lunedì 28 aprile 2008

III tappa: Sila

8aprile - Sveglia presto....per via del casino in corridoio, credo che facciano le pulizie (per chi? l'albergo è vuoto! vabbè almeno è pulito!)
Ci affrettiamo a lasciare l'albergo, ci avevano preparato la colazione ma accettiamo solo un caffè e scappiamo via dopo aver pagato naturalmente (20 euro di pernottamento a testa più 35 euro della cena).
La giornata non è granchè, il cielo è coperto da una massa informe di nuvole e acqua. E' una di quelle giornate che sem
bra debba piovere ma poi invece non piove, però l'aria è umida e
 pesante.
Non sappiamo dove andare, perciò decidiamo di fare una visitina all'acquario visto la sera prima.
La struttura è carina, un ferro di cavallo ad un piano con al centro un teatro all'aperto.
Entriamo, biglietto 3-4 euro (non ricordo bene), il ragazzo ci indica la guida che però aveva già finito il suo giro perciò ricominciamo dall'inizio.
Lungo il percorso ci sono tantissime vasche che ospitano tutte le varietà di pesci, molluschi e piante che popolano il nostro mare. Ci mettiamo a giocare stupidamente con gli scorfani, che quando non sono visti si muovono liberamente ma quando si accorgono di altre presenze si fissano in un punto e nn fanno il benchè minimo movimento colorandosi piano piano dello stesso colore del
lo sfondo in cui si trova
no. sono troppo divertenti!
Poi vediamo le murene, le aragoste (slurp! polpose!), dei pesci strani che si mettono sotto la sabbia, stelle marine, pomodori di mare, e tantissimi altri pesci alcuni estrosi e per nulla intimoriti altri più timidi.
Finito il percorso della galleria giungiamo alle ultime tre vasche, le più grandi e scenograficamente allestite con barche ed anfore invase da alghe. In queste tre vasche ci 
sono esemplari rari tra i quali la bellissima e gigantesca tartaruga 
caretta caretta! Dolcissima con un delizioso sfondo musicale (che poi scopriamo essere un video informativo sul Parco Marino e che vedremo nella sala proiezioni, da soli- con il telecomando in mano!)  la caretta caretta segue le nostre dita sul vetro e ci regala una strabiliante apertura della bocca facendoci vedere i suoi piccoli dentini.
Ad un certo punto veniamo travolti da un'allegra scolaresca delle elementari capeggiate da caparbie maestre. Scopriamo una scuola proprio di fianco all'Acquario.
Il centro sta chiudendo (è qu
asi mezzogiorno); salutiamo la caretta caretta, i responsabili del centro e ci avviamo verso il litorale di Capo Rizzuto, dove ammiriamo il bello e
 curato itinerario con panchine per la sosta, cartelli informativi e staccionata per il belvedere proprio a ridosso della costa dove scende a strapiombo sul mare. Peccato per la giornata plumbea!

Cominciamo a sentir fame,così per prendere ancora tempo, perchè non sappiamo ancora dove andare ci fermiamo a mangiare nell'unico ristorante aperto sulla strada che esce da Capo Rizzuto. Non ricordo il nome ma è facilmente riconoscibile per il manierismo del sistema costruttivo: mattoni sperimentati in tutte le forme!
Colonne a spirale, bombate, capitelli a palla, archi a tutto sesto incrociati con archi normali, architravi a forma di tempio...il progettista si è sbizzarrito a cercare le forme più impensabili utilizzando solo i mattoni. Può sembrare un pò ridondante a primo impatto ma alla fine ho trovato il locale molto carino ed originale. Abbiamo preso un primo piatto e ci siamo decisi, visto il tempo poco conso
no al mare, a partire alla volta della Sila, per vedere i laghi.
Abbiamo ripreso la s
s 106 e risaliti verso Crotone, preso la ss 107 cosidetta Silana e ci siamo diretti verso il Lago Ampollino.
Piano piano lo scenario della campagna spariva per lasciar posto ad uno più folto di alberi, soprattutto castagni, man mano che salivamo lo spettacolo della valle si faceva sempre più bello. In poco più di un ora ci siamo ritrovati ad un'altezza s.l.m. di 1600 mt.
Mentre risalivamo per i tornanti per poco non investivamo due simpatiche muccone che stavano passeggiando lungo la strada...con un pò di pazienza siamo riusciti a passare senza danneggiare nè loro nè l'auto (presa a noleggio!!!)
Finalmente vediamo il lago! Ci avviciniamo sempre più. A ridosso della strada troviamo un gruppo di caprette che pascolano in un prato recintato. Ci fermiamo per guardarle da vicino. Si accorgono di noi e ci fanno le feste, un paio decidono di prendersi a cornate per farsi notare, altre con lunghe barbe e corna lunghissime (sembrano stambecchi!) fanno i loro bisognini tipici, qualcuna si rizza sulle gambe posteriori e noi abbiamo trovato il no
stro divertimento preferito, osservare gli animali negli atteggiamenti più strani. Ci perdiamo una buona mezz'oretta, poi proseguiamo, anche perchè comincia a farci strano di non aver ancora incontrato nessun essere umano ma solo animali...
Arriviamo al Lago Ampollino....è bellissimo! (se riesco a capire come si fa vorrei inserire un pezzetto di video che ho girato). L'acqua è talmente ferma che le montagne intorno si specchiano perfettamente. Percorriamo a piedi un bel pezzo della riva sabbiosa e di bosco, attraversiamo un prato di crochi viola appena spuntati fino a che non troviamo due alberi contorti che usiamo come panchina per riposare un pò e per contemplare questo splendido lago. Ci siamo noi, il lago e qualche uccello.
C'è una sensazione di pace incredibile, quasi insopportabile...sarà per questo che non resisto alla tentazione di smuover
e un pò le acque di questo lago immobile facendo rimbalzare i sassi a pelo d'acqua.  Andrea mi raggiunge e improvvisiamo una gara dove naturalmente vince lui (grrrr!) perchè secondo la sua teoria noi donne per il lancio usiamo il gomito ed invece è una questione di polso...sarà....secondo voi?

