lunedì 11 giugno 2007

Il porto dei desideri


Scritto da antonio scuticchio
sabato 09 giugno 2007
Sirgiovanni consegna lo studio di fattibilità a Comune e Provincia: "Diamoci da fare per finanziarlo"



Il Presidente Filippo Sirgiovanni ha consegnato al sindaco della città di Vibo Valentia, al Presidente della Provincia ed al comandante della Capitaneria di Porto uno studio di fattibilità, realizzato dal Consorzio Industriale, per la messa in sicurezza con ampliamento del porto di Vibo Marina tramite il prolungamento del molo di sopraflutto e del banchinamento esterno del molo di sottoflutto.

"Com'è noto- spiega il Presidente Sirgiovanni- Il porto di Vibo Marina ha gravi problemi di risacca, dovuti alle onde che aggirano ed entrano nella sua imboccatura. Questa corrente, nel tempo, da un lato ha eroso il Molo Verde e reso alcune banchine inagibili a causa dell'aggrottamento del molo di sottoflutto, dall'altro all'insabbiamento di alcuni fondali. Senza contare che la risacca costringe le navi ad uscire fuori dal porto quando il mare è troppo mosso".

Questo per quanto riguarda la messa in sicurezza del porto. L'altro aspetto dello studio di fattibilità, spiega ancora il Presidente, "è quello di attrezzare il porto con un molo da destinare all'attracco di navi da crociera, perché nel Sud Italia esiste una forte domanda turistica che non si riesce a soddisfare causa la carenza di infrastrutture portuali. Serve, quindi, un adeguamento della capacità portuale a riguardo del trasporto passeggeri, ma più in generale a riguardo del trasporto di merci e persone. A quanto detto, infatti, va aggiunto che i piazzali sono sicuramente sotto dimensionati rispetto alle esigenze dei traffici commerciali attuali e futuri".

Lo studio di fattibilità, che si basa sull'analisi delle correnti registrate nell'area marina del tirreno inferiore negli ultimi 20 anni, e quindi calcola i moti ondosi in rapporto ai venti, suggerisce la soluzione per risolvere il problema della risacca nel porto e contemporaneamente realizzare una banchina di attracco per navi da crociera all'esterno del molo di sottoflutto.

La soluzione prevede il prolungamento della diga foranea (secondo le previsioni del piano regolatore) con direzione Nord-Est (con fondali profondi 16 metri ed un ampio nuovo piazzale, con migliori condizioni di sicurezza), oppure di prolungare in direzione Est -Nord Est la diga (con fondali profondi 10 metri e quindi limitate possibilità di accesso e minore sicurezza soprattutto in condizioni climatiche avverse). E' una questione di costi: per la prima opzione servono 40 milioni, per la seconda 25 milioni.

Si tratta di un'opera imponente (il molo verrebbe prolungato di 635 metri) che richiede l'utilizzo, secondo lo studio di fattibilità, di geocontainer e quindi di grandi navi portacontainer. I geocontainer dovrebbero essere riempiti con materiale sabbioso proveniente dalle operazioni di dragaggio del porto, quindi con risparmio di materiali, e poi essere posati nei punti di prolungamento del molo.

Per quanto riguarda l'attracco delle navi da crociera è prevista una banchina da realizzarsi lungo il molo sottoflutto, precisamente al Molo Cortese all'esterno del porto. Il costo dell'intervento di banchinamento esterno del molo di sottoflutto è stato stimato in circa 15 milioni (per una lunghezza di 300 m circa).

"Un'opera del genere - prosegue il Presidente Sirgiovanni- porterebbe notevoli benefici anzitutto per la sicurezza e la resistenza delle infrastrutture portuali esistenti alle azioni erosive delle mare, e poi per l'economia turistica di tutta la fascia costiera interessata. Il costo totale stimato, però, è alto, circa 84 milioni di euro. Attualmente non esistono risorse economiche per realizzare un progetto del genere. Però abbiamo consegnato questo studio al Comune, alla Provincia ed alla Capitaneria affinché ci si attivi il più presto possibile, tutti insieme ed in tutte le direzioni possibili, per captare finanziamenti sulla base dello studio stesso".



www.viboeconomia.net

5 commenti:

Anonimo ha detto...

figuriamoci se la nostra classe politica recepirà questo progetto... non sono in grado nemmeno di realizzare un marciapiedi..

effeci.

calabrisella ha detto...

sicuramente nn lo recepirà, a meno che una fetta di torta nn venga promessa anche a loro (ma si sa che questo meccanismo è attivo in tutti i comuni d'italia)...il guaio è che come ben dici se la fanno che la facciano bene!
i marciapiedi rendono di molto l'idea...

Anonimo ha detto...

ciao cara,
la cosa che piu' mi fa imbestialire è che esiste una classe imprenditoriale che ha voglia di creare il futuro ma non trova la politica pronta a supportarla. come hai visto confindustria esiste e si fa valere, il consorzio industr. esiste e si fa valere, la politica esiste ed è totalmente incapace di dare non dico fatti..ma addirittura speranze.
effeci.

Anonimo ha detto...

ciao rox dovresti aprire una pagina "economia" o forse mi è sfuggita..

