giovedì 19 giugno 2008

VII tappa: Stilo

11 aprile - Vicino Monasterace esiste un luogo da eremita a dir poco incantevole.
per arrivarci bisogna procedere sulla strada per Pazzano, salire lungo il pendio roccioso, su su in cima dalla quale si vede tutto l'altopiano fino al mare. La montagna è rocciosa ed i trovanti disseminati qua e là sono enormi. Ad un certo punto si ricomincia a scendere (praticamente si scavalla il monte) e si arriva in una piccola piazzola con due edifici molto antichi (XI sec.), costituenti il Santuario costruiti dagli antichi eremiti. Inoltrandosi verso le costruzioni si scoprono delle scalette che scendono direttamente....nel cuore della montagna.
E' davvero impressionante la profondità di discesa dentro questo squarcio nella montagna dove scorre ancora l'acqua a formare stalattiti di calcare. Lì giù in fondo antichi monaci hanno eletto il loro luogo di preghiera e collocato la Madonna della Stella.
Scopriamo che quella è meta di pellegrinaggi da ogni dove, per via dei tanti bigliettini di ringraziamenti e richieste di grazia ricevuta dentro una cesta. Questo luogo anche per chi non crede in Dio è carico di misticismo. Io e Andrea, benchè unici e soli ci rivolgevamo l'un l'altro con accennati sussuri ma per la maggior parte del tempo siamo rimasti in silenzio, quasi con ilfiato sospeso.Immagino che arrivarci d'estate dev'essere un impresa poichè esiste un piccolissimo parcheggio a circa un km dal sito anche se la passeggiata deve essere piacevole (all'andata in discesa, al ritorno un bella salita), noi abbiamo avuto la fortuna che nn essendoci nessuno ci siamo avvicinati con la macchina fino alla piazzola. perciò vi consiglio di farci un salto se decidete di esplorare la zona in bassa stagione.
A questo punto dovevamo tornare indietro verso Monasterace per arrivare a Stilo, questa strada l'abbiamo percorsa almeno 5 volte avanti e indietro, finchè abbiamo fermato una gentile signora che ci ha indicato la strada giusta.


Arrivare a Stilo, annoverato tra i borghi più belli di Italia e paese natale del filosofo Tommaso Campanella, è altrettanto emozionante.
Ci accoglie lungo la strada 
la chiesa di San Nicola da Tolentino, bizantina ma in condizioni pessime, una volta ospitante grandi affreschi, oggi ridotti ad una piccola figura, stupenda la cupola centrale.
Per arrivare alla famosa Cattolica bisogna inerpicarsi per le strette vie del borgo e l'esplorazione è talmente piacevole che non ci si accorge della forte pendenza dei vicoli. Per chi ama la storia, l'arte e il paesaggio e per chi ama la fotografia questo è uno dei luoghi che regala tantissimi spunti. Arrivati alla nostra meta prima di entrare ci fermiamo al punto ristoro intelligentemente posto all'ingresso della cattolica. Andrea si fagocita un panino calabrese doc (per ingredienti e dimensioni), io prendo un pò di pecorino e pane...giusto per compagnia e tanta acqua.
Siamo pronti. La Cattolica si trova nel punto più alto del borgo, nelle sue vicinanze si possono notare le rovine delle antiche mura che delimitavano il paese e su un pezzo delle quali è stato eseguito un ottimo intervento di restauro. Da qui non è visibile ma al di sopra della montagna (in linea d'aria circa 100 metri più su)  si erge il Castello Normanno che abbiamo evitato di vedere oltre che per la ulteriore salita che ci aspettava anche perchè di esso non è rimasto che qualche rudere. Tornando alla Cattolica, dopo un breve vialetto in salita (ancora???) ecco che spunta in tutto il suo splendore. Perfettamente integra e ben conservata la piccola Cattolica mostra tutta la sua bellezza. Sono folgorata! la fotografo da ogni angolazione possibile (solo all'esterno perchè dentro non si può). Dentro il custode nonchè guida è ben contento di non trovare i soliti tedeschi (che questa volta ci fanno compagnia) e ci espone tutto il suo sapere e la sua conoscenza sulla Cattolica. Ci spiega simbolo per simbolo tutti gli affreschi, ci fa notare le sovrapposizioni degli affreschi delle varie epoche, ci spiega che la copertura è stata restaurata intorno al 1500 dallo stesso architetto che restaurò anche il castello di Santa Severina (arch. Carafa mi pare) e che sostituì le originali tegole di ferro con quelle in cotto. E' talmente piacevole stare a chiacchierare che le nostra conversazione si amplia e tocca anche altri argomenti.
Purtroppo si sta facendo tardi e noi abbiamo il solito problema di trovare un posto dove dormire. E' proprio la guida ad indicarci un agriturismo nelle vicinanze di Monasterace (ecco che ripercorriamo la stessa strada), mi sembra si chiami La quercia. Riusciamo a trovarla e ne siamo fortemente colpiti per la bellezza e per la cura dei particolari, purtoppo per una notte ci chiedono 35 euro a testa ed oltre che sembrarci troppo, essendo a fine vacanza siamo rimasti con pochi soldini ( e dovevamo ancora pagare la macchina a noleggio!). Perciò ringraziamo e decidiamo di proseguire ancor verso sud in cerca di un altro posto più economico.

2 commenti:

Masino ha detto...

Molto bella Stilo, ci sono arrivato anni fa dal mare per poi inerpicarmi sino alla Cattolica per scrutare l'orizzonte. Mi ricordo che l'interno mi deluse per via dei dipinti sulle pareti in cattiva condizione, bisognose di un ritocco; chissa' se ora e' cambiato qualcosa.

calabrisella ha detto...

si, gli affreschi sono stati restaurati e sono bellissimi!