Contenti di questa bellezza impressa nella nostra memoria ci decidiamo a cercare un posto dove dormire, mentre ci allontaniamo osservo i cerchi concentrici che si sono propagati velocemente su tutto il lago e sulla sponda opposta un piccolo molo con attraccata una barchetta bianca.

Preoccupati per l'assenza di umani ci avviamo verso l'altro lago, l'Arvo, sperando di trovare almeno a Lorica un pò di vita errante.
Il paesaggio è davvero incantevole ma eravamo pervasi da una sorta di ansia per via di questo senso di solitudine e soprattutto perchè erano già quasi le 5 del pomeriggio.
Arrivati a Lorica
ci rendiamo conto che La Sila in questo periodo non è proprio la meta ideale per le vacanze. Non c'è anima viva, nè un auto incrociata, le case sono tutte sbarrate, gli alberghi tutti chiusi. Ma qui non ci abita nessuno?
In un baleno decidiamo di riprendere la strada per la costa e scegliamo Cirò come nostra meta ma ahinoi sbadatamente prendiamo una delle strade peggiori per arrivarci.
Percorriamo da San Giovanni in Fiore a Cirò una specie di mulattiera asfaltata tutta tornanti a strampiombo da uno sperone all'altro...la sp 260. E' ancora giorno ma abbiamo trascorso la maggior parte della giornata in auto e siamo stanchi, soprattutto Andrea ch
e ha guidato tutto il tempo. Dopo un tempo interminabile di curve e di saliscendi vediamo all'orizzonte stagliarsi sul versante un borgo. Dormiamo qui! urlo.
Sembra un presepe visto da lontano. Entriamo e chiediamo ad un passante se ci indica un posto dove andare a dormire, ci dice che l'unico posto che aveva delle stanze l'hanno chiuso ma ci dice di andare lo stesso perchè qualche volta per gli amici cede qualche stanza e ci dice di fare il suo nome. Gentile, pensiamo. Un pò perplessi però andiamo verso il centro del paese sempre in macchina, ma ci ritroviamo nel bel mezzo di un comizio del PD (è arrivato fino a qui?!) dove si sono riuniti praticamente tutti gli abitanti, ci aprono un varco nella folla che ci guarda incuriositi e con i quali continuiamo a scusarci dal finestrino pensando di non uscirne vivi, ma non so come riusciamo ad uscire dalla folla e ad arrivare in prossimità del posto indicato. Scendiamo finalmente dall'auto, approfittando per sgranchirci le gambe, ed osservandoci intorno notiamo che il paese è molto bello ed anche molto curato. Deve avere sicuramente qualche pregio architettonico nascosto...
Bussiamo al campanello dello pseudo-ostello ma non risponde nessuno, una ragazza che passava di lì ci dice:-La signora Pina non c'è, è andata a trovare la figlia a Torino (o Milano? non ricordo...un'altra emigrante però)-
siamo fregati! sono le sette di sera e tra un pò sarà buio.
Ci sentiamo un pò disperati, chiediamo ancora se ci sono altri posti per dormire a due donne che passavano ma anche loro ci hanno confermato l'amara realtà consigliandoci di proseguire verso Cirò.
Non oso dirlo ad Andrea ma sono preoccupata. Lasciamo Savelli (questo il nome del paese) un pò a malincuore (tornarci è un pò improbabile visto il percorso impervio) e proseguiamo sulla ss 492. E' già il tramonto e la strada non ha illuminazione.
Proseguiamo molto lentamente, superiamo Verzino, un piccolo centro, ed arriviamo ad un bivio Cirò o Cirò Marina.
Commettiamo un altro errore, sarà stata la stanchezza, e giriamo per Cirò scoprendo sulla nostra pelle che la strada è peggio di una mulattiera (non è nemmeno segnata sulla cartina stradale- praticamente non esiste). Brancoliamo nel buio per un ora...
Sono terrorizzata ma non lo dico- anche Andrea lo è ma non lo dice, lo capisco quando mi fa notare un gatto morto sulla strada- ma come ha fatto a vederlo con l'oscurità?- ad un certo punto attraversiamo anche dei banchi di nebbia...siamo talmente tesi che se fiatassimo strideremmo. Infatti nessuno dei due riesce a dire una parola finchè , dopo un ora interminabile, come un miracolo intravediamo le prime case...è Cirò finalmente.
