...

A presto ;)