giovedì 16 agosto 2007

V I B O C U L T U R A

V I B O C U L T U R A
MERCOLEDÌ 15 agosto 2007 calabria ora
Nicola Grillo e la sua fuga “forzata” dalla Calabria
Il dramma dell’emigrazione nelle pagine del romanzo scritto dall’ingegnere sancalogerese
E’ un libro che ti prende totalmente.
Vi ritrovi sentimenti
e situazioni vissute in prima
persona. E’ un racconto
indignato e amaro quello dell’ingegnere
Domenico ad altro
Domenico, medico, conosciuto
in treno durante il
viaggio di ritorno dal suo
paese - Fugato - verso Roma.
Il protagonista, di origini
contadine, vuole evadere dalla
stagnante atmosfera paesana.
Viaggia, guadagna qualche
soldo, studia, diventa ingegnere
e si batte per cambiare
quel suo paese, «una foto
in grigio e marrone senza
passato e senza futuro».
Inizia così lo scontro con il
sindaco e gli assessori collusi
con la mafia. Si rende conto
ben presto che o segue il loro
esempio o non è nessuno. I
suoi progetti vengono boicottati,
perché si rifiuta di pagare
il dovuto a “quelli”. I lavori
a lui affidati gli procurano
guai e debiti. Vorrebbe arrestare
l’emigrazione, l’ingegnere,
ma deve lottare con lo
storico sindaco al potere da
decenni, ma si arrende per le
minacce e le ritorsioni contro
gli onesti suoi familiari: il padre
settantenne viene gambizzato.
E’ un “Vinto” anche lui.
Questo racconto (“Perché
fuggire dalla Calabria”, Nicola
Giovanni Grillo e Alessandra
Tucci, Geva edizioni, Roma,
2007) è un saggio duro e
crudo sul male incurabile che
affligge la Calabria ed anche
un documento di antropologia
culturale. Davvero viene
qui lucidamente rappresentato
un “incontro-scontro” di
Domenico con la propria terra,
la propria gente, con una
realtà vecchia di secoli che dichiara
guerra a chiunque minacci
le sue regole ed arriva a
scacciare i suoi stessi figli se
disubbidienti. Il volume è arricchito
da un breve saggio
sul concetto di società e di comunità
che appare in appendice.
E’, questa, una pubblicazione
che arricchisce la letteratura
sulla mafia; un libro
che a volte ha accenti commossi
e commoventi.
p. p. cam.
Atticalabria

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