mercoledì 15 aprile 2009

testimonianza di un abbruzzese

10 giorni fa il terremoto in Abbruzzo.
Ieri sera ad Anno Zero si sprecavano gli elogi (da parte dei rappresentanti del Governo) sull'efficacia e la prontezza degli aiuti. Qualcuno ha cercato di sottolineare invece l'inefficacia del nostro modo tutto italiano di gestire l'edilizia e come l'opera dell'uomo porta immancabilmente a continui disastri (la nostra storia è piena di terremoti, alluvioni, crolli, inondazioni ecc...)

girando sul web ho trovato il post di una ragazza di Onna, il paese completamente raso al suolo, blogger da tempo e testimone reale delle vicende che si susseguono sotto i suoi occhi da 10 giorni circa. Vive in auto con suo marito e grazie ad una donazione di un vecchio pc può continuare ad informarci.
fatele visita se volete sapere davvero la verità:


Riporto una sua breve testimonianza:


Ieri è diluviato, ed era molto freddo. E la mente si congela in questi casi. Non sono, ahimé un inviata speciale, e non ho nessuno alle mie spalle. Sono sola. Ieri mattina ho incontrato FABIO ed i suoi amici: ragazzi napoletani che sono arrivati qui a portare soccorsi, senza passare per i canali uffuciali.Ragazzi speciali, di quelli che avrei voluto come figli. Ora Fabio potrà darmi una mano con questo blog e supportarmi là dove io non so tecnicamente arrivare. Ed è una voce in più. I campi nei paesini di alta montagna si stanno lentamente attrezzando e la situazione è quasi sotto controllo.Non per merito della protezione civile che li ha completamente abbandonati a se stessi, ma in virtù dei volontari che agiscono autonomamente.Ce ne sono ancora tanti da visitare, vi terrò aggiornati. Servono tute e scarpe da ginnastica. Possibilmente nuove o, almeno pulite. Gli abiti che ho visto distribuire sono sporchi e brutti e sintetici. Le persone hanno bisogno di dignità.Solo così si può recuperare un minimo di rispetto per se stessi e per gli altri. Se ci si abrutisce, la forza per reagire non si trova. E' meglio affidare questi abiti non alla protezione civile: anche lì ci sono persone di serie a e b. I signori vestono Prada, gli altri la merda. Dobbiamo organizzarci.

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