venerdì 4 dicembre 2009

Il Natale dovrebbe far riflettere di più



In questi giorni sto riflettendo molto su tante cose per le quali ho sempre rimandato una riflessione più approfondita, e sembra che ora sia arrivato il momento di affrontare alcuni temi piuttosto delicati.
Sarà la mia nuova condizione di gestante a portarmi a ciò, anzi lo è sicuramente. Una maggiore sensibilità verso l'ambiente che mi circonda, verso la società in cui vivo, le abitudini e le prospettive.
Non perchè voglio far la bacchettona, ma temi sui quali già da tempo riflettevo, ora si fanno più pressanti ed importanti in virtù di una trasmissione di valori a cui tengo particolarmente.

Una delle cose a cui ho pensato con maggiore insistenza è la questione religiosa. Io sono cristiana cattolica, non praticante. La maggiore perplessità risiede proprio in quel non praticante che da sempre per me ha simboleggiato una manifestazione di protesta nei confronti di alcune rigidità che la Chiesa si ostina a mantenere. Per tutto il resto io mi trovo molto vicina ai valori cristiani ed ogni giorno cerco di metterli in pratica, verso me stessa, verso l'ambiente e verso le persone con cui interagisco. Riconosco l'importanza della ritualità ed è per questo che non mi sono mai sposata. Non lo escludo che possa accadere ma proprio per il grande valore che riconosco nel matrimonio ho sempre affrontato questa questione con profondo rispetto ed umiltà. Vorrei trasmettere a mio figlio questi valori cristiani, che condivido pienamente, per questo vorrei iniziarlo con il battesimo, ma qui mi devo scontrare con quell'ottusità della Chiesa di cui parlavo prima. Per la Chiesa è inaccettabile che una coppia non sposata concepisca un figlio, per prima cosa, e vincola il battesimo del proprio bambino al matrimonio. Ho sempre immaginato il mio matrimonio come il frutto dell'amore e non come una costrizione od un ripiego. Perciò mi trovo a chiedermi per coerenza di pensiero quale strada devo seguire. Non voglio fare questo passo per il bambino perchè riguarda la mia maturità spirituale e non solo la mia. Perciò abbiamo deciso di fare un tentativo. Il battesimo ci sarà solo se la Chiesa lo accetterà, altrimenti il mio piccolo dovrà aspettare.
D'altronde gli insegnamenti che mi hanno inculcato a me da ragazzina non li ho mai capiti davvero se non in età matura, alcune volte, troppo giovane, mi hanno creato parecchie confusioni.



Un altro dei temi che mi sta a cuore ma che è slegato, solo in parte, dalla mia condizione, è la situazione calabrese. In questi giorni il Presidente della Camera Gianfranco Fini ha fatto visita alla scuola elementare di Bivona, cittadina devastata dall'alluvione del luglio 2006. Egli ricordando l'evento tragico ha ribadito la necessità e la volontà delle Istituzioni nazionali e regionali di farsi parte attiva nel risollevamento morale, sociale ed economico della comunità non solo di Bivona ma di tutto il Meridione.(fonte)
Naturalmente ringrazio il Presidente per le sue parole di conforto ma rimango molto perplessa sulla effettiva fiducia che questa visita mi suscita. Ho l'impressione che queste siano le solite parole al vento.
Per qualche istante ho pensato che mi sarebbe piaciuto far nascere il mio piccolo in Calabria, dargli un legame maggiore con questa terra meravigliosa, ma il mio compagno mi ha riportato alla dura realtà ricordandomi come gli ospedali calabresi siano spesso poco sicuri e, al di là dei pregiudizi, comunque avrebbe poco senso essere seguita qui fino al parto e poi andare in una struttura dove non conoscono il mio percorso gestazionale.
Questa breve parentesi mi riporta alla mia mancanza di fiducia nella gestione del territorio calabrese in tutte le sue CARATTERISTICHE.
Anche se ...l'iniziativa intrapresa nel territorio silano di rimettere in funzione il vecchio tracciato ferroviario con il trenino a vapore (link) a scopo turistico ed anche pendolare mi trova del tutto soddisfatta. Purtroppo i casi positivi si contano sempre sulle dita e spesso dopo qualche tempo vengono abbandonati e lasciati morire.

Un'altra cosa che mi ha lasciato esterefatta stamattina è stata vedere sulla prima pagina di Repubblica la faccia tumefatta del Presidente Berlusconi.
Mi vergogno profondamente per quello che è successo ed anche se non sono una berlusconiana non tollero alcun tipo di violenza ne rivendicazioni meschine come quella subita dal Presidente del Consiglio. Spero che si rimetta presto e sappia che la maggior parte degli italiani è rimasta scioccata da questo evento.
Ora, dopo questa bravata, l'opposizione si troverà ancora più in difficoltà nel vedere riconosciuti i diritti fondamentali della legalità.
Anche se oggi tra tanti fatti negativi, non riesco a trovare un barlume di speranza di futuro migliore, so che per il mio piccolino ci potrà essere sempre un pò di speranza finchè sarà circondato da amore e voglia di giustizia.


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