Mega Centro: occasione o illusione?
Scritto da antonio scuticchio
giovedì 14 giugno 2007
Saper "sfruttare" il gigante commerciale della zona Aeroporto dipenderà dalle capacità dei vibonesi


Il centro Gam di Follone (CS) "gemello" di quello di Vibo
Una grande opportunità o una grande illusione per Vibo Valentia ed il suo comprensorio? E' una domanda che la comunità locale si pone con attenzione, dato che il nuovo centro commerciale della zona Aeroporto, uno dei fatti economici più importanti degli ultimi anni, a Natale 2007 dovrebbe essere inaugurato.



L'affare è delicato e va analizzato alla luce delle cifre e del contesto.

Anzitutto l'ipermercato, che ha un marchio collaudato, quello Despar, di cui Gam, la società titolare del centro commerciale della zona Aeroporto, è controllata. Negli oltre seimila metri quadri destinati all'area Food sorgerà un Interspar in grado di soddisfare un centinaio di domande di assunzione. A prima vista cosa ottima per l'economia di questo territorio. Ma una parte dei posti che verranno creati, forse, sarà compensata dalla perdita di posti in aziende chiuderanno a causa della concorrenza del "gigante dell'Aeroporto" (50 mila metri quadrati totali su due piani).

Il nuovo centro commerciale, infatti, attrarrà una vasta zona di clientela da Nicotera sino a Vibo Valentia, comprendendo il Poro. Non le Serre, almeno fino a quando non sarà pronta la Trasversale. Non Pizzo e l'Angitola, più vicine ai "Due Mari", che proprio in questi giorni sta raddoppiando la propria superficie. Nemmeno l'area di Rosarno, poichè a Rizziconi sta nascendo un altro mega centro commerciale con annesso ipermercato. Quando sarà pronta la Tangenziale Est, l'autostrada sarà molto vicina, e allora ci sarà la possibilità di attrarre clientela da altri poli. Ma, nel frattempo, il mercato conteso è quello dell'area anzidetta. Che comprende anche Le Cicale, centro più piccolo di quello che sta nascendo ma con un ipermercato Carrefour molto competitivo. E' un bacino interessante, ma non enorme.

Nuovi posti di lavoro sì, quindi, ma bisognerà capire fra qualche anno quale sarà stato il saldo tra quelli guadagnati e quelli persi nel vibonese in questo settore.

Anche l'area Non Food può essere una grande occasione. Epperò anche una grande illusione. I generi considerati di seconda necessità (ma oggi un computer o un telefonino può essere classificato ancora così?), i prodotti di nicchia e i beni cosiddetti voluttuari che resistono alla crisi continuano a tenere quote di mercato siginificative. Per loro, a Vibo, c'è una "arena" commerciale di 50 negozi e di 12mila metri quadrati, delineata da portici e gallerie con una corte centrale, simile a quella del Metropolis di Rende. Cosenza è una piazza più ricca di Vibo Valentia e quindi non si possono fare paragoni: non è detto che qui funzioni ciò che lì ha funzionato e funziona tuttora. Ma nell'area Cosenza - Rende c'è anche una concorrenza più forte. Si pensi al vicino Carrefour ai piedi della 107 Silana, senza considerare i poli commerciali esistenti nella città di Bruzi. Lì c'è più gente e più ricchezza, ma anche più competizione. Qui meno popolazione, portafogli più leggeri, ma anche tanti turisti e meno offerte concorrenziali.

Ma chi vorrà investire affittando (per ora gli spazi non sono in vendita) un box, o un negozio, dovrà fare bene i conti in tasca. Spazi per avventure di una stagione non ce ne sono. Un metro quadrato nel futuro centro commerciale dovrebbe costare intorno ai 45 euro al mese, escluse le spese di gestione, le tasse e il personale. Quindi, per guadagnare più di quello che si spende per la gestione dello spazio commerciale bisogna indovinare il prodotto (o i servizi) da piazzare nel centro commerciale. Altrimenti, nel giro di qualche anno si vedrà un triste panorama di serrande chiuse. E illusioni perdute, insieme ai posti di lavoro.

Il fatto che IGD abbia deciso di entrare nell'affare nella fase di start-up (due anni) riservandosi un'opzione per il dopo, è un buon segnale. Ma vuol dire anche che in questi due anni bisogna convincere questo grande investitore che il centro commerciale dell'Aeroporto può "tirare".

Se nei prossimi due anni la Tangenziale Est si sbloccasse e venisse ultimata, il centro potrebbe sperare in un bacino di affari molto più consistente. Specialmente se si svilupperà l'area industriale del Mesima, a ridosso della A3. La mano pubblica, quindi, deve fare la sua parte. Ma è importante, sopratutto, che chi ha intenzione di investire nel nuovo centro faccia bene i conti, si affacci con marchi che "vanno", magari con un contratto di esclusivista nella zona, o con prodotti di nicchia. Ed è importante che le promozioni (specie quelle di prodotti locali) del nuovo mega centro raggiungano i migliaia di turisti sulla costa.

Altrimenti, il centro commerciale sarà un affare soltanto per gli immobiliaristi ed i costruttori, ma non per gli imprenditori ed i lavoratori vibonesi

effeci.

calabrisella ha detto...

interessante osservazione...potrebbe essere un ulteriore stimolo per gli artigiani locali per investire di più sulla caratterizzazione dei loro prodotti lasciando a questo mega centro la vendita di prodotti di largo consumo.
potrebbe essere una buona spinta per la creatività di molti giovani che finora nn hanno trovato sfogo alle loro iniziative.
una buona opportunità da nn prendere sotto gamba...