venerdì 26 settembre 2008

Carbone SI Carbone NO


L'ultimo post ed in particolare l'osservazione acuta fattami da effeci riguardo alle emissioni di CO2 eccedenti la normale sopportazione della nostra atmosfera mi ha spinto a cercare maggiori informazioni su questa nuova tecnica di iniezione di CO2 nel sottosuolo per poterne alleggerire il sopra suolo appunto.E le scoperte sono sconcertanti.... Sembra che un gruppo di ricerca tedesco abbia perfezionato questa tecnica e che il governo ne abbia finanziato la sperimentazione, dunque nei prossimi due anni questo gruppo (sarà il primo) si dedicherà a sperimentarne gli effetti sia negativi che positivi. Lo scopo di questa iniziativa sembra ammirevole. Alleggerire l'intera popolazione di una quantità di CO2 pari a 60.000 tonnellate e farci respirare meglio....ma sembra che questa iniziativa abbia dato il via all'investimento di molte aziende alla realizzazione di nuove centrali elettriche a carbone. Questo progetto ha un nome: CO2SINK

Ma quali sono gli effetti del CO2 nel suolo?

secondo Wikipedia:

1. L’anidride carbonica iniettata vicino a faglie sismiche, aumenta il rischio di terremoti, a causa della capacità della CO2 di produrre una lubrificazione delle zolle geologiche, sollecitandone lo spostamento con la semplice pressione proveniente dalla parte sottostante la superficie terrestre.
2. Il gas serra CO2, se iniettato nel sottosuolo causa una conversione chimica che può inquinare le acque potabili. L'aumento di acidità che fa sì che elementi chimici pericolosi, fra i quali i metalli pesanti (i principali e più pericolosi: arsenico, nichel,mercurio e cadmio) filtrino fuori dalla formazione geologica. Questi inquinanti spesso riescono ad arrivare alle falde acquifere. Per le popolazioni che vivono sfruttando tali risorse idriche, una conversione chimica di questo tipo renderebbe le acque velenose e inutilizzabili.
3. I costi enormi di questa tecnologia, in termini di investimenti finanziari e di energia, certamente negativi anche in vista della direzione che il mondo odierno cerca di prendere nei confronti degli inquinanti emessi dalle centrali a tecnologie "obsolete" come quelle a carbone.....
Il vero motivo per cui le aziende di servizi pubblici di tutto il mondo stanno cercando di costruire questi impianti è quello di catturare gli enormi stanziamenti federali e statali pagati dai contribuenti: il cittadino viene letteralmente "spennato" a favore delle lobby energetiche. Per esempio, la Duke e la Vectren, per costruire il loro impianto costoso e inquinante, hanno recentemente ricevuto dal governo federale più di 133 milioni di dollari in agevolazioni fiscali.


Sembra che anche l'Italia stia partecipando alle ricerche per sviluppare questa nuova tecnologia:

(Fonte: www.earth-prints.org)
l’anidride carbonica non è un refluo “inquinante” se iniettato nel sottosuolo, ma è un reagente acido che interagisce con la roccia, con i fluidi del sottosuolo e con le caratteristiche reologiche (di resistenza al taglio, di viscosità, permeabilità, etc…) della roccia ospitante. Inoltre questo insieme di tecnologie si basa sull’ulteriore evidenza basilare che la CO2 è, fin dalla nascita del pianeta, un componente del nostro sottosuolo, insieme ad altri fluidi come gli idrocarburi, e che per milioni di anni entrambi sono rimasti nel sottosuolo fin quando l’uomo, negli ultimi 100 anni si è adoperato per estrarli e sfruttarne le capacità energetiche. E’ per questo che l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, attualmente il più grande istituto di ricerca europeo con 8 sedi dislocate in Italia, impegnato nello studio dei cosiddetti “CO2 analogue” (zone degassanti naturalmente a CO2 in strutture vulcaniche e di faglia) e dei loro rischi associati, è stato chiamato fin dal 2000 a partecipare, come unico partner italiano, al più cospicuo progetto di stoccaggio geologico di CO2 finora in atto, presso il campo petrolifero di Weyburn, in Canada.
(...) in Italia è in corso uno studio di fattibilità nel Bacino del Sulcis, in cui INGV è il referente scientifico, insieme a Carbosulcis S.p.A., Sotacarbo S.p.A. ed Università di Cagliari.(...)in Italia i primi studi di calcolo delle potenzialità italiane di stoccaggio sono stati avviati e sarà a breve compilato un catalogo dei siti di stoccaggio di CO2 in Italia, da una partnership formata da ENI, INGV, OGS, ENEA e varie università. Una domanda può sorgere a questo punto da parte dell’ambientalista o del politico che deve poi scegliere quale tecniche adottare per ridurre le emissioni serra nell’ambito dell’ottemperamento dell’accordo di Kyoto


A quanto pare questa pratica in America è già avviata da tempo. E' evidente che una scelta simile possa essere fatta per risolvere una urgenza ma di fatto non risolve il problema e sicuramente costruire altre centrali elettriche a carbone non aiuta.
Ma ho ancora forti dubbi sull'efficacia di questo sistema e soprattutto sulla bontà dei suoi utilizzatori ed investitori. Leggete anche questa intervista al prof. Enzo Boschi, Presidente dell'Istituto Nazionale di Vulcanologia. Riporto solo una frase che mi ha fatto impressione che potrebbe far pensare all'assoluto dissenso del prof. a questa tecnologia, tuttavia appare il contrario:

"Fenomeni quali il degassamento improvviso di un intero lago vulcanico saturato di CO2, come è accaduto al Lago Nyos in Camerun nel 1986, dove sono stati rilasciati 1,24 milioni di tonnellate di CO2 in poche ore e 1700 persone hanno perso la vita per soffocamento, non possono accadere quando la CO2 è immagazzinata in una roccia porosa a migliaia di metri sottoterra, coperta da centinaia e migliaia di metri di roccia impermeabile"

Ma se quest'esperimento non è mai stato attuato (perchè stanno partendo ora dalla Germania) come può il nostro esimio professore esserne certo?
Forse il fatto che le iniezioni cutanee in piccole dosi di CO2 facciano ringiovanire lo porta a pensare che ciò varrebbe anche per il suolo terrestre?
Oppure l'emergenza economica dell'Italia come delle altre nazioni europee di sganciarsi dal colosso russo per la fornitura del gas ha indirizzato l'interesse verso la seconda fonte di energia nel mondo (dopo il petrolio): il carbone. E di conseguenza questo spiegherebbe anche la recente costruzione della centrale a carbone di Civitavecchia e quella prossima di Saline.
Certo ovunque leggiate sembra che l'iniezione sia la soluzione migliore per risolvere in meno di 10 anni un problema tanto emergente quale quello dell'eccesso di CO2 nell'aria...ma questo non giustifica la costruzione di nuove centrali a carbone ancora più perchè non si conoscono ancora gli effetti di questo punturone!

1 commento:

Pino Amoruso ha detto...

Ciao, sorpresa per te sul mio blog...
Buon fine settimana ;)