Tiro un sospiro di sollievo, mi guardo in giro ma di alberghi neanche l'ombra, solo un cartello con l'indicazione di un agriturismo con un num. di telefono. Chiamiamo, non hanno stanze ma gentilmente ci indicano un altro agriturismo a metà strada tra Cirò e Cirò Marina. 
L'idea di rimontare in macchina ci porta la nausea ma facciamo un ultimo sforzo e cerchiamo questo posto. Si chiama Agricatena.
Lo troviamo e ci sembra il paradiso.
Immerso in un campo di ulivi secolari, completamente costruito in pietra con oggetti antichi della tradizione contadina un pò dappertutto, entriamo nella sala ristorante, vuota, solo un tavolo occupato vicino il televisore (una partita della Roma se non ricordo male).
Ci viene incontro il gestore (Giovanni, scopriremo in seguito) gli chiediamo una stanza e di poter mangiare, ci sorride un pò beffardo (scoprirò dopo che non voleva prenderci in giro ma che è proprio una sua caratteristica che lo rende molto simpatico) e ci invita a sederci.
Mangiamo divinamente, una bella bistecca con contorno di patate, insalata e una bottiglia (ce la meritavamo) di Cirò della casa. Riusciamo a rilassarci, sarà anche il vino che cala facilmente, guardiamo anche noi la partita e ridiamo anche delle nostre paure e della giornata un pò avventurosa.
Stiamo talmente bene che non ci accorgiamo che si è fatto tardi finchè non vediamo i camerieri rassettare la sala già perfettamente in ordine, è passata la mezzanotte, alora ci muoviamo anche noi, Giovanni se ne accorge e ci chiede se vogliamo ancora la stanza e noi: SICURO!
Ci accompagna alle camere che sono poste dall'altra parte della strada perciò andiamo in macchina . La camera ha accesso direttamente dall'esterno, ci sono un sacco di cani che abbaiano ma iGiovanni ci dice di star tranquilli perchè lo fanno solo all'inizio.
La camera è bellissima con tv e frigo bar, bagno enorme e condizionatore...ci viene il sospetto che costi un'enormità e siccome non l'abbiamo ancora chiesto buttiamo lì la richiesta...30 euro con prima colazione va bene? cavolo! va benissimo! potevano essere anche 100 dopo una giornata del genere!
siamo felici e dopo un pò di perlustrazione ci addormentiamo soddisfatti.

5 commenti:

Pino Amoruso ha detto...

Ciao sorpresa per te sul mio blog...
A presto ;-)

Anonimo ha detto...

ed anche questa l'ho letta tutta d'un fiato! e che suspence quando vi siete persi alla ricerca di un posto dove passare la notte!
la calabria come vedi è anche questo: perdersi e attraversare luoghi sospesi nella solitudine .. per poi ritrovare un sorriso, qualcosa da mangiare e un riparo nella notte.
aspetto la prox puntata e spero che presto insieme al tuo paziente partner possiate organizzare un altro tour.. magari nella mia zona prediletta: la locride e l'area aspromontana, dove spero di darvi utili consigli.
ciao effeci.

calabrisella ha detto...

la calabria è un mondo da scoprire! ed è bellissima!!!!

Anonimo ha detto...

Ciao...Gironzolando su internet mi sono imbattutta nel tuo blog,sono la figlia dei proprietari dell'agricatena che tu citi nel tuo post!!!la descrizione calza proprio a pennello...io vivo a roma per motivi di studio ma appena ho letto il post ho chiamato subito i miei,grazie per le lodi!!!

calabrisella ha detto...

per Elena,
non c'è di che , ricordo ancora con simpatia quei pochi giorni trascorsi a Cirò e l'amabilità dei tuoi genitori. Il vostro agriturismo è incantevole e lo consiglio vivamente.
Spero di poterci ritornare .
in bocca al lupo per i tuoi studi!!!!