Ma quali sono gli effetti del CO2 nel suolo?
secondo Wikipedia:
2. Il gas serra CO2, se iniettato nel sottosuolo causa una conversione chimica che può inquinare le acque potabili. L'aumento di acidità che fa sì che elementi chimici pericolosi, fra i quali i metalli pesanti (i principali e più pericolosi: arsenico, nichel,mercurio e cadmio) filtrino fuori dalla formazione geologica. Questi inquinanti spesso riescono ad arrivare alle falde acquifere. Per le popolazioni che vivono sfruttando tali risorse idriche, una conversione chimica di questo tipo renderebbe le acque velenose e inutilizzabili.
3. I costi enormi di questa tecnologia, in termini di investimenti finanziari e di energia, certamente negativi anche in vista della direzione che il mondo odierno cerca di prendere nei confronti degli inquinanti emessi dalle centrali a tecnologie "obsolete" come quelle a carbone.....
Il vero motivo per cui le aziende di servizi pubblici di tutto il mondo stanno cercando di costruire questi impianti è quello di catturare gli enormi stanziamenti federali e statali pagati dai contribuenti: il cittadino viene letteralmente "spennato" a favore delle lobby energetiche. Per esempio, la Duke e la Vectren, per costruire il loro impianto costoso e inquinante, hanno recentemente ricevuto dal governo federale più di 133 milioni di dollari in agevolazioni fiscali.
Sembra che anche l'Italia stia partecipando alle ricerche per sviluppare questa nuova tecnologia:
(Fonte: www.earth-prints.org)
(...) in Italia è in corso uno studio di fattibilità nel Bacino del Sulcis, in cui INGV è il referente scientifico, insieme a Carbosulcis S.p.A., Sotacarbo S.p.A. ed Università di Cagliari.(...)in Italia i primi studi di calcolo delle potenzialità italiane di stoccaggio sono stati avviati e sarà a breve compilato un catalogo dei siti di stoccaggio di CO2 in Italia, da una partnership formata da ENI, INGV, OGS, ENEA e varie università. Una domanda può sorgere a questo punto da parte dell’ambientalista o del politico che deve poi scegliere quale tecniche adottare per ridurre le emissioni serra nell’ambito dell’ottemperamento dell’accordo di Kyoto
A quanto pare questa pratica in America è già avviata da tempo. E' evidente che una scelta simile possa essere fatta per risolvere una urgenza ma di fatto non risolve il problema e sicuramente costruire altre centrali elettriche a carbone non aiuta.
Ma ho ancora forti dubbi sull'efficacia di questo sistema e soprattutto sulla bontà dei suoi utilizzatori ed investitori. Leggete anche questa intervista al prof. Enzo Boschi, Presidente dell'Istituto Nazionale di Vulcanologia. Riporto solo una frase che mi ha fatto impressione che potrebbe far pensare all'assoluto dissenso del prof. a questa tecnologia, tuttavia appare il contrario:
Ma se quest'esperimento non è mai stato attuato (perchè stanno partendo ora dalla Germania) come può il nostro esimio professore esserne certo?
Forse il fatto che le iniezioni cutanee in piccole dosi di CO2 facciano ringiovanire lo porta a pensare che ciò varrebbe anche per il suolo terrestre?
Oppure l'emergenza economica dell'Italia come delle altre nazioni europee di sganciarsi dal colosso russo per la fornitura del gas ha indirizzato l'interesse verso la seconda fonte di energia nel mondo (dopo il petrolio): il carbone. E di conseguenza questo spiegherebbe anche la recente costruzione della centrale a carbone di Civitavecchia e quella prossima di Saline.
Certo ovunque leggiate sembra che l'iniezione sia la soluzione migliore per risolvere in meno di 10 anni un problema tanto emergente quale quello dell'eccesso di CO2 nell'aria...ma questo non giustifica la costruzione di nuove centrali a carbone ancora più perchè non si conoscono ancora gli effetti di questo punturone!
1 commento:
Ciao, sorpresa per te sul mio blog...
Buon fine settimana ;)
Posta un commento